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Piano Industriale 2025-2030: Iren accelera sulla crescita nei business regolati e sull’efficienza operativa

21 novembre 2025

Una visione di lungo periodo per un modello multiutility più focalizzato: Il Consiglio di Amministrazione di Iren ha approvato l’aggiornamento del Piano Industriale al 2030, un documento che segna l’avvio di una fase di trasformazione strategica per il Gruppo. Il nuovo percorso punta a un modello di business più focalizzato, efficiente e orientato alla generazione di valore nei settori regolati, rafforzando allo stesso tempo gli impegni di sostenibilità e la capacità di investimento.

“Il Piano Industriale appena approvato si fonda su basi solide e concrete, grazie alla valorizzazione del nostro modello di business, a investimenti selettivi e alla rigorosa disciplina finanziaria - dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo Iren - Abbiamo tracciato un percorso di crescita sostenibile e misurabile che ci porta a un EBITDA atteso nel 2030 pari a 1,6 miliardi di euro”.


Dal Fabbro sottolinea anche l’importanza della politica dei dividendi, che prevede una crescita dell’8% annuo fino al 2027 e del 6% annuo tra il 2028 e il 2030, “a testimonianza della fiducia nella capacità del Piano di generare valore per tutti gli stakeholder”.

Investimenti per 6,4 miliardi e un modello operativo più semplice

“L’approvazione del nuovo Piano Industriale segna l’avvio di una fase di trasformazione mirata che modificherà il nostro modello di business rendendolo ancora più efficiente, più focalizzato e maggiormente orientato alla creazione di valore. In particolare, tramite il piano di investimenti da 6,4 miliardi di euro, rafforzeremo le attività che esprimono il maggior potenziale di crescita e che garantiscono stabilità e visibilità nel medio-lungo periodo, come i servizi a rete e i termovalorizzatori” ha commentato Gianluca Bufo, Amministratore delegato del Gruppo.

 

Il piano di investimenti ammonta a 6,4 miliardi di euro al 2030 e punta a rafforzare i business che garantiscono stabilità e ritorni nel lungo periodo, con un’attenzione prioritaria ai servizi a rete e ai termovalorizzatori. Bufo evidenzia inoltre l’impatto del programma di sinergie trasversali, già definito e attuabile, che contribuirà a recuperare redditività e razionalizzare la struttura operativa del Gruppo. La crescita prevista si traduce in un CAGR dell’EBITDA del 4% e dell’utile netto del 7%.

iren ritira il premio

Piano di Transizione al 2040: una strategia per dimezzare la carbon intensity

Accanto al Piano Industriale, il CdA ha approvato anche il Piano di Transizione al 2040, che definisce la visione di lungo termine del Gruppo in linea con gli obiettivi europei e con gli SDGs. “È una svolta strategica per il nostro Gruppo -  afferma Moris Ferretti, Vice Presidente esecutivo - Il Piano ci porterà a essere ancora più sostenibili, a utilizzare in modo efficiente le risorse e a ridurre in modo significativo il nostro impatto ambientale, dimezzando la carbon intensity”.


Il percorso prevede investimenti mirati, innovazione tecnologica e un forte impegno sul capitale umano: circa 2.400 nuove persone entreranno nel Gruppo per sostenere la trasformazione industriale e organizzativa in atto.

I tre pilastri strategici: transizione ecologica, territori e qualità del servizio

Il nuovo Piano conferma e aggiorna i tre assi portanti della strategia del Gruppo: transizione ecologica, creazione di valore per le comunità locali e i territori, qualità del servizio.

La transizione ecologica viene interpretata in modo più resiliente, privilegiando interventi a minor impatto autorizzativo e altamente sostenibili: sistemi di massimizzazione del calore sui termovalorizzatori, sviluppo del teleriscaldamento, realizzazione di cinque nuovi impianti di depurazione e potenziamento della capacità di recupero di materia ed energia.

La valorizzazione dei territori passa dallo sviluppo di infrastrutture essenziali e dalla capacità del modello multiutility di espandere i servizi in modo coerente e integrato.
La qualità del servizio rimane un principio guida: Iren punta a rendere le reti più resilienti, migliorare l’esperienza dei clienti attraverso una presenza capillare sul territorio e ottimizzare i processi interni in ottica di efficienza.

Un modello più focalizzato e orientato ai business core

Il Piano delinea la trasformazione di Iren da “extended multiutility” a “focussed multiutility”, concentrando investimenti e risorse sui business in cui il Gruppo ha un vantaggio competitivo naturale. La capital allocation diventa così più selettiva, con l’obiettivo di massimizzare il valore e ridurre l’esposizione verso attività meno strategiche.

Il percorso ESG al 2040 è strutturato su cinque aree chiave — decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti, persone — con target quantitativi fissati al 2028, 2030 e 2040. Per ciascun indicatore di performance, il Piano definisce un miglioramento misurabile e monitorabile nel tempo, includendo anche possibili evoluzioni tecnologiche come soluzioni di cattura della CO₂.

Un piano di investimenti orientato alla stabilità e alla sostenibilità

Gli investimenti previsti dal Piano ammontano complessivamente a 6,4 miliardi di euro, suddivisi tra interventi di sviluppo (40%) e mantenimento (60%). Una parte significativa — il 23% (per lo sviluppo) e 31% (per il mantenimento) — riguarda i business regolati a rete, tra ciclo idrico integrato, distribuzione elettrica e rete gas, mentre gli investimenti di mantenimento assicurano l’efficienza degli asset esistenti e la continuità della customer base.

Tra i progetti più rilevanti figurano lo sviluppo del servizio idrico integrato, la modernizzazione della distribuzione elettrica, la realizzazione di tre nuovi termovalorizzatori, l’installazione di sistemi di aerotermo sugli impianti cogenerativi e termoelettrici e lo sviluppo della rete di teleriscaldamento.

Il Piano è caratterizzato da un basso rischio di esecuzione grazie all’elevata incidenza dei business regolati: circa l’80% degli investimenti ha ritorni altamente visibili e prevedibili.
Inoltre, 4,3 miliardi di euro, pari al 70% del totale, sono destinati a progetti pienamente allineati alla Tassonomia europea: gestione sostenibile dell’acqua (33%), città resilienti (28%), decarbonizzazione (26%) ed economia circolare (13%).

Una strategia solida per una crescita misurabile

L’aggiornamento del Piano Industriale 2025-2030 conferma la volontà del Gruppo di crescere in modo solido, sostenibile e misurabile, puntando su investimenti a lungo termine, un modello operativo più snello e una governance orientata alla creazione di valore condiviso. Una visione industriale che guarda al futuro con responsabilità, accompagnando territori, comunità e persone nella trasformazione energetica e ambientale del Paese.

 

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