Gli smartphone oltre a essere dei dispositivi ormai indispensabili nelle nostre vite, custodiscono anche ricordi, fotografie, contatti e appunti. Un aspetto meno conosciuto, invece, è il fatto che siano anche una miniera di metalli preziosi: le cosiddette terre rare.
Secondo l’American Chemical Society, un solo iPhone contiene 16 terre rare su 17, ma nel loro insieme non superano l’1% del peso del dispositivo.
Terre rare (REE - Rare Earth Elements) sono, ad esempio, lo scandio, il lantanio, il cerio, il praseodimio, il neodimio, il promezio, il samario, l’europio, il gadolinio, il terbio, il disprosio, l’olmio, l’erbio, il tulio, l’itterbio e il lutezio. Nomi complessi per dei metalli che spesso non abbiamo sentito nominare prima, ma che per il loro efficace rendimento vengono utilizzati in svariati ambiti. Dall’industria elettronica e tecnologica a quella aeronautica e militare.
Pur essendo poco conosciute, le terre rare permettono la produzione e il funzionamento di oggetti che fanno parte della quotidianità e svolgono un ruolo fondamentale anche nelle tecnologie green.