Innovazione

ESG Challenge 2026, il territorio al centro delle sfide Iren per il prossimo anno

16 ottobre 2025
  • L’ESG Challenge 2026 punta i riflettori sul territorio come spazio chiave per costruire una sostenibilità concreta e partecipata, attraverso il coinvolgimento diretto di comunità, imprese, università e istituzioni.

  • L’edizione si terrà a Piacenza, città simbolo per il suo dinamismo civico e sede di uno dei Comitati Territoriali Iren, con il supporto scientifico delle Università del territorio e una formula rinnovata che unisce riflessione e co-progettazione.

  • I laboratori partecipativi pomeridiani rappresentano la principale novità: studenti, Università, stakeholder locali e aziende lavoreranno insieme per elaborare proposte concrete e replicabili, raccolte in un’agenda condivisa della sostenibilità.

  • Con il territorio al centro, l’iniziativa ribadisce la necessità di partire dalle specificità locali per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali, rafforzando il ruolo di Iren come multiutility attiva nella transizione e nell’innovazione civica.

Dopo tre edizioni che hanno progressivamente ampliato il perimetro del dibattito, l’ESG Challenge di Iren guarda al 2026 con una nuova prospettiva: mettere il territorio al centro delle riflessioni sulla sostenibilità. L’appuntamento, in programma ad aprile a Piacenza, rappresenterà un ulteriore passo in avanti in un percorso che unisce comunità, imprese e università, con l’obiettivo di trasformare le grandi sfide ambientali e sociali in pratiche concrete capaci di generare valore condiviso.

Luca Dal Fabbro interviene sul palco dell’Iren ESG Challenge 2025, durante una conferenza ospitata in una sala storica decorata con quadri e stucchi. Sullo sfondo il grande schermo mostra il logo ufficiale dell’evento.

“Territorio”, il tema di ESG Challenge 2026, valorizza la comunità

L’ESG Challenge non è mai stato un evento statico. La sua forza è sempre stata la capacità di rinnovarsi, leggendo i cambiamenti della società e traducendoli in occasioni di confronto.

Dopo l’edizione 2025 dedicata alla “polis”, con l’accento sul ruolo delle comunità e sul legame con gli stakeholder, il passaggio al tema di quest’anno – il territorio – appare come un’evoluzione naturale: dalla dimensione della cittadinanza alla dimensione dei luoghi, dove si intrecciano economie locali, relazioni sociali e specificità culturali.

Il 2026 segnerà così la quarta edizione di un’iniziativa che, anno dopo anno, ha consolidato la sua identità come laboratorio di idee e di progetti legati ai temi ESG.

Piacenza come città simbolo

La scelta di Piacenza non è casuale. La città emiliana, che ospita il primo Comitato Territoriale Iren costituito più di 10 anni fa, ha un tessuto sociale e produttivo dinamico, capace di fare da modello per sperimentazioni e percorsi condivisi. Per questa edizione, il partner scientifico saranno le Università territoriali, che affiancheranno Iren nell’organizzazione e nel coinvolgimento di studenti, docenti e imprese del territorio.

 

Il programma ricalcherà in parte la formula già sperimentata con successo: la mattina sarà dedicata a interventi istituzionali, voci ispirazionali e tavole rotonde, oltre alla premiazione delle tesi universitarie che hanno saputo distinguersi per qualità e innovazione sui temi ESG. La novità principale sarà nel pomeriggio, con l’attivazione di laboratori partecipativi in cui studenti, imprese e istituzioni locali lavoreranno insieme per trasformare le criticità del territorio in proposte concrete, raccolte in un documento finale condiviso.

Il valore del radicamento locale

Negli ultimi anni, la parola chiave per Iren è stata “connessione”: tra impresa e cittadini, tra strategie aziendali e bisogni sociali, tra innovazione e tradizione. L’ESG Challenge 2026 porta questo concetto un passo più avanti, facendo del radicamento nei territori la condizione necessaria per costruire percorsi sostenibili.

