Rinnovabili

S come storage dell'energia: cos'è e come funziona 

20 agosto 2022

 

Utile e vantaggioso: il processo di stoccaggio o energy storage consiste in una serie di passaggi volti a immagazzinare fonti di energia all'interno di diversi dispositivi, in modo da poterla conservare e utilizzare in un secondo momento.

 

La procedura di stoccaggio riveste un’importanza fondamentale per l’energia rinnovabile e la sostenibilità energetica poiché permette di avere sempre a disposizione energia pulita e rinnovabile bilanciando i picchi e le carenze di produzione: disporre di sistemi di accumulo aiuta a modulare la disponibilità di risorse -  che nel caso di fonti naturali può essere intermittente -  e  aiuta a ridurre i costi legati agli interventi sulle reti in caso di black out. Ecco come.

Energy storage: cosa sono a che servono i sistemi di accumulo 

Gli storage sono i sistemi di accumulo di energia elettrica (electrical energy storage systems) grazie ai quali è possibile utilizzare l’energia quando c’è maggiore necessità, fungendo da bilancia tra domanda e offerta e stabilizzando così la rete. Ad esempio, gli impianti eolici raggiungono il picco di produzione quando la domanda è più bassa (di notte) e i sistemi di accumulo la rendono disponibile quando la domanda cresce e c’è maggiore necessità.

Per far sì che ciò avvenga, esistono diversi tipi di tecnologia: i sistemi di storage a batterie, al litio o di flusso sono tra i più utilizzati. Il loro funzionamento è molto simile a quello del power bank utilizzato per ricaricare tablet e smartphone: attraverso una tecnologia elettrochimica costituita da una o più celle sono capaci di convertire una reazione chimica in energia elettrica, immagazzinarla e rilasciarla all’occorrenza.

 

Le batterie elettriche di Fast Reserve, ad esempio, possono erogare o assorbire potenza elettrica fino a 7 MW e immagazzinare energia fino a 6,7 MWh: è ciò che avviene concretamente nella centrale termoelettrica di Torino Nord, il primo sistema di accumulo elettrico del Gruppo Iren. Un risultato raggiunto nell’ambito del progetto pilota per gli anni 2023-2027 lanciato da Terna e affidato a Iren tramite asta d’assegnazione: l’unica multiutility italiana assegnataria di impianti di accumulo elettrico con batterie e terza a livello assoluto in termini di storage assegnato. Oltre Torino, altri sistemi di storage elettrico saranno installati nelle centrali di Turbigo con 14 MW e di Moncalieri con 9,9 MW.

 

Con questa operazione Iren garantirà il servizio di Fast Reserve per circa il 30% del fabbisogno dell’intero Nord Italia, confermando di rivestire un ruolo da protagonista nella transizione energetica e di aver ormai assunto una rilevanza strategica nazionale.  

 

Sistemi di accumulo: in crescita in Italia

 

Con il superbonus del 110% sono aumentati i sistemi di accumulo in Italia anche per uso domestico: secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Sistemi di Accumulo, si è registrato un incremento del 61% dal primo al secondo trimestre del 2021.

Al 30 giugno 2021 risultavano installati ben 50.442 sistemi di accumulo elettrochimico, per una potenza cumulata di 252 MW e una capacità massima di stoccaggio pari a 405 MWh. 

Nella maggior parte dei casi si tratta di installazioni di piccola taglia: la quasi totalità dei sistemi installati è abbinata a impianti fotovoltaici. Il 97% utilizza la tecnologia delle batterie a ioni di litio. Tra le regioni virtuose spicca la Lombardia che domina, prima in Italia per sistemi di accumulo energetico installati, seguita da Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. 

 

In un futuro prossimo, che vedrà le energie rinnovabili crescere parallelamente alla progressiva riduzione degli impianti di generazione tradizionale, la capacità di storage costituisce un elemento di assoluta rilevanza e rappresenta un’opportunità per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo entro il 2030.

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