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V come Vertical farming, la coltivazione sostenibile che limita il consumo di suolo e acqua

31 luglio 2024

La vertical farming è un’agricoltura che si sviluppa in verticale. Più specie di piante vengono coltivate su livelli sovrapposti. Questo tipo di agricoltura, caratterizzato da un ampio uso delle tecnologie, è un alleato sostenibile dell’agricoltura tradizionale: garantisce una resa costante oltre a soffrire molto meno l’impatto delle conseguenze dei cambiamenti climatici, poiché si pratica in un ambiente chiuso e protetto.

 

Essa può rappresentare un contributo significativo per la produzione alimentare: la resa di questo tipo di agricoltura è maggiore con un minor utilizzo di suolo. Si possono quindi produrre quantità maggiori di cibo rispetto a una superficie equivalente di terreno aperto. L’agricoltura verticale è fortemente controllata dalle tecnologie per quel che riguarda illuminazione, temperatura e umidità. Ciò consente di utilizzare solamente le risorse necessarie e non andare quindi incontro a grossi sprechi di acqua, terra e fertilizzanti. In più, oltre a essere sostenibile, la vertical farming è anche biologica, in quanto non necessita di pesticidi ed erbicidi.

Come funziona la vertical farming e quali sono i vantaggi

La vertical farming sfrutta tecnologie avanzate per creare un ambiente controllato in cui le piante possono crescere in condizioni ottimali. Alcune delle tecnologie chiave utilizzate includono:

  • Illuminazione a LED: per fornire alle piante la luce necessaria per la fotosintesi, riducendo al contempo il consumo energetico rispetto all'illuminazione tradizionale.
 
  • Idroponica e Aeroponica: sistemi di coltivazione che utilizzano soluzioni nutritive a base d'acqua o vaporizzate, eliminando la necessità di suolo e ottimizzando l'uso dell'acqua.
 
  • Controllo Climatico: sensori e sistemi automatizzati monitorano e regolano la temperatura, l'umidità e i livelli di CO2 per garantire le condizioni ideali per la crescita delle piante.
 
  • Software di Gestione: programmi avanzati che monitorano la crescita delle piante, ottimizzano l'uso delle risorse e prevedono le necessità future.

 

Uno dei principali vantaggi della vertical farming è la riduzione del consumo di suolo. Coltivando le piante in strutture verticali, è possibile produrre una grande quantità di cibo in un'area molto più piccola rispetto all'agricoltura tradizionale. Questo è particolarmente importante in un mondo dove la terra arabile sta diventando sempre più scarsa a causa dell'urbanizzazione e del cambiamento climatico.

 

La vertical farming utilizza tecniche come l'idroponica e l'aeroponica, che richiedono fino al 90% in meno di acqua rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. L'acqua viene riciclata all'interno del sistema, riducendo gli sprechi e garantendo che ogni goccia venga utilizzata in modo efficiente. Questo è particolarmente vantaggioso in regioni dove l'acqua è una risorsa scarsa. Coltivando cibo vicino ai centri urbani, la vertical farming riduce anche a necessità di trasportare i prodotti agricoli su lunghe distanze. Questo non solo diminuisce le emissioni di CO2 associate al trasporto, ma garantisce anche che i consumatori ricevano prodotti freschi e di alta qualità. La produzione locale può inoltre stimolare le economie urbane, creando posti di lavoro e promuovendo la sostenibilità locale. Grazie al controllo ambientale, la vertical farming permette la produzione di cibo tutto l'anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne. Questo significa che le città possono avere accesso a frutta e verdura fresca anche durante i mesi invernali, migliorando la sicurezza alimentare e la resilienza delle comunità urbane.

vertical farming

Intelligenza artificiale e agricoltura: l’esempio di ONO Exponential Farming

Anche in Italia esistono progetti particolarmente virtuosi di vertical farming. Tra questi spicca la start up ONO Exponential Farming che a EveryDay aveva raccontato il suo funzionamento: l’azienda è supportata dal programma di Corporate Venture lanciato dal Gruppo Iren per affiancare le startup italiane del cleantech nel loro percorso di crescita, Iren UP. Il suo progetto si basa proprio sull’attuazione di un sistema agricolo più sostenibile con un approccio altamente tecnologico che consenta la produzione di ortaggi e piante medicinali in livelli verticali. ONO si sviluppa in una piattaforma agrobotica di coltivazione verticale: brevettata, modulare e completamente automatizzata. Nata da un contesto di tecnologie per l’automazione industriale, ONO le ha applicate al settore agricolo, integrando le tecniche proprie delle biotecnologie e dell'agronomia. La tecnologia implementata si basa su sistemi guidati da algoritmi di intelligenza artificiale che garantiscono a chi la utilizza costi estremamente contenuti con una percentuale di produzione che è del 300% superiore alle tecnologie di vertical farming attualmente presenti sul mercato. Così la start up cambia le regole dell’agritech, nel segno del domani sostenibile.

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