Tra le fonti rinnovabili, l’idroelettrico è quella che più di ogni altra accompagna la storia energetica dell’Italia. È la tecnologia che ha consentito al Paese di elettrificarsi nel Novecento, quella che ha sostenuto la crescita industriale e che ancora oggi rappresenta un pilastro irrinunciabile per la sicurezza del sistema elettrico. In un settore dominato da scenari in rapida trasformazione e dall’aumento della domanda energetica, l’idroelettrico continua a offrire concreti vantaggi: stabilità, programmabilità e capacità di bilanciare la variabilità del sistema.
Il 2024 ha confermato questa centralità. Secondo Terna, solo nel mese di maggio la produzione idroelettrica è cresciuta del 34,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, un dato che testimonia non solo condizioni idrologiche favorevoli, ma anche la capacità degli impianti italiani di rispondere prontamente al fabbisogno nazionale in un momento di forte alternanza climatica.
La crescita si inserisce in un quadro più ampio: lo studio realizzato da TEHA Group ed Enel, dedicato al ruolo strategico dell’idroelettrico, conferma che questa fonte ha coperto circa il 15% della produzione elettrica nazionale nel 2024, risultando essenziale per la stabilità della rete e per la sicurezza energetica del Paese.