Energia

Come funziona il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero e cosa implica

8 settembre 2023

Scegliere secondo le proprie esigenze: è questa la chiave del mercato libero nella fornitura di luce e gas. A segnare una tappa fondamentale verso il suo passaggio, con la fine del mercato tutelato, saranno due date: il 10 gennaio 2024 per il gas e il primo luglio per l'elettricità. Nel Decreto legge Energia, approvato dal Consiglio dei ministri, non è presente il  rinvio di cui si era parlato negli scorsi mesi.

 

Dal 2024, dunque, il passaggio al mercato libero sarà ufficialmente sancito e il singolo cliente potrà scegliere liberamente il proprio fornitore di energia. Ecco cosa c’è da sapere e quali cambiamenti avverranno.

 

Che cos’è il mercato libero dell’energia e quali sono le differenze con il mercato tutelato

 

Quando si parla di mercato libero si fa riferimento a un mercato in cui l’energia (elettrica o gas) non viene erogata da un unico fornitore in monopolio statale ma, al contrario, può essere fornita da aziende private che competono tra loro con prezzi e servizi diversificati.

 

Con il Servizio di Maggior Tutela (o Mercato Tutelato), invece, le condizioni economiche delle offerte luce e gas sono stabilite e regolate dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ogni trimestre. Chi fa parte del Mercato Tutelato? Tutti i clienti che non hanno mai cambiato compagnia energetica e che non dispongono di un'offerta luce e gas del Mercato Libero: il mercato dell’energia in Italia , nasce infatti come monopolio da parte dell’Ente Nazionale per l’energia elettrica. Già dagli anni ’90 però, con il Decreto Legge n. 79 - noto come “Decreto Bersani” - è in atto una liberalizzazione del mercato in adeguamento alle direttive europee che prevedono la creazione di un mercato energetico comunitario con le stesse regole di libertà di accesso in tutti i paesi dell’Unione.

 

Se nella prima fase l’adeguamento ha riguardato soprattutto i grossi consumatori, dal 1° luglio 2007 con l’attuazione della Direttiva UE 54, tutti i consumatori possono sottoscrivere contratti con fornitori del mercato libero.

 

In seguito alla riforma del 2007 sono stati introdotti i due regimi di mercato:

 

  •  il mercato di maggior tutela che prevede che sia l’Arera a stabilire i prezzi dell’energia con cadenza trimestrale e le modalità di fornitura;
 
  • il mercato libero che propone offerte differenziate che il cliente sceglie in base a ciò che ritiene più interessante e conveniente per sé.

 

Il decreto Milleproroghe ha stabilito che da gennaio 2024 verrà sancita la fine del mercato tutelato. Dopo questa data, dunque, i clienti del mercato tutelato dovranno passare sotto un gestore del mercato libero. Anche il libero mercato viene supervisionato attraverso un organismo apposito, l’AGCM (autorità garante della concorrenza e del mercato, ossia l’Antitrust), volto a garantire procedure trasparenti e una corretta gestione dei prezzi.

 

Nel libero mercato non vige più il monopolio statale, ma sono le singole aziende elettriche private a decidere prezzi e servizi da erogare al cliente, in una dimensione in cui è la concorrenza a far da traino per gli utenti, che sono liberi di scegliere quella che per loro è la tariffa più conveniente.

 

I vantaggi del mercato libero

Il mercato libero porta con sé alcuni vantaggi:

 

  • le offerte gas e luce sono numerose e sono fatte su misura in base alle esigenze del consumatore;
 
  • i costi delle offerte sono generalmente più economici;
 
  • le società di energia appartenenti al mercato libero presentano sconti, premi e altri servizi aggiuntivi nelle proprie offerte, per attirare i nuovi clienti e fidelizzare quelli già esistenti;

 

  •  le offerte dei fornitori energetici permettono di scegliere un unico gestore per il gas e per l'energia elettrica, cosa non possibile per il mercato a maggior tutela.

