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Raccolta di prossimità per gli oli esausti: Torino prima tra le grandi città in Italia

12 aprile 2023

Favorire il recupero e il corretto smaltimento degli oli esausti: con questo obiettivo la Città di Torino – prima tre le grandi città d’Italia - ha deciso d'intesa con il Conoe - Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti - e Amiat Gruppo Iren – responsabile della gestione ed erogazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti -, di promuovere un accordo volto a incrementare la raccolta capillare degli oli vegetali di provenienza domestica.

 

Un progetto strategico e funzionale a migliorare ulteriormente la raccolta differenziata e promuovere l’economia circolare: tra le 1.000 e le 1.500 tonnellate è la quantità di oli esausti che si stima i torinesi producano ogni anno e che oggi viene recuperata solo in piccola parte. L’accordo punta a invertire la rotta e proporsi come best practice per le altre città: ecco cosa prevede. 

 

Che cosa prevede l’accordo per lo smaltimento e il recupero degli oli esausti

L'intesa stipulata tra Città di Torino, Conoe e Amiat - dalla durata di tre anni -  prevede l'estensione progressiva della raccolta degli oli esausti con il posizionamento degli appositi cassonetti in diversi punti della città. Tra questi scuole pubbliche, supermercati, parrocchie e altri luoghi di aggregazione: partendo dalla Circoscrizione Otto, il progetto punta a coprire tutto il territorio comunale.

 

L'olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie di plastica ben chiuse che verranno conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori di colore blu. Sarà possibile conferire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti. Il servizio di raccolta di prossimità esteso a tutta la città si aggiunge a quello già attivo presso i centri di raccolta Amiat dove è possibile conferire all'interno dei fusti presenti gli oli vegetali esausti.

 

 “Dopo alcune sperimentazioni siamo davvero soddisfatti di poter avviare in modo sistematico la raccolta degli oli esausti, che arriverà a coinvolgere tutta Torino – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren - È un progetto rilevante, che ci sfida, insieme alla Città e a CONOE, a realizzare quella che potrà diventare un esempio e una best practice anche per altre realtà metropolitane, partendo da un’efficace comunicazione ai cittadini per accompagnarli nell’adozione di una nuova abitudine per la corretta separazione e conferimento di un rifiuto che, altrimenti, costituisce a tutti gli effetti un inquinante”.

Economia circolare e raccolta differenziata, gli obiettivi dell’accordo 

Basta un chilo di olio vegetale esausto per inquinare una superficie d'acqua di 1000 metri quadrati, poiché impedisce l'ossigenazione compromettendo l'esistenza della flora e della fauna sottostanti. Se dispersi nella rete fognaria, come spesso avviene nell'utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti ne pregiudicano il buon funzionamento, intasando condutture e depuratori, senza considerare i costi per la collettività: la depurazione delle acque inquinate da questo rifiuto richiede, si calcola, 1,10 euro al chilogrammo e il consumo di almeno 3 kW/h di energia. Si tratta di evidenze che sottolineano l’importanza della raccolta attenta e corretta degli oli vegetali, fondamentale non solo per ridurre gli sprechi di risorse ma anche per creare nuove opportunità di riciclo.

L’accordo stipulato, infatti, ha come obiettivo strategico l’aumento della qualità della differenziata e la promozione dell'economia circolare.  Proprio quest’ultima è la “chiave di volta” per trasformare i rifiuti in nuove risorse: opportunamente trattati, gli oli esausti possono tornare a nuova vita sotto diverse forme come biodiesel, bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, grassi per la concia delle pelli, cere per auto, saponi, prodotti cosmetici, inchiostri, asfalti, bitumi, mastici e collanti. 

“La realizzazione di un circuito virtuoso di raccolta degli oli vegetali esausti provenienti dalle utenze domestiche rappresenta un elemento centrale per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la difesa degli ecosistemi – ha sottolineato l’assessora Chiara Foglietta - nonché uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, mal gestito, ha un impatto negativo sull'ambiente".

 

Una campagna di comunicazione congiunta di Città, Conoe e Amiat con l'affissione di manifesti e locandine, la distribuzione di opuscoli informativi, la creazione di una pagina dedicata sul sito web di Amiat, oltre che  la diffusione di  contenuti sui rispettivi canali social accompagnerà il progetto di estensione della raccolta, informando i cittadini sulle prossime attivazioni del servizio e sensibilizzandoli anche attraverso il claim “Trasforma un rifiuto in risorsa” alla corretta gestione degli oli vegetali esausti.

 

Un ambito d’azione indispensabile poiché, come ha dichiarato il Presidente del Consorzio Tommaso Campanile, “è un dovere prioritario procedere a costruire intorno a questa tematica una coscienza collettiva improntata ai principi della salvaguardia ambientale che inizia, in prima battuta, con la sottrazione di questo rifiuto a pericolose pratiche di dismissione incontrollata per arrivare ad una riconversione in biodiesel, con conseguenze positive in termini di emissioni di gas serra”.

 

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