Green

Musica e sostenibilità, quando un impianto suona come la natura

17 giugno 2025
  • Davide Boosta Dileo firma “The Heard Garden”, una realizzazione  sonora immersiva che trasforma l’impianto di accumulo del calore di Iren in una partitura viva, capace di reagire ai movimenti del pubblico e restituire suoni ispirati alla natura.

  • L’intervento si colloca all’interno di  The Heat Garden, l’architettura sostenibile, firmata da Luciano Pia, che coniuga tecnologia e paesaggio grazie a oltre 21.000 piantumazioni.

  • Musica e sostenibilità diventano linguaggi complementari, in grado di raccontare la transizione ecologica attraverso l’arte, l’esperienza sensoriale e l’attivazione emotiva.

  • Iren consolida il proprio impegno per un’innovazione culturale e ambientale, trasformando gli impianti in spazi aperti alla cittadinanza, alla creatività e alla riflessione sul futuro.

C’è un suono che può raccontare la natura. C’è un’armonia possibile tra l’innovazione tecnologica e l’urgenza ecologica. E c’è la musica, linguaggio universale, capace di tradurre questi elementi in emozione, consapevolezza, cambiamento.

 

Nel dialogo sempre più necessario tra arte e sostenibilità, tra sistemi industriali e paesaggi urbani, emergono esperienze che vanno oltre la narrazione tradizionale della transizione ecologica. Esperienze in cui la bellezza si fa veicolo di messaggi profondi, e la cultura diventa strumento di trasformazione. È in questo contesto che si inserisce “The Heard Garden”, il progetto sonoro firmato da Davide Boosta Dileo, compositore, sound artist e co-fondatore dei Subsonica, che ha trasformato l’omonimo impianto di Iren a Torino in una composizione ambientale, emozionale, visionaria.

Pannello informativo sull’installazione “The Heard Garden”, che traduce in suoni l’ambiente circostante attraverso algoritmi digitali.

Il suono della trasformazione: “The Heard Garden” con Boosta

Una struttura che non solo produce energia. Ma che racconta. Vibra, respira, ascolta. Questo è il cuore di “The Heard Garden”, performance installazione ideata da  Boosta nel suggestivo scenario dell’impianto Iren di accumulo del calore, a Torino.

 

L’installazione musicale, definita una vera e propria “architettura sonora”, è attivata da sensori che, reagendo alla presenza umana, attivano suoni, presenza, rumori che si trasformano in melodie. 

È proprio la materia dell’impianto a generare musica: l’acciaio, il vento, i rami, i suoni della città, tutto concorre alla creazione di una partitura in continuo movimento, che ogni visitatore può attraversare, modificare, riscrivere.

 

Ispirandosi alla tecnica minimalista dei Tintinnabuli di Arvo Pärt, Boosta ha dato vita a una composizione ambient (?) che invita alla contemplazione e alla riflessione. In questo spazio, la sostenibilità non si racconta: si ascolta. E si vive. Perché ogni gesto, ogni presenza, ogni passaggio umano lascia una traccia, sonora e simbolica, nel racconto del cambiamento.

L’artista Davide “Boosta” Dileo all’interno dell’impianto artistico-industriale “The Heard Garden”, tra tubi e strumenti sonori.

The Heat Garden: natura, architettura e futuro

La performance si inserisce all’interno del più ampio progetto architettonico “The Heat Garden”, l’impianto di Iren realizzato per trasformare un’infrastruttura industriale in un landmark urbano sostenibile e aperto alla comunità.

 

Firmato dallo studio dell’architetto Luciano Pia, il progetto ha integrato alla struttura esistente un sistema di giardini verticali e terrazze pensili che ospitano oltre 21.000 essenze arboree fra piante, rampicanti e cespugli

Il risultato è una “foresta urbana” su più livelli, capace ogni anno di assorbire circa 25 tonnellate di CO₂e di produrre 20 tonnellate di O2, migliorare il microclima e restituire alla città uno spazio vivo, bello, utile. Ma The Heat Garden non è solo un intervento di forestazione urbana. È anche un luogo in cui l’energia si fonde con la creatività e l’innovazione dialoga con il benessere collettivo.

Interno dell’impianto “The Heard Garden” con tubature in acciaio e luci verdi, dove si uniscono tecnologia e arte sonora.

Musica e sostenibilità: linguaggi per un nuovo immaginario

Progetti come “The Heard Garden” dimostrano che anche un impianto industriale può essere un generatore di senso. La trasformazione di un sito produttivo in uno spazio sensoriale apre a una riflessione profonda: per accompagnare la transizione ecologica, non basta intervenire con soluzioni tecniche. Serve una trasformazione culturale.

La musica, in questo, diventa alleata naturale: è fluida, condivisibile, potente. Permette di costruire connessioni tra persone e paesaggi, tra presente e futuro. Boosta lo ha dimostrato con la sua performance: un impianto può suonare come la natura, può commuovere, può educare, può ispirare.

Con The Heat Garden, e con il progetto sonoro che lo attraversa, Iren conferma il suo impegno per una sostenibilità che parli con tutti i linguaggi: dall’educazione all’arte, dall’architettura alla tecnologia. È una visione che non separa innovazione e partecipazione, ma le unisce in un’unica traiettoria: quella del bene comune. In un’epoca in cui le sfide ambientali sembrano immense, creare esperienze che mobilitano emozione e consapevolezza è un atto politico e poetico insieme. Perché la transizione non è solo un percorso tecnico: è anche una nuova grammatica. E può iniziare da una nota. Da un suono. Da un impianto che ha imparato a cantare.

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Due persone lavorano insieme al computer viste attraverso un vetro, in un ambiente luminoso con riflessi naturali.

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