 

Inoltre, è necessario tenere presente che il passaggio al mercato libero è gratuito quindi il cambio di fornitore non comporta nessun costo aggiuntivo. L’utente è al centro, a seconda delle sue esigenze.

 

uomo ai fornelli

Fine del mercato tutelato: cosa succederà?

Il passaggio da un tipo di mercato all’altro non comporterà l’interruzione delle forniture. "Il 10 gennaio ci sono le gare. Faremo delle valutazioni rispetto ai clienti vulnerabili, pensando per loro a una metodologia diversa. Con Arera stiamo definendo le modalità di attuazione", aveva già anticipato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sul futuro. I clienti interessati dal passaggio hanno già ricevuto o riceveranno a breve dai rispettivi venditori una lettera in cui sono illustrate le possibili offerte, oltre ad alcuni chiarimenti sulle prossime scadenze.

 

In particolare, i soggetti vulnerabili sono coloro che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche che renderebbe per loro più complesso il passaggio al mercato libero e la scelta della tariffa più adatta alle proprie esigenze in un ampio contesto di concorrenza:

 

  • vivono in condizioni economicamente svantaggiate;
  • presentano gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica;
  • presentano disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92;
  • abitano in una struttura di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa;
  •  hanno un’età superiore ai 75 anni.

 

Se si rientra nella categoria di "soggetti vulnerabili", si verrà trasferiti in maniera automatica nel "servizio di tutela della vulnerabilità", con condizioni contrattuali ed economiche definite dall'Arera.

Per poter garantire il passaggio graduale al libero mercato, secondo le ultime disposizioni legislative 4,5 milioni di famiglie "vulnerabili" potranno continuare a usufruire dell'elettricità a prezzi calmierati anche dopo la liberalizzazione.

 

Per i quattro milioni e mezzo di utenze interessate, spiegano a Palazzo Chigi, "vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell'energia elettrica, che già riguarda circa 21 milioni di famiglie".  

Gli utenti non vulnerabili che non avranno effettuato il passaggio al mercato libero nei tempi previsti, e quindi non avranno compiuto una scelta, resteranno invece con lo stesso fornitore sulla base della propria offerta di mercato.

 

Nel caso della luce, dopo la scadenza, il cliente passerà al servizio a tutele graduali con un fornitore assegnato tramite asta territoriale e con un’offerta PLACET (prezzo libero a condizioni equiparate di tutela). Per il gas, invece, il cliente migrerà su un’offerta PLACET a prezzo variabile proposta dal suo attuale fornitore.

 

Le ultime novità introdotte dal decreto Energia

Oltre a sancire la fine del mercato tutelato, il decreto energia approvato dal Consiglio dei Ministri il 27 novembre 2023 ha introdotto nuove misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile. 

 

Il testo opera una riforma delle agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica (cosiddette energivore), in modo da adeguare la disciplina nazionale a quella europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022.

Nel quadro delle riforme settoriali previste dalle singole Missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il decreto attua una semplificazione amministrativa di alcune procedure in materia energetica, al fine di rimuovere gli ostacoli amministrativi e procedurali che possono condizionare negativamente le attività economiche.

 

Con il decreto sono introdotte anche misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile. Nel caso di più istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie, gli enti concedenti, ai fini dell’individuazione del concessionario, attribuiscono una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il bisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali.

 

In materia di impianti eolici galleggianti in mare, per favorire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, il decreto prevede l’individuazione di aree demaniali marittime, in due porti del Mezzogiorno soggetti alla gestione di un’Autorità di sistema portuale, da destinare alla realizzazione di infrastrutture idonee allo sviluppo degli investimenti del settore della cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti.

Infine il decreto introduce disposizioni finalizzate alla realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente o all’ammodernamento di quelli esistenti, con il riconoscimento di agevolazioni a 15 progetti che, seppur rientranti tra quelli ammissibili, non sono stati finanziati sulle risorse del PNRR.

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