La Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (UNCCD) propone un’immagine per riassumere la situazione: ogni secondo l’equivalente di quattro campi da calcio di terreno sano viene degradato, per un totale di 100 milioni di ettari ogni anno. A livello di interventi applicabili sono già stati promossi impegni per il recupero di 1 miliardo di ettari di aree degradate entro il 2030. Tra le iniziative politiche più rilevanti, i paesi del G20 hanno dichiarato la volontà di arrivare a dimezzare le aree degradate entro il 2040.
Anche l’Agenda 2030 riconosce la gravità dei problemi e la necessità di agire, con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 15.3, che chiama i Paesi ad adottare le opportune iniziative per raggiungere una situazione di neutralità del degrado del suolo attraverso la promozione di pratiche per la sua protezione e gestione sostenibile e per il recupero delle aree già degradate. Politiche di mitigazione e adattamento devono essere adottate per attenuare il rischio di desertificazione, dando priorità a misure di gestione sostenibile dell’acqua, pratiche agricole rigenerative che permettano di preservare e ripristinare gli habitat. Oggi non è una questione di scelta, ma una necessità.