Rinnovabili

Fonti rinnovabili per il teleriscaldamento: cosa prevede il progetto europeo RES-DHC

23 luglio 2023

 

Con la nuova “European Climate Law”, la Commissione europea ha fissato un obiettivo vincolante di emissioni zero per i gas serra entro il 2050 e, per il 2030, una riduzione di almeno il 55% rispetto ai valori del 1990.

 

Per raggiungere obiettivi così ambiziosi, il settore del riscaldamento e raffrescamento, che rappresenta metà del consumo energetico europeo, andrà incontro ad una transizione epocale attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica e la sostituzione coerente e sostenibile delle fonti di energia fossile, utilizzate oggi, con alternative rinnovabili.

 

Le fonti energetiche rinnovabili (FER) per teleriscaldamento e teleraffrescamento, infatti, sono una grande leva per decarbonizzare questo settore, potendo così contribuire alla tutela del clima. In quest’ottica si inserisce il progetto europeo ‘RES-DHC’ (Renewable Energy Sources for District Heating and Cooling): ecco di cosa si tratta.

 

camion raccolta differenziata solleva bidone smaltimento rifiuti

Cosa prevede il progetto RES-DHC

L’obiettivo del progetto è supportare l’utilizzo di una maggiore quantità di fonti energetiche rinnovabili nelle reti di teleriscaldamento esistenti.

Il progetto include 6 aree-obiettivo, 3 delle quali rappresentate da utility del settore e 3 da amministrazioni regionali: la mission di RES-DHC è creare strumenti di supporto a regolatori e stakeholders per l’incremento delle fonti rinnovabili nei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento (strumenti programmatici e di valutazione tecnico-economica, azioni di miglioramento delle politiche e dei framework regolatori e mezzi di disseminazione e comunicazione innovativi). 

 

 

Il lavoro è di squadra: RES-DHC, avviato nel settembre del 2020, include 15 partner di 8 Paesi europei – per l’Italia sono presenti Gruppo Iren e Ambiente Italia - ed è finanziato tramite il programma di ricerca e innovazione “Horizon 2020”. Iren potrà testare i tool sviluppati in sinergia con i partner su progetti di teleriscaldamento del Gruppo, con l’obiettivo primario di migliorare le modalità di programmazione, comunicazione e accettazione di progetti innovativi di teleriscaldamento.

 

Di durata triennale, il progetto RES-DHC terminerà ad agosto 2023, mettendo a segno il contributo significativo che il settore del riscaldamento e del raffrescamento può dare alla transizione energetica e alla mitigazione del clima. Le reti di teleriscaldamento esistenti in Europa, infatti, offrono un enorme potenziale per fornire energia termica a impatto climatico zero ai centri urbani grazie all’integrazione di tecnologie per il calore rinnovabile (geotermico, biomassa, solare termico) e di recupero (calore di scarto industriale o commerciale).

Il progetto RES-DHC punta a valorizzarne l’utilizzo e di questo si è discusso durante l’ultimo meeting organizzato il 26 e 27 giugno scorsi a Torino dalla direzione Innovazione del Gruppo Iren, nella cornice di Environment Park. Il project meeting è stata l’occasione per i partner per mettere a frutto le lezioni apprese e le best practice maturate negli ultimi tre anni nei diversi Paesi, i cui impatti complessivi saranno valutati e quantificati nelle ultime fasi del progetto. Per lo sviluppo nelle diverse aree-obiettivo di queste misure di promozione del teleriscaldamento sostenibile e decarbonizzato, il progetto ha fatto leva, sin dal principio, sulla creazione di forti sinergie nella realizzazione di studi congiunti e sullo scambio di conoscenze ed esperienze e ha incoraggiato dialoghi proficui con enti accademici, istituzioni ed associazioni di categoria da sempre in prima linea con attività di sensibilizzazione e lobbying verso i principali decisori politici.

 

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Per l’area-obiettivo Italia, un elenco di 5 misure prioritarie è stato sviluppato attraverso una consultazione del Regional Stakeholder Advisory Group (RSAG), formato da 13 partecipanti tra autorità locali, università ed enti di ricerca, aziende e associazioni del settore. Le misure, corredate da schede informative consultabili sul sito del progetto, mirano al superamento di diversi ostacoli e barriere alla diffusione del teleriscaldamento rinnovabile, come quelli legali e politici, la mancanza di know-how e conoscenza, nonché gli ostacoli organizzativi ed economici, proponendo soluzioni e spunti di riflessione anche sulla base delle lezioni apprese dal confronto con i partner stranieri.

 

Il contributo delle rinnovabili termiche nelle comunità energetiche

La realizzazione di sistemi efficienti e sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di calore è possibile attraverso lo sfruttamento di risorse rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, calore di scarto di produzioni industriali). In questo panorama è importante porre l’attenzione anche sui piccoli impianti di teleriscaldamento.

 

Un ruolo determinante può essere svolto dalle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), ossia sistemi cooperativi i cui membri collaborano con l’obiettivo di produrre e distribuire energia attraverso uno o più impianti a fonti rinnovabili, ottimizzando e promuovendo l’autoconsumo, come previsto dalla Direttiva RED II.

 

Tuttavia, a livello normativo, le rinnovabili termiche non vengono considerate dalla maggior parte delle norme e regolamenti sulle CER. Infatti, le principali esperienze di CER in Europa, e anche in Italia, si sono sviluppate considerando le sole rinnovabili elettriche. Per questo motivo, il progetto RES-DHC si muove in continuità con l’obiettivo di aggiornare la normativa: esistono già diverse esperienze in corso sulla fornitura di calore da rinnovabili tramite reti di teleriscaldamento con un coinvolgimento diretto delle comunità locali.

 

Inoltre, l’integrazione di impianti a fonti rinnovabili in reti di teleriscaldamento esistenti o nuove richiede investimenti. Ma questi progetti sono al momento ancora limitati numericamente, quindi per la bancabilità resta la barriera dell’insufficiente conoscenza del tema da parte di chi dovrebbe concedere il finanziamento, ossia gli istituti di credito. Dato il ruolo centrale assegnato anche dall’Unione Europea al teleriscaldamento per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, è plausibile che presto si verifichi l’esigenza per le banche di conoscere in dettaglio le prestazioni e l’affidabilità di questa soluzione tecnologica. Un passo in più verso proposte innovative nel segno della sostenibilità.

 

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