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Qualità della vita, il debutto degli indici di sostenibilità guida le classifiche

30 dicembre 2022

I livelli e le modalità di valutazione della qualità della vita hanno subito un progressivo mutamento nel corso del tempo, complice il cambiamento culturale che ha rimodulato le priorità e reso necessario l’introduzione di nuovi parametri: in questa evoluzione la sostenibilità è al centro e rappresenta un indicatore indispensabile per definire la salute ambientale e, dunque, il concetto di qualità della vita.
 

Lo dimostra la 33ª indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore che analizza il livello di benessere nei territori italiani in base a 90 indicatori, di cui 40 aggiornati nel 2022: tra questi si distinguono gli indici di sostenibilità, con il debutto di parametri legati a qualità dell’ambiente  e consumi energetici.

 

Perché gli indici di sostenibilità determinano la qualità della vita

L’indagine sulla Qualità della vita presentata dal Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori suddivisi in sei macro categorie tematiche, ciascuna composta da 15 indicatori che caratterizzano l’indagine condotta a partire dal 1990. La classifica ha visto aumentare gli indicatori a partire da una base di partenza di 42, seguendo una struttura ordinata nelle seguenti macro aree: ricchezza e consumi; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
 

Il recente aumento degli indicatori caratterizza la classifica con maggiori sfumature, indagando aspetti differenti in maniera più particolareggiata e considerando fattori oggi determinanti per una buona qualità della vita.

Gli indici di sostenibilità ne sono un esempio: una buona qualità dell’aria, la cura dell’ambiente e l’accesso alle pratiche di sostenibilità nei singoli comuni, infatti, guidano la qualità della vita in essi.

A riguardo l’indagine prende in esame i dati consolidati nei 12 mesi precedenti in 18 parametri distinti in 5 macro-aree: acqua, aria, rifiuti, mobilità, ambiente.

La classifica finale, analizzando le performance ambientali di 105 città, conferma una maggiore qualità della vita nei centri urbani più virtuosi sotto il profilo ambientale: le città più green offrono un livello di vita decisamente più elevato e, la loro maggiore vivibilità, è garantita dall’equilibrio tra quantità di rifiuti prodotti e rifiuti differenziati, offerta del trasporto pubblico, ottimizzazione delle dispersioni della rete idrica e dei consumi idrici.

 

bimbo di spalle in bicicletta

A questi indicatori si aggiungono quelli riguardanti l’uso efficiente del suolo, la presenza di isole pedonali (metri quadrati per abitante), la percentuale di illuminazione pubblica con tecnologia led, la quantità di verde urbano presente nei singoli territori e gli incentivi previsti a supporto delle misure a favore della mobilità sostenibile – come le piste ciclabili – con l’obiettivo di ridurre le emissioni legate alla mobilità individuale.

 

 

Indici verticali: cambiamento climatico tra i temi da approfondire

La rapidità dei cambiamenti impone un altrettanto istantaneo aggiornamento delle statistiche della Qualità della vita in cui alcuni temi necessitano di essere approfonditi più di altri: con questo obiettivo sono stati introdotti gli indici verticali.

La crescita esponenziale degli eventi metereologici estremi verificatosi in Italia, ad esempio, ha reso prioritario analizzare il tema del cambiamento climatico con maggiore accuratezza: in questa direzione si muove il calcolo dell’Indice del clima.
 

Lo strumento di analisi parte dai dati puntuali forniti da 3Bmeteo sul decennio 2011-2021e sintetizza dieci parametri climatici tra cui soleggiamento, ondate di calore, umidità, eventi estremi e piogge. La classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti dalle diverse città: per ogni parametro viene calcolato il valore medio giornaliero, annuale o decennale a partire dai dati metereologici rilevati. 

Con la stessa mission – fornire una più vasta prospettiva d’analisi - sono stati elaborati anche gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani (ciascuno composto a sua volta da dieci sottoindicatori) e l’indice della Qualità della vita delle donne (definito da 12 indicatori), presentato per la seconda volta e che misura la geografia dei divari di genere. Dimensioni diverse che concorrono allo stesso obiettivo: un nuovo paradigma di sviluppo che agevoli la just transition, sostenibile e inclusiva.

 

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