Acqua

Ciclo integrato dell'acqua: qual è il ruolo dei depuratori

11 agosto 2023

Da improvvise bombe d’acqua a periodi di prolungata siccità, negli ultimi anni il susseguirsi di eventi climatici estremi si è fatto sempre più frequente e dannoso a causa del riscaldamento globale.

 

I cambiamenti climatici in corso portano all’alternarsi di eventi estremi sempre più intensi, ma in Italia la tendenza generale all’aumento della temperatura atmosferica (già +2,4°C rispetto all’era preindustriale, contro una media globale di +1,1°C) si traduce in una progressiva diminuzione della disponibilità d’acqua, bene fondamentale e risorsa da proteggere.

 

Così, nel bel mezzo della crisi climatica l’Italia, territorio già morfologicamente soggetto e problemi idrogeologici, si trova a vivere periodi di emergenza siccità. Per fronteggiare quest’emergenza occorrono non solo infrastrutture ah hoc ma anche un’efficiente gestione integrata della risorsa idrica. Ne rappresentano un esempio gli impianti di depurazione.

Gestione della risorsa idrica: l’impegno del Gruppo Iren

Per il Gruppo Iren è fondamentale assumere una parte attiva anche in rapporto ai cambiamenti climatici, per raggiungere obiettivi sostenibili legati a una migliore gestione delle risorse idriche ed elaborare soluzioni strutturali all’emergenza siccità.

Come? Ad esempio attraverso il riutilizzo delle acque reflue destinate al riuso a beneficio dell’agricoltura. Le acque reflue costituiscono un’importante risorsa per attuare una gestione razionale e sostenibile delle risorse idriche e per poterne usufruire è necessario effettuarne il recupero che avviene attraverso un trattamento svolto all’interno di impianti di depurazione specializzati.

 

Sebbene l’Italia sia un paese ricco di corsi d’acqua, la gestione delle risorse idriche in ambito agricolo e industriale risulta essere poco sostenibile. In tale contesto, il tema chiave è l’efficienza nella gestione idrica: è necessario rafforzare la governance di contrasto ai fenomeni siccitosi, come base per nuovi strumenti operativi sul territorio e per lo sviluppo delle migliori pratiche in termini di innovazione e circolarità.

 

Il Gruppo Iren si impegna ogni giorno per garantire una gestione integrata della risorsa idrica, limitare le perdite idriche e costruire una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile per il futuro di ogni territorio. Una visione in linea con il piano d’investimenti al 2030, che prevede oltre 2,4 miliardi destinati al servizio idrico integrato per il potenziamento della resilienza della rete e lo sviluppo degli impianti di depurazione.

 

A tal proposito virtuosa è l'esperienza dell’Impianto di depurazione di acque reflue di Mancasale, il cui obiettivo primario è depurare l’acqua reflua a scopo irriguo, riducendo le emissioni di CO2 e  i prelievi idrici da altre fonti.

Come funziona il recupero e il trattamento delle acque reflue?

Il processo di depurazione rappresenta la fase conclusiva del ciclo integrato dell'acqua e garantisce l'eliminazione delle sostanze inquinanti per restituire all'ambiente naturale l'acqua utilizzata nelle nostre case o nei processi produttivi. Le acque provenienti da insediamenti civili o agglomerati industriali vengono depurate attraverso impianti specializzati.

 

Gli impianti di depurazione per il trattamento delle acque reflue prevedono due linee di lavorazione: una dedicata alle acque reflue e un’altra ai fanghi. Per quanto riguarda la depurazione, con la quale si trattano i liquami grezzi provenienti dalle fognature, si procede in tre fasi:
 

  • si parte da una rimozione grossolana dei rifiuti solidi;
  • si procede con gradi di purificazione sempre maggiori, passando da metodi meccanici a sofisticate tecnologie chimiche e biologiche;
  • con l’obiettivo finale di rimuovere le sostanze che si sciolgono nell’acqua.

 

Il Gruppo Iren gestisce più di mille impianti di depurazione, di diverse dimensioni, che assicurano alte efficienze depurative, con tecnologie che si adattano alle esigenze del territorio su cui gli impianti stessi sono collocati.

l'impianto di depurazione di Rapallo, in Liguria

Prendersi cura delle acque reflue: gli impianti di depurazione liguri

Tra gli impianti di depurazione più virtuosi del Gruppo Iren, oltre al depuratore di Mancasale, il primo impianto di riuso delle acque in Emilia Romagna dedicato al trattamento delle acque reflue destinate al riuso a beneficio dell’agricoltura, esistono due esempi liguri: l’Impianto di Rapallo (Genova) e l’Impianto di Camisano (La Spezia).

 

Il primo raccoglie le acque reflue dei comuni di Rapallo e Zoagli ed è stato progettato per un funzionamento modulare e flessibile che permette di gestire fino a un massimo di 90.000 abitanti equivalenti e una portata di 1800 mc/ora.

L’impianto di depurazione di Rapallo veglia sulla qualità delle acque marine, in un’area a forte vocazione turistica, e grazie al quale è possibile riutilizzare l’acqua depurata per usi irrigui o portuali.

 

Il secondo è un depuratore di tipo a fanghi attivi e le varie tappe dei processi di trattamento a cui sotto sottoposte che le acque per essere restituite all’ambiente, “viaggiano” in un’ottica di salvaguardia dei corpi idrici ricettori e nel rispetto della normativa vigente. L'acqua depurata viene scaricata tramite una condotta sottomarina di oltre 1,7 km di lunghezza.

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