Per mettere in atto una gestione più intelligente dell’energia elettrica, in linea con il paradigma dello sviluppo sostenibile, è fondamentale conoscere nel dettaglio e in tempo reale i consumi dei vari utenti. Questo permette di distribuire meglio le risorse. Ad esempio, se si dovesse presentare un potenziale sovraccarico energetico, l’energia potrà essere redistribuita in altre zone in base alla domanda elettrica effettiva ed evitando così eventuali interruzioni di fornitura o altre tipologie di disservizi. Anche l’utente trae benefici dalle smart grid, beneficiando dell’opportunità di gestire in modo autonomo l’erogazione dell’elettricità. Sperimentare nuovi progetti nell’ambito smart grid significa agevolare l’innovazione: le reti intelligenti, infatti, sono tali perché grazie alle tecnologie digitali consentono una comunicazione bidirezionale tra l’utility e i suoi clienti. Questo è quello che prova a fare anche il Gruppo Iren.
Ireti ha anche aderito a Open Power Grids - un’associazione per la decarbonizzazione e digitalizzazione delle reti elettriche - con l’obiettivo di promuovere materiali e componenti a minore emissione di CO₂, ridurre le perdite di rete e favorire modelli di rete “smart”. Questo segna un’evoluzione dalla semplice manutenzione della rete al co-design e all’innovazione condivisa: non solo cavi e trasformatori più efficienti, ma anche nuovi modelli di gestione della rete, come le comunità energetiche, i flussi bidirezionali e la digitalizzazione.
La presenza del Gruppo Iren e di Ireti al centro dei lavori europei è un riconoscimento del ruolo di leadership che l’Italia può esercitare nel campo della distribuzione elettrica. Attraverso investimenti in reti intelligenti, digitalizzazione e sostenibilità, Ireti si conferma come uno degli attori più avanzati nel panorama nazionale, capace di coniugare innovazione tecnologica e attenzione al territorio.
L’incontro di Torino ha dimostrato che la transizione energetica non si costruisce solo con le tecnologie, ma anche con la collaborazione, la conoscenza condivisa e l’impegno congiunto di operatori, istituzioni e comunità. È in questi spazi di confronto che prende forma l’Europa dell’energia del futuro: più interconnessa, più intelligente, più sostenibile.