L’accordo stipulato, infatti, ha come obiettivo strategico l’aumento della qualità della differenziata e la promozione dell'economia circolare. Proprio quest’ultima è la “chiave di volta” per trasformare i rifiuti in nuove risorse: opportunamente trattati, gli oli esausti possono tornare a nuova vita sotto diverse forme come biodiesel, bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, grassi per la concia delle pelli, cere per auto, saponi, prodotti cosmetici, inchiostri, asfalti, bitumi, mastici e collanti.
“La realizzazione di un circuito virtuoso di raccolta degli oli vegetali esausti provenienti dalle utenze domestiche rappresenta un elemento centrale per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la difesa degli ecosistemi – ha sottolineato l’assessora Chiara Foglietta - nonché uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, mal gestito, ha un impatto negativo sull'ambiente".
Una campagna di comunicazione congiunta di Città, Conoe e Amiat con l'affissione di manifesti e locandine, la distribuzione di opuscoli informativi, la creazione di una pagina dedicata sul sito web di Amiat, oltre che la diffusione di contenuti sui rispettivi canali social accompagnerà il progetto di estensione della raccolta, informando i cittadini sulle prossime attivazioni del servizio e sensibilizzandoli anche attraverso il claim “Trasforma un rifiuto in risorsa” alla corretta gestione degli oli vegetali esausti.
Un ambito d’azione indispensabile poiché, come ha dichiarato il Presidente del Consorzio Tommaso Campanile, “è un dovere prioritario procedere a costruire intorno a questa tematica una coscienza collettiva improntata ai principi della salvaguardia ambientale che inizia, in prima battuta, con la sottrazione di questo rifiuto a pericolose pratiche di dismissione incontrollata per arrivare ad una riconversione in biodiesel, con conseguenze positive in termini di emissioni di gas serra”.