 

A dimostrarlo è l’esperienza dei Comitati Territoriali, attivi da oltre dieci anni a, Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Torino. Non semplici organi consultivi, ma veri e propri spazi di ascolto e progettazione che hanno permesso di mettere in dialogo cittadini, associazioni, istituzioni e impresa: come “porte aperte” verso la comunità, i Comitati hanno dato vita a iniziative concrete e contribuito a rafforzare la fiducia reciproca.

Un percorso in continua trasformazione

Sin dalla prima edizione, l’ESG Challenge si è distinto per la sua capacità di intercettare i temi più urgenti dell’agenda ambientale e sociale, trasformandoli in sfide concrete. Nel 2023 le riflessioni si erano concentrate su dodici priorità che spaziavano dal contrasto al cambiamento climatico alla povertà energetica, dalla giusta transizione all’inclusione sociale, delineando un quadro ampio e articolato delle responsabilità che un’impresa deve assumersi nel dialogo con la società.

 

L’anno successivo, nel 2024, il confronto si era spostato su temi come l’etica d’impresa, il rapporto con gli investitori e l’utilizzo responsabile delle nuove tecnologie, segnando un’apertura verso la governance e verso l’innovazione. Nel 2025, invece, la parola chiave era stata “polis”: la città come luogo simbolico in cui impresa e comunità si incontrano, con la necessità di fare squadra e rafforzare i legami con gli stakeholder.

 

Ora, con il 2026, questa traiettoria compie un ulteriore passo avanti: dalle grandi sfide globali si passa alle specificità locali, dalla polis al territorio, dove le strategie si misurano con la concretezza dei bisogni quotidiani e con le opportunità che nascono dall’ascolto diretto delle persone.

Giovani protagonisti dell’innovazione

Un tratto distintivo dell’ESG Challenge è il ruolo centrale assegnato ai giovani. La premiazione delle migliori tesi universitarie a livello nazionale non è solo un riconoscimento simbolico, ma un modo per valorizzare competenze, talenti e nuove prospettive. Nel 2025 sono state selezionate dieci tesi su oltre 450 candidature, toccando temi che spaziavano dai servizi ecosistemici al biochar, dalle infrastrutture sostenibili all’idrogeno verde.

 

Nel 2026 questo impegno sarà rafforzato: studenti e studentesse non saranno solo premiati, ma coinvolti nei tavoli di lavoro pomeridiani, diventando parte attiva del processo di co-progettazione. L’obiettivo è creare un legame tra formazione accademica e mondo del lavoro, aprendo canali di dialogo che possano generare idee pratiche e soluzioni innovative.

Un’agenda condivisa per il futuro

La vera forza dell’ESG Challenge è quella di trasformare le riflessioni in azioni concrete. Non si tratta solo di dibattere su grandi principi, ma di costruire, edizione dopo edizione, una sorta di agenda comune che raccoglie priorità e proposte e le restituisce ai territori.

 

Il documento che verrà prodotto al termine dei tavoli di lavoro che si terranno a Piacenza sarà un punto di partenza prezioso: un’agenda locale della sostenibilità, da cui far nascere progetti concreti e replicabili in altre città. L’ESG Challenge 2026 rappresenta un cambio di passo importante. Mettendo il territorio al centro, Iren intende ribadire che la transizione ecologica e sociale non può essere calata dall’alto, ma deve nascere dal basso, dall’ascolto dei cittadini e dalla valorizzazione delle peculiarità locali.

 

Piacenza sarà il luogo in cui questo approccio prenderà forma, con il coinvolgimento di studenti, università, imprese e istituzioni. Un laboratorio in cui le sfide ESG non resteranno parole, ma diventeranno pratiche condivise, capaci di migliorare la qualità della vita e di costruire comunità più coese e resilienti.

 

Per Iren, si tratta di un modo per rafforzare il proprio ruolo di multiutility radicata nei territori, che non si limita a fornire servizi essenziali, ma si propone come catalizzatore di innovazione e partecipazione. Una sfida che parte dai luoghi per arrivare lontano: perché il futuro sostenibile si costruisce, prima di tutto, insieme.

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