In un tempo in cui la transizione ecologica è diventata una priorità strategica, l’Italia si trova a dover scegliere con urgenza come riformare il proprio sistema energetico. E se da un lato cresce l’attenzione verso il solare e l’eolico, dall’altro esiste una risorsa rinnovabile ancora troppo spesso sottovalutata: l’idroelettrico. Programmabile, già integrato nel territorio, capace di produrre energia pulita e stabile, rappresenta un vero e proprio acceleratore naturale per la transizione green. Ma per liberarne il pieno potenziale serve un cambio di passo sul piano normativo, politico e culturale.
- L’idroelettrico è la principale fonte rinnovabile in Italia e rappresenta una risorsa strategica per la transizione energetica grazie alla sua programmabilità, affidabilità e capacità di produrre energia stabile e a basse emissioni.
- Con oltre 4.500 impianti e una potenza installata di 21,73 GW, il comparto ha registrato una crescita del 30% nel 2024, ma è ancora frenato da burocrazia complessa e normative frammentate che rallentano investimenti e innovazione.
- Potenziare l’idroelettrico significa non solo produrre energia green, ma anche regolare i flussi idrici, prevenire siccità e alluvioni, garantire energia di punta e valorizzare territori senza nuovo consumo di suolo.
- Il Gruppo Iren investe nel rinnovamento degli impianti esistenti e nella sensibilizzazione pubblica attraverso eventi come il Dam Day, dimostrando il ruolo dell’idroelettrico come motore della transizione ecologica.