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“C’è futuro nei RAEE”: la campagna di Iren per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

7 novembre 2025
  • La campagna “C’è futuro nei RAEE” di Iren è dedicata alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2025, con un focus sulla gestione consapevole dei rifiuti elettronici.

 

  • La SERR diventa occasione per promuovere prevenzione, riparazione, rigenerazione e corretto conferimento dei dispositivi.
 
  • L’impianto del Gruppo Iren a Terranuova Bracciolini, primo in Europa per il recupero idrometallurgico da RAEE, tratta oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno.
 
  • Iren sostiene il diritto alla riparazione e promuove la seconda vita dei dispositivi attraverso la rigenerazione dei laptop aziendali destinati a scuole, associazioni e progetti sociali.

 

  • La campagna unisce informazione, educazione e azioni concrete, coinvolgendo cittadini, enti e territori nella costruzione di un modello di economia circolare.

Ogni giorno utilizziamo decine di dispositivi elettronici, ma spesso non sappiamo cosa accade quando smettono di funzionare o quando li sostituiamo. Molti finiscono dimenticati nei cassetti, altri vengono gettati nel rifiuto sbagliato e altri ancora vengono smaltiti senza consapevolezza.


In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2025 - dal 22 al 30 novembre - Iren ha scelto di accendere i riflettori su questo tema cruciale con una campagna dedicata: C’è futuro nei RAEE, un invito a considerare il rifiuto elettronico non come un problema, ma come una risorsa preziosa da recuperare e valorizzare.

Il presidente Iren Luca Dal Fabbro partecipa al dibattito del progetto “Portineria di Comunità” insieme ai relatori, tra cui Silvia Pedrotti, Stefano Granata e una rappresentante della rete delle portinerie.

Una campagna che unisce informazione e coinvolgimento

Quest’anno la SERR ha focalizzato l’attenzione proprio sui RAEE, un flusso in crescita costante e ancora troppo spesso gestito in modo scorretto. Per questo motivo, Iren ha costruito una campagna capillare, pensata per parlare a cittadini, scuole, enti locali e imprese in modo semplice e diretto.

Obiettivo: spiegare cosa sono i RAEE, quali rischi comporta una gestione impropria e perché rappresentano uno dei più ricchi giacimenti di materie prime seconde. Attraverso strumenti digitali, contenuti editoriali e iniziative sul territorio, la campagna mette al centro il valore nascosto in ogni dispositivo elettronico, dai materiali più comuni come il rame e l’alluminio a quelli più strategici come oro, argento, palladio e terre rare.

Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren, interviene durante la conferenza stampa del progetto “Portineria di Comunità”, seduto al tavolo dei relatori accanto a Silvia Pedrotti e altri ospiti.

Da rifiuto a risorsa: il ruolo dell’impianto di Terranuova Bracciolini

Per dimostrare che la circolarità non è un concetto astratto, Iren ha voluto mettere in evidenza una delle sue infrastrutture più innovative: l’impianto di Terranuova Bracciolini (Arezzo), inaugurato nel 2024 e gestito da Valdarno Ambiente.

È il primo impianto europeo dedicato al recupero idrometallurgico di metalli preziosi da schede elettroniche. Qui ogni anno vengono trattate oltre 300 tonnellate di componenti elettroniche, dalle quali si estraggono oro, argento, palladio e rame, restituendo al ciclo produttivo materiali fondamentali per la transizione energetica e digitale.

 

 

Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren, interviene durante la conferenza stampa del progetto “Portineria di Comunità”, seduto al tavolo dei relatori accanto a Silvia Pedrotti e altri ospiti.

Questo impianto rappresenta la risposta industriale alla sfida dei RAEE: una tecnologia avanzata, sostenibile ed efficace che dimostra come un rifiuto, se gestito correttamente, possa generare valore economico e ambientale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima del rifiuto: il valore della riparazione e della seconda vita

La campagna “C’è futuro nei RAEE” non si limita a raccontare cosa accade dopo il conferimento dei dispositivi. Si concentra anche su ciò che avviene prima, nella fase in cui i dispositivi possono essere riparati, rigenerati o semplicemente mantenuti in uso più a lungo.
Il diritto alla riparazione, sostenuto dall’Unione Europea, è uno dei pilastri della transizione verso un modello più consapevole e meno lineare: prolungare la vita di un oggetto significa ridurre sprechi, limitare la produzione di rifiuti e preservare le risorse naturali necessarie per fabbricarne uno nuovo.


Riparare un oggetto elettronico non è soltanto una scelta tecnica: è un atto di responsabilità, un piccolo gesto che contrasta la logica dell’usa e getta e valorizza il lavoro e i materiali racchiusi in ogni dispositivo.

Quando la circolarità diventa impegno sociale: la rigenerazione dei laptop Iren

Per rendere tangibile il valore della seconda vita, Iren ha deciso di donare una nuova opportunità ai laptop aziendali dismessi. I computer utilizzati dai dipendenti vengono infatti ricondizionati e resi perfettamente funzionanti, pronti per essere distribuiti a scuole, associazioni, centri anziani, biblioteche e realtà del territorio impegnate in progetti sociali o educativi.
In questo modo, ciò che avrebbe potuto diventare un rifiuto elettronico ritorna a essere uno strumento utile, capace di supportare percorsi di inclusione, formazione e partecipazione. È un esempio concreto di economia circolare, che unisce impatto ambientale e valore sociale e contribuisce a ridurre il divario digitale all’interno delle comunità.

Educare per trasformare: le attività per la SERR

Accanto alle azioni industriali e sociali, la campagna di Iren coinvolge scuole, enti locali, associazioni e cittadini invitandoli a proporre iniziative dedicate alla SERR. Laboratori di riparazione, incontri pubblici, momenti di sensibilizzazione e raccolte straordinarie contribuiscono a creare un clima di partecipazione diffusa, dove ogni gesto individuale ha trovato spazio all’interno di una visione collettiva più ampia.

La SERR 2025 diventa un’occasione per trasformare la conoscenza in comportamento, mostrando come la gestione corretta dei RAEE inizi dal singolo ma produca benefici per l’intera società.

Un impegno che va oltre la SERR

“C’è futuro nei RAEE” non termina con la Settimana Europea, ma rappresenta un impegno strutturale del Gruppo Iren verso la costruzione di un modello di economia circolare sempre più avanzato.

Dalla tecnologia degli impianti alla cultura della riparazione, dalla rigenerazione dei laptop aziendali al coinvolgimento dei territori, ogni tassello della campagna contribuisce a un obiettivo più grande: restituire ai materiali il loro valore e trasformare un rifiuto potenzialmente dannoso in un’opportunità. La sfida dei RAEE è globale, ma la risposta inizia dai comportamenti quotidiani. E ogni dispositivo conferito correttamente, ogni oggetto riparato, ogni iniziativa locale avvicina comunità e imprese a un futuro in cui la circolarità non è un’eccezione, ma la regola.

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Due persone lavorano insieme al computer viste attraverso un vetro, in un ambiente luminoso con riflessi naturali.

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