Green

G7 Ambiente e Clima di Torino, quali sono i temi di cui si è discusso e gli obiettivi stabiliti

5 maggio 2024

Dal 28 al 30 aprile si è tenuto a Venaria Reale (Torino) il G7 Ambiente, energia e clima. Il vertice - che ha coinvolto Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti - ha portato a un accordo che mira alla decarbonizzazione e contribuisce alla lotta ai cambiamenti climatici. Per rendere concreto questo accordo l’obiettivo è di eliminare progressivamente la generazione di energia a carbone durante la prima metà degli anni Trenta o in un periodo coerente con il mantenimento della temperatura entro 1,5°C”.

 

Come affermato dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il nostro Paese “può fare da apripista chiudendo con la produzione di energia dal carbone” prima del 2030. Ecco quali sono gli obiettivi stabiliti dal vertice.

transizione ecologica

Dalla Cop28 al G7, obiettivi e percorsi verso la decarbonizzazione

La base di partenza del G7 sono state le conclusioni della Cop28 (la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è svolta a Dubai), ossia tracciare un percorso di riduzione delle fonti fossili per raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050.

 

I Paesi del G7 si sono interrogati su quali possono essere delle azioni coerenti per affrontare la crisi climatica e ambientale, intervenendo sul settore energetico responsabile di circa l'80% delle emissioni globali.

 

Il principale risultato del vertice è l’impegno da parte dei Paesi firmatari a non usare più carbone per la produzione di elettricità, entro il 2035. Accanto a questo punto ci si pone degli altri traguardi da raggiungere. Tra questi si vuole favorire la crescita delle rinnovabili attraverso la moltiplicazione della capacità di stoccaggio dell’energia; promuovere la collaborazione dei Paesi del G7 nel settore dell’energia nucleare da fusione (incoraggiando l’aumento degli investimenti privati e pubblici); emanciparsi dalle rimanenti importazioni di gas russo; ridurre le emissioni di metano; aumentare la sicurezza e la sostenibilità delle materie prime critiche; creare un “Hub G7” per accelerare le azioni di adattamento; sviluppare delle filiere del tessile e moda che siano circolari.

I punti emersi, dal comparto idrico alla tutela della biodiversità

Durante il G7 è nata anche la “Coalizione del G7 per l'acqua” che punta ad affrontare la crisi idrica globale. I ministri spiegano che la Coalizione “mira a identificare obiettivi e strategie comuni, a catalizzare ambizioni e priorità condivise per affrontare la crisi idrica globale e a integrare l'acqua e la sua rilevanza intersettoriale in modo efficace e coerente nei forum e nei processi esistenti, anche attraverso l’aumento dell'attenzione politica sull'acqua a livello globale”. Inoltre, i Paesi del G7 si sono impegnati a sostenere la rapida ratifica del Biodiversity beyond national jurisdiction, un accordo a tutela della biodiversità marina.

 

Un’attenzione  particolare viene dedicata, in modo trasversale sui temi, ai Paesi in via di sviluppo: sulla cooperazione con l'Africa, il ministro ha sottolineato la necessità di “costruire, secondo lo spirito del Piano Mattei, partenariati di tipo non predatorio, sostenendo i più vulnerabili nell'adattamento agli effetti del cambiamento climatico e favorendo quell'accesso all'energia pulita e sostenibile che oggi è negato al 43% degli abitanti del continente”.

L’impegno del Gruppo Iren nella decarbonizzazione

Il Gruppo Iren – sulla stessa direzione del G7 -  si impegna in modo costante per il contenimento delle emissioni in atmosfera, definendo obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2 e grazie all’incremento di fonti rinnovabili, alla valorizzazione dei rifiuti e al teleriscaldamento.

 

La strategia di decarbonizzazione adottata dal Gruppo ha condotto alla definizione, nel Piano Strategico al 2030, di significativi obiettivi di riduzione delle emissioni che interessano i processi produttivi, le politiche di approvvigionamento e quelle commerciali.

 

Gli obiettivi e i target del Piano industriale del Gruppo Iren di medio e lungo termine in ambito decarbonizzazione prevedono che la potenza installata da fonti rinnovabili raggiunga 1,3 gigawatt (GW) nel 2026 per poi diventare di 3,4 gigawatt nel 2030. I risultati aggiornati al 2023 mostrano che la potenza installata da fonti rinnovabili è pari a 0,8 GW.

 

Per quanto riguarda le emissioni di gas ad effetto serra (GHG, greenhouse gases), prodotte dal Gruppo Iren, si devono prendere in considerazione quelle che derivano direttamente dai processi operativi (scope 1), quelle che sono generate indirettamente sia attraverso l’eventuale approvvigionamento da terzi di energia elettrica (scope 2) sia lungo la catena del valore (scope 3).

 

Le emissioni totali di GHG risultano in calo rispetto al 2022 grazie alla strategia di decarbonizzazione messa in atto dal Gruppo e volta alla riduzione delle emissioni GHG.

 

Tali target di riduzione delle emissioni sono:

 

  • riduzione del 47% dell’intensità carbonica della produzione energetica (scope 1) al 2030 rispetto al 2020;
 
  • azzeramento delle emissioni di scope 2, grazie all’approvvigionamento del 100% di energia elettrica rinnovabile al 2030;
 
  • riduzione del 25% delle emissioni di scope 3 relative all’utilizzo dei prodotti venduti e del 13% delle emissioni di scope 3 correlate all’acquisto di energia al 2030 rispetto al 2020.

 

Traguardi stabiliti in linea con quanto deciso durante il vertice del G7 e accomunati dall’impegno di costruire il domani sostenibile ogni giorno.

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