Green

Z come Zero Waste: cos'è e come funziona la strategia rifiuti zero

28 febbraio 2023
  • Lo Zero Waste è uno stile di vita sostenibile che punta a ridurre al minimo i rifiuti attraverso la regola delle 5R (e oltre): rifiutare, ridurre, riutilizzare, riciclare, compostare e riparare.

  • Pratiche quotidiane come il riuso, il compostaggio domestico e l’acquisto responsabile contribuiscono a ridurre gli sprechi e a dare nuova vita ai materiali.

  • Il riciclo è considerato la “settima risorsa” del Pianeta: fornisce il 40% delle materie prime globali e riduce l’emissione di CO₂ di circa 700 milioni di tonnellate all’anno.

  • In Italia oltre 330 Comuni hanno adottato il modello “Rifiuti Zero”, tra cui anche territori serviti dal Gruppo Iren come Colorno (PR) e Vinchio (AT), promotori di pratiche virtuose e raccolta differenziata spinta.

  • A livello europeo, il nuovo Regolamento sugli imballaggi impone obiettivi di riduzione e riuso, promuove la vendita sfusa e il design sostenibile, con l’obiettivo di prevenire i rifiuti a monte e rafforzare l’economia circolare.

 

Generare il minor impatto ambientale possibile, riducendo al minimo la spazzatura prodotta e riutilizzando tutto ciò che è possibile: lo zero waste (“zero sprechi”) è lo stile di vita che punta tutto sulla sostenibilità e, come suggerisce il nome stesso, mira all’obiettivo rifiuti zero. Questo significa, sia a casa che in azienda, impegnarsi per promuovere la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio degli scarti adoperando piccole accortezze: evitare di buttare via oggetti e materiali con facilità, dare una seconda vita alle cose, comprare l’essenziale, eliminare tutto ciò che è superfluo.

 

Un modo semplice ma incisivo per raggiungere insieme un grande obiettivo – limitare al massimo i rifiuti - cercando di “richiamare” sempre più persone a fare la stessa scelta. 

zero waste

I principi dello Zero Waste e la regola delle 5R 

La strategia Zero Waste è improntata sulla rimodulazione della vita ciclica dei rifiuti e si basa su tre principi fondamentali descritti dalla regola delle 5R elaborata da Bea Johnson, pioniera del movimento Zero Waste e blogger di Zero Waste Home: Refuse (rifiutare); Reduce (ridurre); Reuse (riutilizzare);Recycle (riciclare) e Rot (Ridurre in compost). A questi sei principi la community che si è creata intorno alla filosofia Zero Waste ha aggiunto una sesta R: repair (ripara). 

Il primo passo per ridurre al minimo la produzione di rifiuti è evitare che i rifiuti si generino e dunque minimizzare l’utilizzo di prodotti monouso o di breve durata. Ridurre significa anche ponderare gli acquisti, concentrandosi su quelli necessari ed evitando di comprare tutto ciò di cui non si ha veramente bisogno.

Nell’ambito dell’abbigliamento, ad esempio, un modo per valutare la reale durevolezza di un capo è calcolare il suo cost per wear e stabilirne il riuso, altro caposaldo della strategia zero waste.

 

Quando si parla di riuso, infatti, si indica l'utilizzo di prodotti non monouso e, nelle azioni di tutti i giorni, può significare ad esempio prediligere le borse della spesa in tessuto rispetto a quelle in plastica. Oppure portare con sé bottiglie e borracce riutilizzabili per evitare l’acquisto di plastica monouso: semplici azioni che possono fare la differenza.

 

Seguiti i primi tre punti, il riciclo degli scarti e dei rifiuti è il passaggio virtuoso che l’indirizzo zero waste indica per dare seconda vita ai materiali. Alla regola del riciclo segue quella del Rot: creare il compost riciclando i prodotti organici attraverso la raccolta differenziata o compostare direttamente i rifiuti domestici utilizzandoli ad esempio come concime per le piante. Un ciclo virtuoso che può creare nuove risorse, come avviene nell’impianto Iren di Gavassa (Reggio Emilia) dedicato alla produzione di compost di qualità a partire dagli scarti organici.

Riciclo, la settima risorsa strategica per vivere zero waste

Ridurre progressivamente la quantità di rifiuti, eliminando l’utilizzo di beni usa e getta, significa tagliare drasticamente le emissioni e puntare sul riciclo per allungare la vita dei singoli materiali.

 

Riciclare, infatti, permette di tutelare le risorse limitate della Terra: per questo il riciclo è considerata “la settima risorsa” insieme all’acqua, aria, petrolio, gas naturale, carbone e minerali.

