Energia

G come Green Claims: cosa sono e cosa prevede la normativa europea per contrastarle

24 aprile 2024

Con 467 voti favorevoli, lo scorso 12 marzo è stata approvata la Direttiva Green Claims dall’Europarlamento: il provvedimento punta a contrastare il greenwashing ponendo fine alle cosiddette “dichiarazioni ambientali” - “green claims” – che non possiedono fondamento scientifico.

 

Secondo la Commissione UE, infatti, il 40% delle dichiarazioni ambientali sui prodotti in vendita non è scientificamente provata e il 53% delle dichiarazioni verdi fornisce informazioni vaghe, fuorvianti o infondate.

 

Lo scopo delle istituzioni europee è quello di regolamentare le etichette e asserzioni “verdi” sui prodotti così da creare affidabilità in merito alla sostenibilità dei prodotti in commercio e orientare i consumatori nel fare acquisti più consapevoli.

Che cosa sono le green claims

In italiano, le green claims sono tradotte come “asserzioni ambientali”. I documenti europei le definiscono così: “Un messaggio o una dichiarazione avente carattere non obbligatorio a norma del diritto dell'Unione o del diritto nazionale, compresi testi e rappresentazioni figurative, grafiche o simboliche, in qualsiasi forma, tra cui marchi, nomi di marche, nomi di società o nomi di prodotti, che asserisce o induce a ritenere che un dato prodotto o professionista ha un impatto positivo o nullo sull'ambiente oppure è meno dannoso per l'ambiente rispetto ad altri prodotti o professionisti oppure ha migliorato il proprio impatto nel corso del tempo”.

 

Le "green claims" o affermazioni ecologiche, dunque, sono dichiarazioni fatte dalle aziende che indicano i benefici ambientali di un prodotto o servizio. Queste possono riguardare vari aspetti, come l'efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2, l'uso di materiali riciclati, o altri impatti ambientali positivi. Ma le affermazioni, per essere valide, devono essere supportate da dati verificabili e non devono ingannare il consumatore riguardo all'impatto ambientale complessivo del prodotto o servizio.

foresta

Gli obiettivi della direttiva

La direttiva proposta mira a fornire una base chiara e coerente per le green claims, incoraggiando pratiche di business più sostenibili e permettendo ai consumatori di fare scelte più verdi basate su informazioni attendibili. In che modo? Puntando su trasparenza e affidabilità: la direttiva, infatti, vuole assicurare che le affermazioni ambientali siano trasparenti, verificabili e basate su prove scientifiche. Ciò dovrebbe aiutare i consumatori a prendere decisioni informate basate su informazioni accurate.

Per farlo è necessaria una standardizzazione dei processi, ovvero creare una metodologia comune in tutta l'Unione Europea per valutare le affermazioni ambientali. Questo aiuterà a garantire che le valutazioni siano coerenti e confrontabili tra diversi prodotti e servizi. Così, afferma la direttiva, è possibile combattere la pratica del greenwashing aumentando il controllo e le sanzioni per le dichiarazioni ingannevoli.

 

 

I limiti imposti dalla direttiva

In particolare, il testo approvato in Parlamento, presenta “sei paletti” da imporre nei confronti delle dichiarazioni verdi.  

 

  • Ogni affermazione di sostenibilità, o di carattere specifico (come ad es. “prodotto biodegradabile”), dovrà essere dimostrata da prove scientifiche, verificate da terze parti indipendenti.

 

  • Le dimostrazioni dovranno essere preventive, e precedere la messa in commercio dei prodotti.

 

  • Per i Paesi membri, le dichiarazioni e le prove devono essere valutate entro 30 giorni.

 

  • Le microimprese non sono tenute ad adeguarsi, mentre le piccole e medie imprese potranno beneficiare di un anno in più di tempo per adattarsi rispetto a quelle grandi.

 

 

  • La multa per le aziende che non rispetteranno la direttiva sarà pari ad almeno il 4% delle entrate annuali dell’azienda

 

Le misure puntano a un obiettivo preciso: “È giunto il momento di porre fine al greenwashing – ha dichiarato il relatore della commissione Ambiente Cyrus Engerer (S&D, Malta) – La nostra posizione pone fine alla proliferazione di dichiarazioni ecologiche fuorvianti. Faremo in modo che le aziende dispongano degli strumenti giusti per adottare pratiche di sostenibilità autentiche. I consumatori europei vogliono fare scelte sostenibili. Tutti coloro che offrono prodotti o servizi devono garantire che le loro dichiarazioni siano verificate scientificamente.”

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