Green

R come Rinnovabili: gli investimenti del Pnrr previsti per l’energia green

13 agosto 2022

 

Secondo la definizione data dalla Commissione mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, lo sviluppo sostenibile è “il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. Le fonti di energia rinnovabile ne sono grandi protagoniste perché non emettono anidride carbonica, né gas che sono tra le cause principali dell'effetto serra e del riscaldamento globale. Per questo si parla di “energie pulite” in riferimento alle rinnovabili. È imprescindibile dunque che la crescita economica vada di pari passo con la salvaguardia dell’ambiente. Economia circolare, energie rinnovabili, mobilità dolce, città intelligenti e digitalizzazione sono gli ambiti chiave per favorire lo sviluppo sostenibile. Ma in che modo? I governi a livello nazionale, europeo ed internazionale hanno pianificato diversi programmi e obblighi per attuare politiche in ottica ecosostenibile.

Avviato a dicembre 2019 il “Green New Deal” è un piano strategico che mira ad affrontare i cambiamenti climatici e combattere il degrado ambientale, attraverso la riconversione dei vecchi paradigmi economici in una nuova economia verde: ecologicamente sana, economicamente sostenibile e socialmente responsabile.

 

L’Europa investe sul green 

 

Avviato a dicembre 2019 il “Green New Deal” è un piano strategico che mira ad affrontare i cambiamenti climatici e combattere il degrado ambientale, attraverso la riconversione dei vecchi paradigmi economici in una nuova economia verde: ecologicamente sana, economicamente sostenibile e socialmente responsabile. Il Green deal europeo ha fornito una serie di riforme per la salvaguardia degli ecosistemi e il superamento dei combustibili fossili. Un pacchetto di iniziative e proposte in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità stabilite dalla Commissione Europea che prevedono una transizione verso l’energia pulita in modo da ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. La decarbonizzazione del sistema energetico dell'UE è dunque fondamentale e ogni Paese dovrà attuare un piano nazionale integrato su energia e clima della durata di 10 anni, a partire dal 2021 fino al 2030. Un impegno che l’Italia ha assunto e definito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

 

L’Italia e il PNRR 

Firmato ad aprile 2021 dal Parlamento, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette nero su bianco come saranno investiti e gestiti i fondi comunitari. Il secondo punto del PNRR riguarda proprio la transizione ecologica e tra le sei macro aree citate la seconda mission è dedicata a “Rivoluzione verde e transizione ecologica” con l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2050. Lo scopo è combattere il cambiamento climatico e raggiungere la sostenibilità ambientale.

In ottemperanza agli obblighi internazionali l’Italia ha assunto, nei confronti della produzione di energia sostenibile, un atteggiamento virtuoso. Circa 24 miliardi sono stati stanziati per la transizione ecologica e la mobilità sostenibile e per raggiungere i target europei sarà necessario incrementare le fonti rinnovabili, raggiungendo così il 30% dei consumi finali entro il 2030. 

 

Nel complesso, l’Italia è il terzo produttore di energia derivante da fonti rinnovabili in Europa. Tra queste, una menzione d’onore spetta al comparto idroelettrico: la conformazione fisica dell’Italia, con la dorsale appenninica e soprattutto con l’arco alpino, rendono le regioni del nord aree ideali per la produzione su larga scala di elettricità tramite lo sfruttamento dell’acqua. 

 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza punta sulla crescita di energia prodotta da fonti rinnovabili, sullo sviluppo di impianti di produzione di biometano, sulla semplificazione delle procedure per gli impianti onshore e offshore, sul potenziamento delle infrastrutture di rete e smart grids e sulla promozione dell’utilizzo dell’idrogeno verde. Ne è un esempio l’idrogeno verde, alleato strategico per accelerare la transizione ecologica e generare importanti benefici socioeconomici e ambientali: 500 milioni di euro sono stati destinati alla creazione di 10 hydrogen valleys, comunità industriali ed economiche fondate sull’idrogeno, in aree industriali dismesse.

 

IL PNRR rappresenta un’opportunità unica per il nostro Paese per apportare benefici sociali, economici e ambientali, migliorando il benessere e la qualità di vita dei cittadini. Questa occasione non deve essere sprecata ma incentivata per gli obiettivi che l’UE ha imposto di raggiungere entro il 2030. Una grande sfida per l’Italia a favore di tutti.

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