Green

Overshoot day, in Italia arriva sempre prima: perché le rinnovabili limitano il consumo di risorse

7 maggio 2025
  • Il Country Overshoot Day dell’Italia è caduto il 6 maggio 2025, 13 giorni prima rispetto all’anno precedente: servirebbero 2,9 pianeti se tutti vivessimo come gli italiani.

  • La data indica il momento in cui esauriamo le risorse che il Pianeta può rigenerare in un anno: da quel giorno siamo in debito ecologico.

  • Il peggioramento della performance italiana riflette un modello ad alto impatto ancora dominante nei settori di energia, alimentazione e produzione.

  • Oltre all’energia, è necessario un cambiamento culturale e sistemico: ogni cittadino può contribuire scegliendo consumi consapevoli, riducendo gli sprechi e favorendo un’economia rigenerativa.

L’Overshoot Day è la data simbolica in cui un Paese consuma tutte le risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. A partire da quel giorno, si entra in una condizione di debito ecologico, in cui si attinge a risorse future e si impoverisce il capitale naturale del pianeta. Il concetto, sviluppato dal Global Footprint Network, è un potente indicatore della nostra impronta ecologica, che misura quanto velocemente consumiamo rispetto alla capacità rigenerativa degli ecosistemi terrestri e marini.

 

L’Overshoot Day di un Paese si calcola confrontando “l'impronta ecologica” degli abitanti di un Paese - ossia la quantità di superficie terrestre e acquatica necessarie a un individuo per produrre tutte le risorse che consuma e assorbire i rifiuti o le emissioni che produce - con la “biocapacità globale”, cioè la capacità del Pianeta di rigenerare risorse naturali per ogni suo abitante.

 

Dal 6 maggio 2025 siamo già in deficit ecologico: quest’anno l’Overshoot Day ha anticipato la data. Consumiamo più risorse naturali di quelle che si rigenerano, impoverendo il pianeta e di conseguenza la nostra possibilità di continuare a usarne le risorse per avere aria e acqua pulita, cibo, assorbimento di emissioni.

 

Questa data non è solo un simbolo ma rappresenta concretamente il punto in cui superiamo i limiti ecologici del nostro sistema di vita e produzione. Deforestazione, perdita di biodiversità, esaurimento delle risorse idriche e agricole, aumento delle emissioni di CO₂ e cambiamenti climatici sono tutte conseguenze dirette dell’overshoot.

Infografica Earth Overshoot Day 2025 che mostra la data in cui ogni paese esaurirebbe le risorse naturali annuali se tutta l’umanità vivesse come quella nazione.

Il record negativo dell’Italia è stato il 6 maggio 2025

Nel 2025 l’Italia ha raggiunto il proprio Overshoot Day il 6 maggio, anticipandolo di ben 13 giorni rispetto all’anno precedente, quando era caduto il 19 maggio. Questo significa che in soli 126 giorni abbiamo esaurito il nostro “budget ecologico” annuale. In altre parole, se tutta la popolazione mondiale vivesse come quella italiana, servirebbero circa 2,9 pianeti Terra per sostenere il nostro stile di vita.

Questo dato colloca l’Italia tra i Paesi europei con le peggiori performance ambientali in termini di consumo di risorse. Un trend preoccupante che negli ultimi cinque anni ha subito un costante peggioramento: nel 2021 l’Overshoot Day è stato il 13 maggio, nel 2022 e nel 2023 la data in cui sono state esaurite le risorse è stata il 15 maggio. Questa stabilità ha portato addirittura all’allungamento del periodo nel 2024 quando l’Overshoot Day è caduto il 19 maggio.

 

Il Country Overshoot Day, che varia da paese a paese, non va confuso con l’Earth Overshoot Day (Giornata di Sovrasfruttamento della Terra) che indica, invece, la data in cui gli esseri umani hanno consumato tutte le risorse biologiche che il pianeta è in grado di fornire in maniera ecosostenibile e che ci sarebbero dovute bastare per tutto l’anno. Questa data, sarà annunciata dal Global Footprint Network il prossimo 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente.

 

L’oscillazione dell’Overshoot Day è sintomo di un’inefficace transizione ecologica. Il nostro sistema energetico, alimentare e industriale continua a essere basato su un modello ad alto impatto ambientale. Bisogna intervenire cercando di cambiare passo e di provando a spingere più avanti nel calendario la data dell’Overshoot Day.

