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Rapporto Spiagge, le buone pratiche per renderle più sostenibili del rapporto Legambiente

21 agosto 2024

In Italia, le spiagge Bandiere Blu 2024 sono 485, un riconoscimento significativo per il nostro vasto spazio costiero. Una località balneare pulita e sostenibile è un propulsore importante sia per il turismo sia per la salvaguardia dell’ambiente. Infatti, gli ecosistemi costieri sono una risorsa ambientale straordinaria, ma anche una tra quelle più colpite in assoluto dalla presenza degli esseri umani. 

 

Proteggere le spiagge e gli ecosistemi marini significa proteggere una parte fondante della cultura italiana, quella del Mar Mediterraneo. Il “Rapporto Spiagge” di Legambiente, definisce lo scenario futuro e ad alto rischio elaborato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).


IPCC prevede l’innalzamento della temperatura superficiale del mare di un livello compreso tra l’1 e i 2°C. Tutte le aree costiere italiane ne saranno interessate e rispetto al periodo 1981-2010 vedranno temperature più alte di 1,9°C nei casi migliori e 2,3°C in quelli più gravi. Da non sottovalutare anche l’innalzamento del livello del mare, tra i 7 e i 9 cm. Per Legambiente, questo significa impatti significativi in termini di erosione e probabili danni alle infrastrutture.

percorso pedonale in legno sulla spiaggia con vista mare

Il problema dell’erosione

Il “Rapporto spiagge” valuta gli impatti degli eventi meteo estremi sulle coste italiane e le aree più vulnerabili della Penisola e, viste queste premesse, elabora delle strategie per l’adattamento delle aree costiere agli inevitabili effetti del cambiamento climatico.


Il rapporto di Legambiente del 2024 evidenzia un aumento del 14,6% degli eventi meteo estremi sulle coste italiane rispetto all'anno precedente. Si tratta di questioni legate ad allagamenti, danni da trombe d’aria e raffiche di vento, danni da mareggiate, danni alle infrastrutture causati da piogge intense, esondazioni dei fiumi, grandinate, temperature record e siccità prolungata.

Il numero degli eventi avvenuti nei comuni costieri rispetto a quello totale, 816 su 2.086, rappresenta il 39,1%. È importante capire quanto questi eventi siano concentrati in luoghi specifici, dove si ripetono con frequenza, in modo da poter intervenire di conseguenza con azioni mirate. Il rapporto Legambiente comunque registra un unico punto cruciale che andrebbe risolto per quel che riguarda la criticità principale per le coste italiane: l’erosione costiera.

 

Il tema dell’erosione secondo gli esperti viene ancora affrontato con una concezione di “difesa” ormai superata, “fatta di opere rigide come scogliere artificiali, pennelli frangiflutti e dighe marine che spostano semplicemente il problema su altri tratti costieri”. Secondo il rapporto, si tratta di soluzioni temporanee che necessitano di ulteriori finanziamenti.

 

Per affrontare efficacemente l'erosione costiera, Legambiente propone una serie di strategie e buone pratiche che mirano a un approccio più sostenibile e duraturo.

 

persone in acqua che si fanno il bagno e sulla spiaggia ombrelloni colorati

Le buone pratiche di Legambiente per spiagge più sostenibili

Il “Rapporto spiagge” propone sette buone pratiche per una gestione sostenibile delle coste:
 

  • Dare attuazione al Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici  (PNACC), emanando al più presto il decreto che stabilisce l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici e individuare le linee di finanziamento, con un piano apposito per le coste;

  •  Superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi con opere rigide per la difesa delle coste dall’erosione, in favore del recupero dell’equilibrio naturale dell’ambiente costiero e di altri tipi di interventi;
  • Rinaturalizzare le coste creando molteplici vantaggi oltre che per la protezione dalle inondazioni, come l’aumento dello stoccaggio di CO2 e il ripristino della biodiversità;
     

  • Approvare la legge sullo stop al consumo di suolo, ferma da 12 anni, che prevede il divieto di edificazione nelle aree a rischio idrogeologico;
     

  • Garantire il diritto alla libera fruizione delle spiagge, con un minimo di almeno il 50% delle spiagge in ogni Comune lasciato alla gratuita fruizione;
     

  • Fermare la cementificazione delle aree dove sono presenti spiagge, ripristinando la legalità e demolendo le costruzioni abusive;
     

  • Rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione, l’adeguamento e la messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione.


Quest’ultimo è un punto fondamentale per garantire ai cittadini acqua pulita e sicura, e per prevenire gli sprechi della nostra risorsa più importante. Per questo il Gruppo Iren da tempo punta sull’efficienza della rete fognaria, sull’ottimizzazione dei processi di depurazione e sul recupero delle acque reflue e investe in più di 11mila chilometri di rete fognaria e in impianti di depurazione. Queste buone pratiche sono necessarie se vogliamo garantire ai cittadini italiani un ambiente sano e sostenibile, oltre che un'importante entrata economica grazie al turismo balneare. 

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