Negli ultimi anni l’innovazione tecnologica ha rivoluzionato anche le infrastrutture meno visibili ma fondamentali delle nostre città: le reti fognarie. Un esempio virtuoso di questa trasformazione arriva da IRETI, società del Gruppo Iren.
IRETI gestisce oltre 11.000 chilometri di rete fognaria, servendo 328 comuni e più di 1.000 impianti di depurazione. Questi impianti, di diversa tipologia e dimensione, garantiscono elevate performance depurative grazie all’impiego di tecnologie flessibili, calibrate sulle esigenze specifiche di ciascun territorio.
Dal 2020, il Gruppo ha avviato un ambizioso programma di monitoraggio strumentale delle reti, con l’obiettivo di aumentare la resilienza del sistema idrico integrato e migliorare l’efficienza del ciclo depurativo. Cuore del progetto: sensori, dati e intelligenza artificiale.
Questi sistemi di gestione delle acque reflue possono essere definiti “reti fognarie intelligenti” perché integrano tecnologie digitali, come sensori e sistemi di monitoraggio, per ottimizzare il loro funzionamento. Questo approccio permette di:
- Monitorare in tempo reale il flusso delle acque reflue: i sensori distribuiti lungo la rete fognaria raccolgono dati sul volume, la velocità e la qualità delle acque reflue, consentendo di identificare tempestivamente eventuali problemi o anomalie.
- Ottimizzare i processi di depurazione: i dati raccolti consentono di regolare i sistemi di depurazione in modo più efficiente, migliorando la qualità dell'acqua trattata e riducendo gli sprechi.
- Prevenire malfunzionamenti e perdite: per farlo bisogna monitorare costantemente lo stato della rete. In questo modo è possibile individuare e risolvere tempestivamente potenziali problemi, prevenendo rotture o perdite e riducendo i costi di manutenzione.
- Gestire meglio i picchi di afflusso: i sistemi di controllo possono regolare il flusso delle acque reflue per evitare sovraccarichi della rete e dei depuratori, specialmente durante eventi meteorologici intensi.