 

Per realizzare un cambiamento significativo, è indispensabile un impegno congiunto tra governi, imprese e cittadini. Le politiche pubbliche possono stimolare innovazioni sostenibili e regolamentare le attività industriali più inquinanti, mentre le imprese possono investire in tecnologie più pulite e pratiche di produzione sostenibile. Infine, come cittadini, possiamo fare scelte quotidiane più rispettose dell’ambiente, che collettivamente possono fare una grande differenza.

Vista aerea di una diga curvilinea che trattiene le acque di un lago color turchese, circondata da vegetazione e strutture tecniche.

Rinnovabili, una leva concreta per spostare l’Overshoot Day

Tra le strategie più efficaci per ridurre l’impronta ecologica c’è lo sviluppo delle energie rinnovabili. Queste fonti – solare, eolica, idroelettrica, geotermica – permettono di produrre energia riducendo drasticamente l’uso di combustibili fossili, responsabili di una buona parte delle emissioni globali di gas serra e del consumo di risorse non rinnovabili.

Le rinnovabili non solo abbassano le emissioni, ma consentono anche una gestione più efficiente delle risorse naturali: consumano meno acqua, riducono l’inquinamento e, nel caso di sistemi distribuiti, limitano le perdite di rete e i danni ambientali associati alla grande produzione centralizzata. Inoltre, promuovono una maggiore resilienza energetica e possono essere integrate con pratiche di efficienza, come il recupero di calore o l’autoproduzione a livello domestico o aziendale.

 

Una visione chiara nel Piano industriale 2030 del Gruppo Iren che si pone come obiettivo quello di accelerare la decarbonizzazione, aumentare la produzione da fonti rinnovabili e promuovere l’economia circolare.

 

I numeri parlano chiaro: sono previsti 8,2 miliardi di euro di investimenti entro il 2030. Oltre il 70% degli investimenti, pari a 5,8 miliardi di euro, sono indirizzati a progetti che concorrono al raggiungimento dei target di sostenibilità fissati, in particolar modo per supportare la trasformazione a città resilienti, la transizione energetica, la gestione sostenibile della risorsa idrica, grazie alla riduzione delle perdite di rete e l’economia circolare, volta al recupero di materia e di fonti energetiche.

 

Tra gli obiettivi del Gruppo c’è l’incremento della capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile. In quest’ottica Iren sta già realizzando impianti solari su aree dismesse, promuove sistemi di teleriscaldamento efficienti, e supporta iniziative di autoconsumo collettivo e comunità energetiche. L’adozione di queste pratiche su larga scala rappresenta un’opportunità concreta per posticipare l’Overshoot Day, trasformando l’energia da fattore di impatto a leva di cambiamento.

Oltre l’energia, serve un cambiamento culturale

Se vogliamo davvero spostare l’Overshoot Day più avanti nel calendario, serve un cambio di paradigma che coinvolga tutti i settori: mobilità, edilizia, alimentazione, gestione dei rifiuti, produzione industriale e consumo. Le rinnovabili sono una condizione necessaria, ma non sufficiente: vanno accompagnate da politiche pubbliche coraggiose, innovazione tecnologica e una profonda trasformazione culturale. Tra i piccoli gesti che possono fare la differenza nella vita quotidiana ci sono:

Vista aerea di un impianto industriale coperto da pannelli fotovoltaici al tramonto, simbolo di transizione energetica e utilizzo di fonti rinnovabili.
  • Scegliere energia pulita e fornitori green;
  • Ridurre gli sprechi alimentari;
  • Promuovere l’economia circolare e il riuso;
  • Limitare l’uso dell’automobile e optare per mezzi sostenibili;
  • Educare al consumo consapevole.

 

L’anticipo dell’Overshoot Day in Italia è un campanello d’allarme potente. Continuare su questa strada significa erodere il nostro futuro e quello delle generazioni a venire. Ma gli strumenti per invertire la rotta esistono, e molti sono già nelle nostre mani.

Le energie rinnovabili, insieme all’impegno dei cittadini e delle comunità, possono costruire un modello economico e sociale capace di prosperare nei limiti del pianeta. Non si tratta solo di spostare una data sul calendario: si tratta di ridefinire il nostro modo di abitare il mondo.

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