Acqua

Innovazione tecnologica alleata per contrastare la siccità, l'esempio virtuoso del nuovo campo pozzi di Ireti in Liguria

1 agosto 2025
  • A Tiglieto (GE), Ireti ha inaugurato un nuovo campo pozzi smart per rafforzare l’approvvigionamento idrico locale e contrastare la siccità, integrando pompe sommerse, condotte intelligenti e monitoraggio digitale in tempo reale.

  • L’impianto garantisce autonomia idrica alla zona, riduce la dipendenza dalle autobotti durante i picchi turistici estivi e tutela la biodiversità grazie al convogliamento dell’acqua in eccesso in una zona umida di pregio naturalistico.

  • Dotato di sensori e algoritmi predittivi, il campo pozzi si adatta dinamicamente alla domanda idrica e alle condizioni climatiche, offrendo un modello replicabile di gestione sostenibile della risorsa acqua.

  • Il progetto si inserisce nella strategia “Circular Water” del Gruppo Iren, che punta a ridurre le perdite di rete, riutilizzare le acque reflue e valorizzare le risorse idriche come leva per la resilienza territoriale e ambientale.

In un’epoca segnata da cambiamenti climatici sempre più estremi e da una crescente pressione sulle risorse idriche, la capacità di innovare nella gestione dell’acqua rappresenta una sfida cruciale per garantire sostenibilità, sicurezza e resilienza. L’acqua è un bene particolarmente prezioso, soprattutto considerando che negli ultimi anni l’Italia si trova sempre più spesso a fare i conti con l’emergenza siccità. È in questo contesto che si inserisce un esempio virtuoso proveniente dalla Liguria: il nuovo campo pozzi nel comune di Tiglieto, realizzato da Ireti, società del Gruppo Iren che gestisce il servizio idrico integrato in diverse regioni italiane. Un’infrastruttura strategica che contribuirà - attraverso soluzioni tecnologiche avanzate - al potenziamento del sistema idrico del territorio, garantendo una maggior sicurezza nell’approvvigionamento dell’acqua, soprattutto nei mesi siccitosi.

Un impianto all’avanguardia per affrontare le emergenze idriche

Il nuovo campo pozzi di Tiglieto - inaugurato lo scorso giugno - si trova a Molino Vecchio (sui terreni un tempo appartenenti all’antica Badia cistercense). L’opera si compone di 3 pozzi in prossimità della falda e della conseguente installazione di 2 elettropompe sommerse, per un incremento massimo totale di portata di circa 10 litri al secondo, non escludendo in futuro un eventuale apporto maggiore qualora le capacità della falda lo consentissero.

 

Questo campo pozzi è una scelta strategica che consente di aumentare la disponibilità idrica nei periodi di crisi, alleggerendo la pressione sulle sorgenti tradizionali, spesso messe in difficoltà da lunghi periodi di assenza di precipitazioni. Inoltre, si tratta di un’opera progettata non solo per rispondere a esigenze immediate di approvvigionamento idrico, ma anche per fornire una risposta strutturale e a lungo termine al fenomeno della siccità, che negli ultimi anni ha colpito con sempre maggiore frequenza e intensità il territorio ligure.

 

Il campo pozzi di Tiglieto rappresenta un’importante opportunità per il tessuto economico locale: contribuirà anche a migliorare l’offerta turistica delle zone limitrofe. Grazie alle nuove infrastrutture, infatti, Tiglieto potrà garantire un approvvigionamento idrico costante e affidabile, rendendo il territorio ancora più attrattivo per i visitatori. 

 

“Siamo lieti, in qualità di gestori del servizio idrico integrato del genovesato, di contribuire al miglioramento della capacità della nostra rete di far fronte alle esigenze del territorio e alle criticità legate ai cambiamenti climatici, garantendo un servizio più efficiente e sostenibile per i cittadini, supportando anche lo sviluppo economico e turistico del territorio” ha dichiarato Marco Fiorini, direttore del servizio idrico di Ireti.

Struttura per pozzo artesiano in fase di installazione con tubature e impianti tecnici a cielo aperto, rappresentazione di infrastrutture idriche in costruzione.

Digitalizzazione e monitoraggio: la chiave della sostenibilità

In un contesto sempre più caratterizzato dalla scarsità d’acqua e dalla siccità, l’innovazione tecnologica diventa una risorsa fondamentale per garantire la sostenibilità e la resilienza delle infrastrutture idriche. Questo è quello che fa l’innovativo progetto di Tiglieto: usa tecnologie avanzate per massimizzare l’efficienza e minimizzare gli sprechi. L’impianto è dotato di sistemi di monitoraggio in tempo reale e di una rete di sensori digitali che permettono di controllare costantemente la portata, la qualità dell’acqua e il funzionamento delle pompe, intervenendo in modo tempestivo in caso di anomalie o criticità.

Inoltre, il campo pozzi è collegato alla rete idrica attraverso un sistema di gestione intelligente, in grado di ottimizzare l’utilizzo delle risorse in base ai dati ambientali e alla domanda dei cittadini.

Grazie all’impiego di algoritmi predittivi e piattaforme digitali, l’infrastruttura può adattarsi dinamicamente alle condizioni climatiche e idrologiche, anticipando le emergenze e pianificando in modo sostenibile la distribuzione dell’acqua.

 

I nuovi pozzi distribuiranno risorsa idrica fino alla località di Prato Grande Badia, dove, una volta connessa la nuova rete a quella esistente, l’acqua verrà mandata ai serbatoi di Levratta, Catoccia e Picona, per la distribuzione sulla quasi totalità del territorio comunale. 

