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A come Autoconsumo: cos'è e in cosa differisce dalle comunità energetiche

30 settembre 2023

L'autoconsumo collettivo di energia rappresenta un passo avanti significativo nel panorama dell'energia sostenibile. Si tratta di una pratica innovativa che mira a coinvolgere comunità locali nella produzione e condivisione di energia rinnovabile, promuovendo la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti energetiche.

 

Quando un gruppo di persone o enti decide di produrre energia elettrica e consumarla per le proprie necessità, si parla di Autoconsumo collettivo (AUC). Succede, ad esempio, nei condomini o nelle aziende e ciò rende i soggetti protagonisti dell’iniziativa dei prosumer, ovvero contemporaneamente produttori e consumatori di energia.

 

Questo patto di condivisione energetica viene definito nella Direttiva UE 2018/2001, in cui i prosumer sono definiti “autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente” e che “sono un gruppo di almeno due autoconsumatori che si trovano nello stesso edificio o condominio che intendono produrre energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo e accumulare o vendere energia elettrica rinnovabile autoprodotta in rete, purché tali attività non costituiscano l’attività commerciale o professionale principale”. Ma che differenza c’è tra autoconsumo e comunità energetica? Ecco le principali divergenze.

 

Le differenze tra “autoconsumo collettivo” e “comunità energetiche rinnovabili”

La scelta dell’autoconsumo risponde a due bisogni: quello di preservare l’ambiente (utilizzando fonti di energia rinnovabili) e di risparmiare sul piano economico (rispondendo ai consumi energetici con l’utilizzo di energia autoprodotta). Queste esigenze sono similari alla nascita delle Comunità energetiche rinnovabili (CER), da cui tuttavia l’autoconsumo differisce in alcuni aspetti.

 

Cer e autoconsumo collettivo, infatti, divergono su una differenza sostanziale: la loro stessa costituzione. Infatti, se l’Autoconsumo collettivo afferisce a una situazione di partenza per la quale coesistono molte utenze in un unico edificio, le CER si hanno quando più singoli - in edifici anche distinti - si costituiscono in forma giuridica per produrre e condividere energia. 

 

La differenza principale tra l'autoconsumo collettivo e la costituzione delle comunità energetiche, quindi, sta nel grado di condivisione e cooperazione. Mentre entrambi cercano di ottimizzare l'uso delle risorse energetiche locali, le comunità energetiche tendono ad essere più ampie e strutturate, coinvolgendo una governance più complessa e spesso richiedendo investimenti in infrastrutture condivise.

 

squadra

Pur distinguendosi nel loro punto costitutivo di partenza, CER e autoconsumo collettivo sono simili per obiettivi, tant’è che può accadere che una forma di autoconsumo collettiva voglia convertirsi in CER: entrambi i modelli, infatti, puntano a incentivare l’uso delle fonti rinnovabili, ridurre l’impatto sul Pianeta, aumentare l’efficienza energetica degli edifici e favorire la decarbonizzazione per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica previsti per il 2050.

 

 

 

Come passare dall’autoconsumo collettivo alla comunità energetica

Il passaggio da una forma di autoconsumo collettivo di energia alla costituzione di una comunità energetica rinnovabile rappresenta un'evoluzione che implica una maggiore organizzazione, collaborazione e gestione delle risorse energetiche a livello locale. Ecco come questo processo avviene:

 

  • Consolidazione degli sforzi: inizialmente, gruppi di individui o famiglie in una determinata area possono iniziare ad adottare pratiche di autoconsumo collettivo. Potrebbero condividere risorse, come pannelli solari o generatori eolici, per coprire le proprie esigenze energetiche. Questa fase potrebbe essere caratterizzata da una collaborazione informale basata sulla condivisione di risorse e conoscenze.

 

  • Identificazione di obiettivi comuni: man mano che la consapevolezza e l'entusiasmo crescono, i partecipanti possono iniziare a discutere e identificare obiettivi comuni legati all'energia sostenibile. Questi obiettivi potrebbero includere la riduzione delle emissioni di carbonio, l'indipendenza energetica o la creazione di una rete più resiliente.

 

  • Formazione di una struttura organizzativa: per passare da un'organizzazione informale a una comunità energetica più strutturata, è essenziale stabilire una governance. Questo significa la creazione di un'associazione, cooperativa o un'altra forma di entità legale che consenta la gestione e la condivisione delle risorse energetiche in modo più efficace.

 

  • Investimenti e infrastrutture condivise: una comunità energetica richiede investimenti più consistenti in infrastrutture condivise, come sistemi di stoccaggio dell'energia o reti intelligenti. I membri possono contribuire finanziariamente o attraverso il lavoro volontario per sviluppare e mantenere tali infrastrutture.

 

  • Integrazione di tecnologie avanzate: l'utilizzo di tecnologie avanzate, come sistemi di gestione energetica, può facilitare la distribuzione, il monitoraggio e la condivisione efficiente dell'energia all'interno della comunità. Queste tecnologie contribuiscono a ottimizzare l'uso delle risorse e a migliorare l'affidabilità del sistema.

 

  • Coinvolgimento delle autorità locali e normative: per garantire il successo a lungo termine della comunità energetica, è importante coinvolgere le autorità locali e compiere passi per adattare le normative esistenti, se necessario. Questo può facilitare l'accesso a incentivi, agevolazioni fiscali o regolamentazioni favorevoli alla produzione e condivisione di energia rinnovabile.

 

  • Sviluppo di partenariati: la collaborazione con aziende, istituzioni accademiche o altre comunità energetiche può arricchire le risorse disponibili e promuovere la condivisione di conoscenze. I partenariati possono favorire la crescita e la sostenibilità della comunità energetica.

 

  • Educazione e coinvolgimento della comunità: un elemento chiave è l'educazione della comunità sulle pratiche sostenibili e il coinvolgimento attivo dei membri. La consapevolezza e il supporto della comunità sono fondamentali per il successo a lungo termine di una comunità energetica.

 

Attraverso questi passaggi, una comunità può trasformare un iniziale sforzo di autoconsumo collettivo in una struttura più organizzata, sostenibile e interconnessa, con l'obiettivo di promuovere un futuro energetico rinnovabile e resiliente. Con questo obiettivo Iren mette a disposizione un’offerta completa per supportare il cliente a partire dal set up della comunità energetica fino alla gestione e mantenimento per tutta la vita utile. Svolgendo per conto del cliente gli adempimenti amministrativi necessari, Iren minimizza l’impegno dell’utente alla compilazione di pochi moduli senza alcun costo amministrativo.

 

Come testimoniano le nuove comunità energetiche nate a Torino e Parma - curate da Iren luce, gas e servizi - si tratta di in processo snello ed efficace capace di contribuire oggi al domani sostenibile e creare un impatto positivo sulla comunità.

 

 

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