Acqua

Idroelettrico, il potenziale che può rilanciare l’energia green: ecco perché

17 luglio 2025
  • L’idroelettrico è la principale fonte rinnovabile in Italia e rappresenta una risorsa strategica per la transizione energetica grazie alla sua programmabilità, affidabilità e capacità di produrre energia stabile e a basse emissioni.

  • Con oltre 4.500 impianti e una potenza installata di 21,73 GW, il comparto ha registrato una crescita del 30% nel 2024, ma è ancora frenato da burocrazia complessa e normative frammentate che rallentano investimenti e innovazione.

  • Potenziare l’idroelettrico significa non solo produrre energia green, ma anche regolare i flussi idrici, prevenire siccità e alluvioni, garantire energia di punta e valorizzare territori senza nuovo consumo di suolo.

  • Il Gruppo Iren investe nel rinnovamento degli impianti esistenti e nella sensibilizzazione pubblica attraverso eventi come il Dam Day, dimostrando il ruolo dell’idroelettrico come motore della transizione ecologica.

In un tempo in cui la transizione ecologica è diventata una priorità strategica, l’Italia si trova a dover scegliere con urgenza come riformare il proprio sistema energetico. E se da un lato cresce l’attenzione verso il solare e l’eolico, dall’altro esiste una risorsa rinnovabile ancora troppo spesso sottovalutata: l’idroelettrico. Programmabile, già integrato nel territorio, capace di produrre energia pulita e stabile, rappresenta un vero e proprio acceleratore naturale per la transizione green. Ma per liberarne il pieno potenziale serve un cambio di passo sul piano normativo, politico e culturale.

La mappa dell’idroelettrico in Italia

A differenza di altre fonti rinnovabili, l’idroelettrico ha un grande vantaggio: può essere gestito in modo flessibile e programmabile. Gli impianti a serbatoio accumulano l’acqua, conservandola per la stagione successiva, gli impianti a bacino modulano giornalmente e valorizzano la risorsa sulla base della domanda. In questo modo l’approvvigionamento non dipende esclusivamente da condizioni meteorologiche variabili e può intervenire a stabilizzare la rete elettrica nei momenti di picco, offrendo un contributo essenziale alla sicurezza energetica. Questi impianti sono una risorsa preziosa perché produrre energia vicino ai centri di consumo permette di garantire stabilità alla rete e autonomia energetica locale.

 

In Italia l’idroelettrico è la principale fonte rinnovabile: Attualmente sul suolo italiano sorgono 4.582 impianti, secondo gli ultimi dati di Terna. Quasi 4.000 di questi, l’81,3%, si trovano al Nord. Invece, nel Centro e nel Sud sono operativi rispettivamente 572 e 334 infrastrutture. Complessivamente, gli impianti idroelettrici hanno una potenza installata di 21,73 GW. Nel 2024, l’energia idroelettrica è stata la protagonista dell’anno, con una crescita del 30,4% rispetto all'anno precedente.

 

Gli impianti idroelettrici, pur numerosi, sono oggi frenati da una serie di ostacoli: procedure burocratiche lente, un quadro normativo che scoraggia nuovi investimenti e il rinnovamento tecnologico. Ecco perché è necessario invertire la rotta.

Criticità normative e burocratiche: un freno all’idroelettrico

Nonostante il potenziale strategico dell’energia idroelettrica per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica, in Italia il settore si scontra ancora con significativi ostacoli di natura normativa e burocratica. Il rilascio delle concessioni idroelettriche – spesso soggetto a competenze condivise tra Stato e Regioni – può richiedere tempi molto lunghi e procedure complesse, rallentando lo sviluppo di nuovi impianti o l’ammodernamento di quelli esistenti. A questo si aggiunge una normativa frammentata e in continuo cambiamento, che genera incertezza negli investimenti e scoraggia le iniziative imprenditoriali, anche quando si tratta di progetti sostenibili e pienamente integrati nel territorio. La necessità di semplificare e armonizzare le procedure autorizzative è quindi un tema cruciale per garantire uno sviluppo coerente e tempestivo dell’idroelettrico, valorizzando appieno il contributo che questa fonte può offrire alla sicurezza energetica e alla gestione idrica del Paese.

I vantaggi e il ruolo strategico dell’idroelettrico

L'idroelettrico è un sistema di produzione di energia elettrica che sfrutta la forza dell'acqua in movimento, come quella di fiumi, laghi o cascate, per generare elettricità.

 

Questo processo genera diversi vantaggi che esplicitano i motivi per cui lo sviluppo delle infrastrutture per la produzione di energia idroelettrica dovrebbe essere potenziato e non ostacolato. 

