Green

L'agenda ambientale del Parlamento europeo per il 2023

8 febbraio 2023

Obiettivi climatici, intelligenza artificiale e digitale sono i temi attinenti al settore ambientale di cui si occuperà il Parlamento europeo nel 2023.

 

In particolare, in linea con il Green Deal e seguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’agenda europea si focalizzerà sulla mitigazione dei cambiamenti climatici per ridurre le emissioni di gas serra.

 

L’obiettivo è il raggiungimento del target “emissioni zero” inquinamento zero, la protezione e il ripristino della biodiversità e il ridimensionamento decisivo dell’impronta dei materiali e dei consumi dell’Unione europea. Ecco come.

 

Agenda 2030, il punto di partenza per lo sviluppo sostenibile europeo

Decarbonizzazione, flessibilità energetica ed economia circolare sono i temi ambientali di cui il Parlamento europeo si occuperà principalmente quest’anno, a partire da ambiti d’azione specifici. Tra questi:

 

  • l’approvvigionamento di semiconduttori, con l’obiettivo di aumentare la capacità tecnologica, la produzione e l'innovazione dell'UE;
 
  • l’individuazione di nuovi obiettivi nel settore energetico, così da accelerare la neutralità climatica entro il 2050;

 

  • il consolidamento del modello economico circolare e sostenibile, con interventi mirati a ridurre la produzione di rifiuti, abbandonare lo smaltimento in discarica e ridurre l’utilizzo degli inceneritori. 

 

Questo programma d’intervento non è risolutivo di tutti i problemi ma è un buon punto di partenza per creare un mondo più sostenibile: si muove in continuità con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che stabilisce 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (sustainable development goals, SDGs) da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.

 

Come si legge nel piano d’azione sottoscritto dai membri delle Nazioni Unite, “siamo determinati a proteggere il pianeta dalla degradazione, attraverso un consumo e una produzione consapevoli, gestendo le sue risorse naturali in maniera sostenibile e adottando misure urgenti riguardo il cambiamento climatico, in modo che esso possa soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e di quelle future”.

 

Semiconduttori, cosa sono e perché rientrano nell’agenda ambientale europea

Il primo passo di attuazione della strategia europea verso la transizione verde e digitale è l’approvvigionamento di semiconduttori, materiali speciali che si utilizzano per realizzare le componenti di base dei chip, ovvero i transistor, i diodi, i resistori e tutte le altre componenti fondamentali dell'elettronica. La maggior parte dei dispositivi elettronici e le batterie elettriche contengono chips di cui l’UE si è resa conto di essere dipendente: per questo, a fare da ponte tra transizione digitale e ambiente, c’è proprio l’autonomia di approvvigionamento dei semiconduttori che riguardano entrambi gli ambiti. 

L’EU Chips Act è una legge europea sui semiconduttori e con questa norma si vuole garantire che l’UE disponga delle competenze, degli strumenti e delle tecnologie essenziali per diventare un leader nel settore. L’obiettivo è quello di aiutare a raggiungere la transizione digitale e verde, nonché contribuire a incrementare la produzione ed evitare l’interruzione della catena di approvvigionamento.

 

Gli effetti a breve termine dell’EU Chips Act riguardano un migliore coordinamento tra gli stati membri in modo tale da comprendere e anticipare le future crisi dei chip. Nel breve-medio termine la legge rafforzerà le attività manifatturiere nell'Ue e sosterrà l'espansione e l'innovazione lungo l'intera filiera. A medio-lungo termine, invece, consoliderà la leadership tecnologica dell'Europa in questo mercato.

 

“La legge europea sui semiconduttori mobiliterà oltre 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati e stabilirà misure per prepararsi a eventuali future perturbazioni delle catene di approvvigionamento, prevenirle, anticiparle e rispondervi rapidamente, in collaborazione con gli Stati membri e i partner internazionali. La legge consentirà all’Ue di conseguire l’obiettivo di raddoppiare la sua attuale quota di mercato portandola al 20% nel 2030”, affermano la stessa Commissione europea. Nel corso di quest’anno il Parlamento europeo dovrà definire la propria posizione.