 

L’acqua prelevata dai pozzi viene mandata in rete mediante due condotte interrate che proseguono lungo la SP 76 fino al ponte sul Torrente Orba: in tutto verranno posati complessivamente circa 2 km di nuova tubazione, oltre al rinnovamento di circa 600 metri di quella esistente.

 

La realizzazione del nuovo campo pozzi servirà per rendere autonoma l’area di Tiglieto nell’approvvigionamento dell’acqua: in questo modo non sarà più necessario l’utilizzo di autobotti per sopperire alle carenze di fornitura. Queste criticità si registrano soprattutto nel corso della stagione di maggior afflusso turistico, durante la quale la popolazione servita dalla rete acquedottistica ammonta a circa 2.500 abitanti.

 

Di fatto il Gruppo Iren attraverso investimenti in tecnologie smart è in prima linea nella creazione di infrastrutture resilienti che garantiscono una fornitura sicura e sostenibile di acqua, contrastando le sfide climatiche future e migliorando la qualità del servizio per i cittadini.

 

Ma i lavori non si fermano: nei prossimi anni si lavorerà al secondo lotto che prevede la costruzione di un nuovo impianto di rilancio lungo la Strada Provinciale 1 e una nuova condotta per collettamento al serbatoio esistente di Pian di Faggio, che raggiungerà la località Tiglieto Capoluogo.

 

Il nuovo campo pozzi di Tiglieto è un prezioso impianto per la prevenzione della siccità, ma non solo: oltre a ridurre la dipendenza dalle autobotti, il progetto favorisce lo sviluppo turistico della zona e tutela la biodiversità locale. Le nuove condotte idriche, infatti, consentiranno di tutelare la biodiversità della zona, una delle più ricche della Liguria anche dal punto di vista zoologico e naturalistico: la quantità d’acqua in eccesso dai pozzi verrà convogliata in una zona umida molto importante per la conservazione della biodiversità, contribuendo così alla sopravvivenza di diverse specie animali e vegetali, tra cui diverse specie di anfibi, rettili e libellule che altrimenti rischierebbero di scomparire da questi luoghi.

 

Tecnologia, tutela ambientale e valorizzazione del territorio: un esempio concreto di infrastruttura sostenibile al servizio delle comunità.

Mani che raccolgono gocce d’acqua sopra una superficie naturale, a simboleggiare la salvaguardia della risorsa idrica e la pace ambientale.

Una visione integrata per la tutela dell’acqua

L’iniziativa di Tiglieto rappresenta un tassello importante nella più ampia strategia del Gruppo Iren, che ha posto la sostenibilità ambientale e l’innovazione al centro della propria mission. La realizzazione di infrastrutture resilienti, capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e di garantire un servizio efficiente anche in condizioni estreme, è infatti uno degli obiettivi fondamentali del Piano Industriale di Iren.

Il Gruppo Iren è attivamente impegnato per tutelare la risorsa idrica ogni giorno: gestire in modo ottimale e intelligente le risorse idriche del Pianeta, rappresenta una delle priorità più urgenti da affrontare. 

Un paradigma verso cui bisogna indirizzarsi è il cosiddetto “circular water”, ossia una strategia che interviene nella gestione dell’acqua valorizzando i fattori che ne accelerano la tutela e favorendo l’affermarsi di modelli virtuosi.

 

La strategia circular water si fonda sul recupero delle acque meteoriche, evitando il prelievo di nuova acqua. Nello stesso tempo, punta a rimettere in circolo l’acqua depurata attraverso le attività economiche, come ad esempio la valorizzazione dei fanghi di depurazione.

 

La tutela e valorizzazione dell’acqua, insieme al recupero e al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, è un obiettivo che il Gruppo Iren persegue da sempre. Ne è un esempio l’impianto pilota di Mancasale, il primo impianto di riuso delle acque in Emilia-Romagna. L’impianto intercetta le acque di scarico del depuratore e le affina a scopo irriguo, a beneficio dell'ambiente e delle aziende agricole limitrofe.

 

Altri progetti sono in cantiere e per questo motivo Iren sta realizzando importanti investimenti che riguardano le reti idriche. L’obiettivo è quello di passare dal 33% al 20% di perdite di rete al 2030: una priorità per consolidare la gestione integrata della risorsa idrica.

Collaborazione con il territorio: un modello replicabile

Il campo pozzi è stato realizzato seguendo criteri di sostenibilità ambientale e paesaggistica, minimizzando l’impatto sul territorio e valorizzando la sinergia tra tutela della natura e sviluppo dei servizi pubblici essenziali.

 

Questo approccio partecipativo rappresenta un modello di governance virtuoso, capace di coniugare la protezione dell’ambiente con le esigenze infrastrutturali, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa essere un potente alleato anche nei contesti più delicati dal punto di vista ecologico.

 

Il campo pozzi di Tiglieto rappresenta un modello replicabile per molte altre aree italiane che si trovano ad affrontare le sfide legate alla scarsità d’acqua. In un Paese in cui, secondo l’Istat, oltre il 40% dell’acqua immessa nelle reti va ancora disperso a causa di infrastrutture obsolete, l’investimento in tecnologie intelligenti e in soluzioni resilienti è più che mai urgente.

 

Il progetto dimostra concretamente come sia possibile trasformare la crisi climatica in un’opportunità per ripensare il modo in cui gestiamo l’acqua, abbandonando approcci emergenziali e puntando invece su pianificazione, prevenzione e innovazione.


L’esperienza del campo pozzi di Ireti a Tiglieto rappresenta una buona pratica italiana nella lotta contro la siccità, capace di coniugare tecnologia, sostenibilità e territorio. Un esempio di come le utility pubbliche possano giocare un ruolo di primo piano nella transizione ecologica, offrendo soluzioni concrete per un futuro idrico più sicuro e giusto.

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