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Rifiuti speciali, l'Italia progredisce: i risultati raggiunti nei dati ISPRA e i passi da fare

7 agosto 2024

La ventitreesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’Ispra, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente. Il report presenta i dati relativi all’anno 2022 e mostra come le attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale hanno prodotto complessivamente 161,4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, al 93,8% classificabili come “non pericolosi”.
 

Il dato fondamentale che emerge mostra come la produzione di rifiuti speciali è calata di più di 3,4 milioni di tonnellate (-2,1%) rispetto al 2021.

slide con dati sulla produzione di rifiuti speciali nel 2022 dal Rapporto Ispra

Il settore delle costruzioni è quello con impatto maggiore

Il settore dell’edilizia fa registrare un aumento, seppur più contenuto rispetto al 2021, legato agli incentivi disposti dal Governo per la ristrutturazione degli immobili mirati alla riqualificazione energetica degli edifici. A questo si aggiungono le attività di cantieri destinati alla costruzione di infrastrutture e opere pubbliche e di edilizia abitativa e commerciale. 


Il settore delle costruzioni e demolizioni, con una produzione di quasi 80,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, ha concorso per il 50 per cento alla produzione complessiva. Il nord Italia, in cui si concentra il tessuto industriale più sviluppato, ha generato quasi 92,7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (pari al 57,4% del totale).

Le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale contribuiscono per il 22,8% (36,8 milioni di tonnellate), mentre una percentuale pari al 17,5% è rappresentata dall’insieme delle attività manifatturiere (circa 28,3 milioni di tonnellate). Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale pari al 9,7% (quasi 15,6 milioni di tonnellate).

 

Altri dati interessanti nella produzione di rifiuti speciali riguardano i quantitativi di rifiuti contenenti amianto prodotti in Italia, che sono pari a 243mila tonnellate, con una diminuzione rispetto al 2021 di oltre il 28%; quelli sanitari ammontano a poco più di 258mila tonnellate.

Differenze regionali

La produzione dei rifiuti speciali, strettamente correlata alle attività economiche che riguardano uno specifico territorio, si concentra nel nord Italia, dove il tessuto industriale è più sviluppato, con quasi 92,7 milioni di tonnellate (57,4%), mentre al centro si attesta a 28,1 milioni di tonnellate (17,4%), e al sud a 40,6 milioni di tonnellate (25,2%).
 

La Lombardia produce 35,3 milioni di tonnellate (38,1% del totale dei rifiuti speciali generati nel nord Italia e il 21,9% di quelli prodotti a livello nazionale), il Veneto circa 17,1 milioni di tonnellate (18,5% della macroarea e 10,6% della produzione totale), l’Emilia-Romagna 14,5 milioni di tonnellate (15,7% e 9%) e il Piemonte quasi 13,6 milioni di tonnellate (14,6% e 8,4%).
 

Tra le regioni del centro spiccano il Lazio con quasi 11,2 milioni di tonnellate (39,8% della produzione del centro Italia, 6,9% della produzione nazionale) e la Toscana (9,7 milioni di tonnellate, il 34,6% dell’area e il 6% del totale nazionale). Al sud Campania, Puglia e Sicilia registrano rispettivamente una produzione complessiva di rifiuti speciali pari a circa 10,3 milioni di tonnellate la prima, 9,7 milioni di tonnellate la seconda e quasi 9 milioni di tonnellate sull’isola.

 

 

Gestione dei rifiuti speciali tra import ed export

In Italia gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi sono 10.806 di cui 5.905 sono situati al nord, 1.952 al centro e 2.949 al sud. I quantitativi di rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia ammontano a circa 176,6 milioni di tonnellate, di cui 167,1 milioni di tonnellate (94,6% del totale gestito) sono non pericolosi e i restanti 9,5 milioni di tonnellate (5,4% del totale gestito) sono pericolosi. Rispetto al 2021, Ispra rileva una diminuzione complessiva di 1,4 milioni di tonnellate (-0,8%). In particolare, diminuiscono di 1,8 milioni di tonnellate (-6%) le quantità avviate ad operazioni di smaltimento, mentre in leggero aumento (+384 mila tonnellate) risultano i quantitativi trattati in operazioni di recupero.


Le altre forme di gestione, che hanno un’incidenza più contenuta includono il coincenerimento, l’incenerimento, la “messa in riserva” e il “deposito preliminare”. Lo smaltimento in discarica riguarda circa 8,9 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 5% del totale gestito.


L’Italia importa circa 6,9 milioni di tonnellate di rifiuti, a fronte di un’esportazione di poco superiore a 4,8 milioni di tonnellate. Il 98,5% dei rifiuti importati non è pericoloso, percentuale che si abbassa al 70% quando si parla di rifiuti esportati.

 

lavoratrice con giubbotto alta visibilità giallo che sale su un furgoncino bianco iren al posto di guida

Il trattamento dei rifiuti secondo Iren

Iren Ambiente gestisce i rifiuti su tutto il territorio nazionale e offre una vasta gamma di servizi di raccolta, selezione e trattamento dei rifiuti prodotti da attività industriali, artigianali, sanitarie, agronomiche e commerciali.

In questo settore, tra le principali attività svolte da Iren Ambiente ci sono:

  • la raccolta, selezione e raggruppamento preliminare dei rifiuti speciali assimilabili (quali imballaggi in carta, plastica, legno, metallo...) e avvio alle specifiche filiere di recupero mono-materiale;
  • il trasporto di rifiuti speciali e fornitura di idonee attrezzature per il contenimento e la riduzione volumetrica (compattatori, cassoni, benne, presse...);
  • la raccolta e lo stoccaggio e il trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non, sia liquidi che solidi e la fornitura di attrezzatura omologata per il contenimento (fusti, big-bag, taniche...);
  • la gestione dei centri di raccolta per il conferimento di rifiuti domestici e assimilabili;
  • la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti sanitari provenienti da plessi ospedalieri o da studi medici, dentistici e veterinari; 
  • attività di messa in sicurezza e rimozione di materiali contenenti amianto nel rispetto delle normative ambientali.

 

Iren Ambiente dispone anche di impianti di trattamento, che lavorano il rifiuto speciale o urbano, e centri di stoccaggio, dove i rifiuti vengono immagazzinati per poi essere trasferiti agli impianti di recupero o smaltimento finale. Grazie alla dotazione impiantistica e alle forti sinergie con impianti terzi, tutte le attività di trattamento svolte da Iren Ambiente sono finalizzate al recupero di materia e alla salvaguardia ambientale: i rifiuti differenziati vengono inviati alle piattaforme autorizzate nella ricerca della migliore valorizzazione della risorsa rifiuto al fine di rientrare nel processo produttivo.

 

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