 

  • Produzione di energia rinnovabile: l'acqua è una risorsa rinnovabile, per cui l'energia idroelettrica è sostenibile a lungo termine. Non produce emissioni dirette di gas serra o inquinanti atmosferici, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico.
  • Bassa emissione di gas serra: a differenza dei combustibili fossili, l'idroelettrico non produce emissioni dirette di CO2 o altri gas serra durante l'operazione normale delle centrali.
  • Regolazione del flusso d'acqua: le centrali idroelettriche possono essere utilizzate per regolare il flusso d'acqua in un bacino idrico, un aspetto importante che può aiutare a prevenire inondazioni o a fornire acqua per uso agricolo e industriale.
  • Bassi costi operativi a lungo termine: una volta costruite, le centrali idroelettriche tendono ad avere costi operativi relativamente bassi. La manutenzione e l'approvvigionamento dell'acqua sono generalmente i principali costi associati.
  • Stoccaggio di energia: le centrali idroelettriche con bacini di accumulo possono funzionare anche come sistemi di stoccaggio dell'energia, cioè possono immagazzinare energia durante i periodi di bassa domanda e rilasciarla quando la domanda è alta.
  • Flessibilità operativa: le centrali idroelettriche possono essere avviate o fermate rapidamente in risposta alla domanda di energia, il che le rende adatte per fornire energia di punta o per gestire picchi di richiesta.
  • Affidabilità: le centrali idroelettriche tendono ad avere una lunga durata e una buona affidabilità operativa, il che le rende una fonte stabile di energia.

 

In un contesto in cui la transizione ecologica deve procedere rapidamente, l’idroelettrico si rivela una leva preziosa. Non solo perché rappresenta una fonte a emissioni zero, ma - In un momento in cui l’urgenza climatica impone di agire con rapidità - l’idroelettrico rappresenta una scorciatoia sostenibile e immediatamente percorribile. Sfruttare e rinnovare gli impianti esistenti - senza consumare nuovo suolo o impattare ulteriormente sull’ambiente - è una via realistica e sostenibile per aumentare la quota di energia verde nel mix nazionale.

 

Sbloccare il suo potenziale richiede però una strategia coerente: serve semplificare le normative, assicurare certezze sugli iter autorizzativi e introdurre nuove formule di incentivazione, in particolare per il rinnovo degli impianti esistenti e lo sviluppo di nuovi progetti sostenibili.

Veduta aerea di una diga idroelettrica in montagna con lago turchese.

Iren punta sulla produzione di energia idroelettrica

Un esempio virtuoso arriva dal Gruppo Iren, tra i principali operatori dell’idroelettrico in Italia, con impianti attivi in Piemonte, Liguria e Campania. L’azienda investe da anni nel revamping tecnologico degli impianti esistenti e nella loro digitalizzazione, aumentando l’efficienza produttiva e riducendo l’impatto ambientale.

 

Gli impianti idroelettrici del Gruppo Iren rispettano le caratteristiche del territorio e si innestano nelle località dove sorgono rispettandone gli equilibri: le centrali idroelettriche del Gruppo, infatti, si trovano in diverse zone d’Italia. A Torino e in Piemonte, nelle Valli Orco e in Val di Susa, gli impianti ad acqua fluente utilizzano l’acqua del torrente Orco e quella restituita da altre centrali, in un circolo continuo.

Ma non solo: in Campania sette impianti distribuiti nelle provincie di Salerno e Avellino compongono il nucleo di Tusciano con una capacità produttiva di circa 250 GWh all'anno. Nello specifico, si tratta di impianti a serbatoio, che utilizzano l'acqua di un bacino naturale o artificiale e impianti ad acqua fluente, che invece utilizzano la portata di un corso d'acqua con una potenza installata complessiva di circa 604 MW.  Il consolidamento delle infrastrutture idroelettriche del Gruppo si muove in continuità con un approccio trasversale di valorizzazione della risorsa idrica.

Veduta aerea di una diga idroelettrica in montagna con lago turchese.

Infrastrutture e sensibilizzazione pubblica: il Dam Day valorizza il ruolo delle dighe

Oltre alla produzione, Iren promuove anche un forte legame tra impianti e territorio lavorando anche sulla sensibilizzazione pubblica. Ne è testimonianza la partecipazione annuale al Dam Day, l’evento organizzato per valorizzare il ruolo delle dighe nella produzione di energia rinnovabile e nella gestione delle risorse idriche. Ogni edizione coinvolge il pubblico in visite guidate a dighe e centrali, aprendo le porte di infrastrutture spesso inaccessibili e raccontando l’impatto positivo che l’idroelettrico può avere su ambiente, economia e sicurezza idrica. L’evento vede ogni anno la partecipazione di scuole e famiglie, a dimostrazione di quanto l’energia pulita possa diventare occasione di educazione e cittadinanza attiva

Dam Day è un’occasione per raccontare non solo la funzione energetica, ma anche quella ambientale, idrica e sociale delle infrastrutture. Le dighe, infatti, regolano i flussi d’acqua, contrastano la siccità e contribuiscono alla gestione delle risorse idriche locali, sempre più sotto stress a causa dei cambiamenti climatici.

 

Nel percorso verso la decarbonizzazione, l’idroelettrico non è una tecnologia da scoprire, ma una risorsa da riconoscere e rilanciare. È già integrato nel sistema energetico nazionale, ha costi contenuti di esercizio, un basso impatto emissivo e garantisce stabilità alla rete.

 

L’idroelettrico può colmare un vuoto spesso lasciato da altre fonti rinnovabili intermittenti, come il fotovoltaico e l’eolico. Ed è proprio questa sua affidabilità a renderlo uno degli strumenti più efficaci per rendere la transizione non solo più rapida, ma anche più stabile e sicura. Bisogna considerare l’idroelettrico come un diverso modo di concepire la transizione ecologica: ciò significa investire su ciò che già esiste, valorizzare i territori senza consumarne di nuovi, rendere il cambiamento sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico. 

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