 

Energia e decarbonizzazione, gli obiettivi 2023

La crisi energetica che si è acuita nel 2022 ha svolto un ruolo determinante nel portare al centro del dibattito il Green Deal europeo, con il quale gli stati membri dell’UE intendono raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

 

L’Ue punta a innalzare la quota di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia al 40% entro il 2030, al fine di ridurre le emissioni di gas serra. Il Parlamento, nel corso di quest’anno, lavorerà anche su obiettivi più ambiziosi di riduzione del consumo energetico a livello europeo e proseguirà la propria azione verso la neutralità climatica attraverso la decarbonizzazione di tutti i settori dell’economia.

 

Gli eurodeputati voteranno i nuovi standard di CO2 per auto e furgoni, la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, un nuovo quadro per un mercato interno dell’idrogeno, la riduzione delle emissioni di metano e dei gas fluorurati a effetto serra, nuove norme per impedire alle imprese di eludere le norme UE sulle emissioni spostandosi altrove e obiettivi più ambiziosi per il sistema di scambio di quote di emissione.

 

 

Economia circolare, consolidare il cambio di paradigma

Nell’ambito del passaggio da un modello economico lineare a un approccio totalmente circolare e sostenibile, il Parlamento lavorerà su nuovi requisiti di progettazione ecocompatibile per gruppi specifici di prodotti, come elettrodomestici da cucina, computer e server, motori elettrici e pneumatici, per renderli più durevoli, riutilizzabili e meno dannosi per l’ambiente.

I deputati, come si legge nelle disposizioni delle istituzioni europee, “lavoreranno anche sugli obiettivi dell’UE per ridurre gli sprechi alimentari e su una nuova strategia per rendere i prodotti tessili più riutilizzabili e riciclabili, così da fronteggiare il problema dei rifiuti tessili”.

 

Un obiettivo che rientra in un programma più vasto: l'Ue produce più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti all'anno. Le esportazioni di rifiuti dell'UE verso paesi terzi hanno raggiunto i 32,7 milioni di tonnellate nel 2020. Nel gennaio 2023, il Parlamento ha votato la sua posizione in merito alle norme sulla spedizione dei rifiuti, che mirano a promuovere il riutilizzo e il riciclaggio e a ridurre l'inquinamento.

 

Secondo tali norme tutti i rifiuti esportati provenienti dall'UE dovrebbero essere gestiti nei paesi di destinazione in modo ecologicamente corretto e tale vigenza dovrebbe essere rafforzata per poter contrastare le spedizioni illegali. All'interno dell'UE, i deputati insistono per un migliore scambio di informazioni e trasparenza sulle spedizioni. Anche le esportazioni di rifiuti pericolosi dell'UE verso paesi non OCSE in linea di massima dovrebbero essere vietate. Ad essere vietate, dovrebbero essere anche le esportazioni di rifiuti di plastica verso i paesi non OCSE, mentre tali esportazioni verso i paesi OCSE dovrebbero essere gradualmente eliminate entro 4 anni.

 

La volontà dell’Ue è quella di spingere i paesi membri a incrementare il riciclaggio di alta qualità, abbandonare lo smaltimento in discarica e ridurre al minimo l’utilizzo degli inceneritori. Campi di azione trasversali e legati da un obiettivo comune, quello di tutelare il Pianeta e garantire un nuovo paradigma di sviluppo: sostenibile, inclusivo, capace di prosperare nel rispetto dell’ambiente.

 

Una mission che Iren persegue ogni giorno e guardando al domani sostenibile con gli investimenti programmati dal Piano industriale @2030: 12,7 miliardi sono indirizzati a consolidare servizi e innovazione per decarbonizzazione, elettrificazione dei consumi, economia circolare ed efficienza energetica. Asset portanti del piano d’investimenti di Iren e di un modello sostenibile a tutela dei territori e del futuro del Pianeta.

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