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Ecodesign, la progettazione del futuro è ecocompatibile: cosa prevede l'Europa

30 agosto 2023

Maggiore durata di vita dei prodotti e consumatori più informati: sono i due pilastri del Regolamento Ecodesign approvato dal Parlamento europeo lo scorso luglio.

 

La nuova proposta si basa sulla direttiva vigente relativa alla progettazione ecocompatibile (direttiva 2009/125/CE) e ne estende l'ambito di applicazione alla maggior parte delle categorie di prodotti, includendo anche requisiti come la durabilità, la riutilizzabilità, la possibilità di miglioramento e la riparabilità dei prodotti, l'efficienza energetica e delle risorse, la rifabbricazione e il riciclaggio, l'impronta di carbonio e un passaporto digitale del prodotto. Ecco cosa prevede.

 

Allungare la vita dei prodotti, l’obiettivo del Regolamento Ecodesign

Secondo quanto previsto dal Regolamento Ecodesign approvato dal Parlamento europeo, la durata di vita di un prodotto non dovrebbe mai essere limitata da caratteristiche progettuali: questo significa che i prodotti devono essere progettati in modo da durare più a lungo ed essere facilmente riparabili e riciclabili.

 

Come si legge nel testo della direttiva, “gli aggiornamenti del software, i materiali di consumo (ad esempio cartucce d'inchiostro, lampadine, capsule di caffè), i pezzi di ricambio e gli accessori devono essere disponibili per un periodo adeguato”.  In tal senso si propone l’introduzione di un “passaporto del prodotto” contenente informazioni accurate e aggiornate per aumentare la trasparenza e consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli.

 

Inoltre, poiché le regole sulla progettazione ecocompatibile riguardano quasi tutti i prodotti venduti sul mercato interno - ad eccezione di alimenti, mangimi, medicinali e organismi viventi -  il Parlamento chiede alla Commissione di dare la priorità nell’intervento legislativo ad alcune categorie di prodotti come ferroacciaioalluminioprodotti tessili (indumenti e calzature) mobilipneumaticidetergentivernicilubrificanti e prodotti chimici.

 

Come ha dichiarato la relatrice Alessandra Moretti (S&D), "È ora di porre fine al modello 'prendi, produci, smaltisci' che è così dannoso per il nostro pianeta, la nostra salute e la nostra economia. Questa legge garantirà che i nuovi prodotti siano progettati in modo da portare benefici a tutti e da rispettare i confini del nostro pianeta e proteggere l'ambiente. I prodotti sostenibili diventeranno la norma, consentendo ai consumatori di risparmiare energia, semplificare le riparazioni e fare scelte ambientali intelligenti quando si fanno acquisti - risparmiando denaro nel lungo periodo".

 

tessuti

Cosa prevede il regolamento Ecodesign

Tra gli aspetti distintivi del Regolamento Ecodesign emerge in particolare il divieto specifico sulla distruzione di prodotti tessili invenduti e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’obiettivo è quello di ridurre l'impatto ambientale di vestiti o accessori prodotti mai utilizzati e che rappresentano una grave perdita di risorse economiche in quanto i beni vengono prodotti, trasportati e successivamente distrutti senza mai essere utilizzati per lo scopo previsto.

 

 

Per agevolare il monitoraggio della vita dei prodotti - e dilatarla - il nuovo regolamento punta sull’informazione accurata dei consumatori. Come? Attraverso l’introduzione di un passaporto del prodotto che fornisca indicazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti, aiuti i consumatori e le imprese a compiere scelte d’acquisto e consenta alle autorità pubbliche di eseguire meglio le verifiche e i controlli.

 

Dopo l’approvazione del Regolamento da parte del Parlamento europeo, entro la fine del 2023 si spera di arrivare al voto finale degli Stati membri in sede di Consiglio europeo: è previsto che norme di progettazione ecocompatibile inizino ad applicarsi dopo un periodo transitorio minimo di 18 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento. Lo scopo è dare agli operatori economici il tempo di adeguarsi alle nuove specifiche. Gli Stati membri, invece, dispongono di due anni per adeguare e adottare le misure nazionali necessarie. Un’azione collettiva nel segno della circolarità.

 

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