 

Come indicato dalla Global Recycling Foundation, i materiali ottenuti dal riciclo forniscono il 40% del fabbisogno mondiale di materie prime e, grazie ai materiali riciclati, si evita l’emissione in atmosfera di 700 milioni di t di CO2 all’anno. Come agevolare questo processo virtuoso? Promuovendo la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, alla base dei servizi offerti da Iren con l’obiettivo di generare nuovi materiali a partire da quelli che sono stati già esauriti. Un risultato possibile includendo tutte le fasi del ciclo: dall’attività di raccolta dei rifiuti al recupero di materia ed energia. In questo modo anche vivere “zero waste” diventa un’azione quotidiana, a partire dalla corretta raccolta differenziata: gli scarti trovano nuova vita e il loro impatto sulla salute del Pianeta diminuisce sensibilmente.

I Comuni Rifiuti Zero crescono: nuovi strumenti per città sostenibili

In Italia, la strategia Rifiuti Zero sta prendendo sempre più piede a livello locale. Secondo i dati più recenti diffusi da Zero Waste Italy, sono oltre 330 i Comuni italiani che hanno sottoscritto l’impegno a diventare “Comuni Zero Waste”, attivando piani concreti per ridurre la produzione di rifiuti, aumentare le percentuali di raccolta differenziata e promuovere pratiche di economia circolare. Tra le azioni più efficaci si segnalano l’introduzione della tariffazione puntuale, che lega il costo della tassa rifiuti alla reale quantità di rifiuti indifferenziati prodotti, e la creazione di centri di riuso nei quartieri, dove gli oggetti ancora in buono stato possono trovare nuova vita.

 

Questi Comuni applicano il principio della responsabilità estesa del cittadino, che diventa attore attivo nel ciclo dei materiali attraverso comportamenti virtuosi come il compostaggio domestico, la condivisione, la riparazione e la donazione di beni. Inoltre, stanno sperimentando strumenti digitali di tracciabilità dei rifiuti. La strategia Rifiuti Zero, infatti, non si limita a rimanere un ideale: in molti territori italiani è diventata una prassi concreta, anche grazie alla sinergia con operatori ambientali come il Gruppo Iren, attivo nella gestione integrata dei rifiuti in diverse regioni. Tra i Comuni Rifiuti Zero che rientrano nelle aree servite da Iren spiccano Colorno (PR), in Emilia-Romagna, e Vinchio (AT), in Piemonte: realtà che hanno adottato delibere ufficiali per la progressiva riduzione dei rifiuti e che beneficiano di sistemi avanzati di raccolta differenziata, tracciabilità dei materiali e servizi ambientali innovativi.

 

La collaborazione tra Comuni virtuosi e operatori come Iren consente di attuare modelli avanzati di economia circolare, integrando strumenti come la tariffazione puntuale, il compostaggio di prossimità e la valorizzazione energetica degli scarti. Questa convergenza tra visione politica locale e capacità industriale rappresenta un elemento chiave per il successo delle politiche Zero Waste, dimostrando come l’infrastruttura ambientale possa accompagnare attivamente la transizione ecologica dei territori.

Dall’Europa nuove regole per ridurre gli imballaggi e prevenire i rifiuti

Anche a livello normativo, l’approccio Zero Waste sta entrando con forza nell’agenda politica. Il Parlamento Europeo ha approvato nel 2024 la proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, una svolta legislativa che punta a ridurre drasticamente il packaging non necessario e a incentivare soluzioni riutilizzabili. Il testo prevede obiettivi vincolanti: entro il 2040, gli imballaggi monouso per alimenti e bevande dovranno essere ridotti almeno del 15%, e il 20% dei prodotti dovrà essere venduto con sistemi di ricarica o riutilizzo. Inoltre, il regolamento impone requisiti di design sostenibile, obbligando le aziende a produrre packaging facilmente separabile e riciclabile.

 

Tra le misure più innovative spicca l’obbligo per supermercati e rivenditori di offrire una quota di prodotti sfusi e la possibilità di riempire contenitori portati da casa. In parallelo, si estende il ricorso ai sistemi di deposito cauzionale (DRS) per bottiglie e contenitori, già attivi in diversi Paesi europei. Queste disposizioni si inseriscono pienamente nel quadro delle strategie Zero Waste, che pongono al centro la prevenzione dei rifiuti prima ancora della loro gestione. Per cittadini, imprese e amministrazioni si aprono nuove opportunità per ripensare modelli di consumo e produzione, contribuendo attivamente a una economia circolare più ambiziosa.

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