In questo quadro, Utilitalia e le aziende firmatarie evidenziano che, per poter attuare con efficacia il Patto, oltre all’impegno delle imprese vanno affiancate 4 azioni di riforma tese alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e verso un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua.
1) Superare le gestioni in economia
Completare l’immediato trasferimento delle funzioni alle Regioni e garantire il mantenimento delle stesse per tutta la durata dell’affidamento. Le imprese si impegnano a intervenire a supporto dei territori ancora non gestiti a livello industriale.
2) Rafforzare le capacità gestionali
Introdurre un chiaro processo di verifica periodica della qualità e dell’efficienza della gestione e della capacità di finanziamento e di realizzazione degli interventi, sulla base dei parametri dell’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le imprese si impegnano a mettere le proprie competenze a disposizione di enti e gestori per garantire ai cittadini servizi di qualità.
3) Favorire le aggregazioni
Facilitare i processi di aggregazione tra aziende mettendo al centro la gestione ottimale della risorsa idrica. Le imprese si impegnano a consolidare le capacità industriali e gestionali per elevare il complessivo livello di investimenti e di qualità del servizio.
4) Sostenere un approccio integrato
Abilitare la gestione industriale delle imprese del Sistema Idrico Integrato (SII), in coordinamento con gli altri settori, fino alle infrastrutture a servizio dei diversi usi della risorsa, da quello agricolo a quello dell’industria. Le imprese si impegnano a realizzare e rafforzare le infrastrutture necessarie al riuso delle acque, alla gestione sostenibile delle acque meteoriche, al recupero di energia e di materia, al drenaggio urbano e agli invasi a uso plurimo.