La regola delle 4R: riduci, riusa, ricicla e recupera che riassume i principi dell’economia circolare, si adatta anche a quella che secondo l’Unione europea è la strategia efficace per arrivare all’autonomia strategica nelle materie prime critiche. Ad affermarlo è una ricerca del Joint Research Center (JRC), il centro studi della Commissione europea, in cui gli autori valutano il rischio di approvvigionamento delle materie prime critiche, immaginando i possibili scenari futuri fino al 2050 nella domanda di questi materiali all’interno dell’Unione europea, concentrandosi sulla ricerca e sviluppo attualmente portata avanti a livello europeo nelle tecnologie strategiche. La conclusione è chiara: senza un cambio di paradigma, la domanda di questi materiali crescerà in modo insostenibile, accentuando la fragilità del sistema europeo. La risposta, secondo i ricercatori, risiede nell’economia circolare. Ridurre i consumi, allungare la vita dei prodotti, riciclare e soprattutto riutilizzare i materiali già immessi sul mercato sono azioni strategiche che possono trasformarsi in veri strumenti di autonomia.
- L’economia circolare, fondata su riuso, riciclo, recupero e riduzione degli sprechi, è la strategia chiave per garantire l’autonomia europea nelle materie prime critiche, riducendo la dipendenza da Paesi terzi e i rischi geopolitici ed economici.
- Il Critical Raw Materials Act e gli studi del Joint Research Center e di Ambrosetti-Iren evidenziano l’urgenza di potenziare la filiera del recupero, valorizzando le materie prime seconde e promuovendo tecnologie alternative e modelli di business orientati al riutilizzo.
- In Italia, sarà necessario costruire almeno 7 nuovi impianti da qui al 2040 per far fronte all’aumento dei RAEE; il progetto RigeneRare di Iren rappresenta un hub strategico per innovare il riciclo dei materiali rari e rafforzare la sicurezza industriale nazionale.