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F come fase aerobica: il processo che trasforma i rifiuti organici in compost di qualità

10 gennaio 2023

Ogni casa è potenzialmente depositaria di una fonte di ricchezza che oggi può essere adeguatamente valorizzata grazie a una corretta gestione integrata dei rifiuti: dalla virtuosa lavorazione degli scarti organici, infatti, è possibile trarre un compost di qualità da utilizzare in diversi settori sotto forma di fertilizzante e come materia prima sostenibile per la produzione di energia pulita.

 

Un cambio di paradigma fondamentale reso possibile dalla progressiva affermazione di una strategia economica di tipo circolare che ha restituito un ruolo determinante al rifiuto, depositario di nuova ricchezza grazie alle sue infinite possibilità di recupero e riciclaggio.

 

Tuttavia, per far sì che il percorso di valorizzazione vada a buon fine e gli scarti organici diventino compost di valore, la fase aerobica del processo è fondamentale: ecco di cosa si tratta.

 

Che cos’è e come funziona la fase aerobica

Con fase aerobica si intende l’insieme dei processi naturali che conducono alla degradazione della materia organica grazie all’azione di microorganismi operanti in ambienti ricchi di ossigeno che conducono alla produzione di una famiglia di composti noti come humus.

 

Nel processo aerobico, come primo passaggio, si osserva la crescita dei batteri che avviano la degradazione di carboidrati, lipidi e proteine (fase mesofila) producendo anidride carbonica e acqua. Nella successiva fase, definita “termofila”, le temperature superano i 50 gradi: resistono solo i batteri termofili e si accelerano i fenomeni biossidativi, ovvero l'insieme delle alterazioni che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche quando queste sono esposte ad un eccesso di agenti ossidanti. Nell’ultima fase (maturazione) intervengono funghi e attinomiceti che iniziano la degradazione della cellulosa e della lignina con formazione dell’humus. Dopo la miscelazione il compostaggio aerobico, si continua la lavorazione della materia in biocelle, con un’attività di digestione di circa due settimane, dopo le quali il materiale vagliato viene avviato all’area di maturazione.

 

Nell'impianto di Economia Circolare FORSU, al materiale in uscita dalla fase precedente vengono aggiunti scarti vegetali provenienti dalla raccolta differenziata del verde di parchi e giardini, opportunamente triturati: questo processo aggiunge il beneficio di non produrre scarti liquidi da trattare o da smaltire dato che il trattamento avviene con la tecnologia “a secco”.

Dopo la miscelazione il processo di compostaggio aerobico avviene in 20 biocelle servite da areazione forzata: occorrerà attendere due settimane per avviare il materiale all’area di maturazione e, dopo un’ulteriore raffinazione, sarà pronto per l’utilizzo in agricoltura come ammendante comportato misto o, più semplicemente, compost.

 

Grazie a questo procedimento, il compost di qualità derivato rappresenta una nuova importante fonte di sostanza organica e, soprattutto, indica una risposta efficace al processo di impoverimento graduale della fertilità dei suoli. Un aspetto da non sottovalutare nella tutela dell’ambiente.

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