Innovazione

Percorsi verso la plastica circolare, la proposta dell’Agenzia Europea dell’Ambiente

31 marzo 2023

Limitare l’impatto ambientale della plastica a partire dalla riduzione dei rifiuti: con questo obiettivo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il rapporto “Percorsi verso la plastica circolare in Europa”, contenente esempi di buone pratiche da Paesi, imprese e cittadini.

 

Si tratta di uno strumento concreto per compiere percorsi di sostenibilità a partire dalla gestione circolare delle materie plastiche: un cambiamento che può essere accelerato apportando miglioramenti all'intera catena del valore della plastica.

 

Ogni anno il 93% degli oltre 300 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica prodotti finisce nelle discariche e negli oceani. Un dato significativo che indirizza gli interventi politici che stanno cercando di porre l’accento sulla riduzione dei rifiuti in plastica. Il numero crescente di restrizioni all'importazione e all'esportazione degli scarti plastica, insieme a una maggiore attenzione all'approccio circolare nella gestione dei rifiuti, ne sono la dimostrazione.

 

I tre punti cardine per la plastica circolare secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente

 

Nel documento redatto dall’AEA sono contenuti i suggerimenti dell’Agenzia per rendere la plastica più sostenibile e circolare. I tre punti cardine sono:

 

  • un uso più intelligente della plastica;
  • maggiore circolarità nella sua gestione;
  • l’introduzione di materiali rinnovabili.

 

Per ciascuna di queste dimensioni sono riportati esempi di buone pratiche in tutta Europa e provenienti da imprese, responsabili politici e cittadini: la maggior parte dei casi si sviluppano su piccola scala e dovrebbero essere ulteriormente ampliati.  

 

Riguardo il primo punto cardine - il percorso di utilizzo più intelligente della plastica – le buone pratiche includono la riduzione dell'uso di plastica non necessaria attraverso meno imballaggi, meno prodotti monouso e l’estensione della durata dei prodotti con un incremento del riutilizzo e della riparazione.

 

In tutta l’Unione Europea sono già diffuse diverse abitudini consolidate che vanno in questa direzione come il noleggio delle attrezzature, la condivisione di strumenti o mezzi di trasporto o il riutilizzo di casse e pallet nell’industria alimentare.

 

Nell’ambito della maggiore circolarità, invece, si concentrano le azioni focalizzate sul mantenimento del valore e dell'utilità della plastica in più cicli attraverso la raccolta, lo smistamento e il riciclaggio. Buone pratiche che vanno in questa direzione sono quelle adottate dai negozi che riprendono i propri prodotti arrivati a fine vita o ne consentono il riutilizzo. Anche i consumatori hanno una responsabilità precisa ed è a loro che l’AEA si rivolge chiedendo di acquistare prodotti circolari e riciclandoli correttamente.

 

Nell’ultimo punto cardine – indicato come quello con il maggiore potenziale di sviluppo – rientra il passaggio a materie prime rinnovabili per aiutare a eliminare la dipendenza della produzione di plastica basata sui combustibili fossili. Aumentare l’uso di materiali rinnovabili implica usare plastiche riciclabili e biobased, limitando la diffusione di quelle derivanti dall’industria fossile, a partire da materie prime di seconda e terza generazione. 

 

“Le imprese, i responsabili politici e i cittadini possono contribuire alla produzione e al consumo di materie plastiche più sostenibili e circolari – si legge briefing dell’AEA – “C’è un enorme potenziale nel ridimensionare i modelli di business circolari, rafforzare le politiche, aumentare la domanda di prodotti sostenibili, ridurre i consumi inutili e migliorare il riciclaggio”.

 

bottiglie di plastica

Da dove nasce la sovrapproduzione di plastica

La produzione annuale di plastica a livello mondiale è cresciuta in modo significativo negli ultimi decenni, raddoppiando tra il 2000 e il 2019 fino a raggiungere 460 milioni di tonnellate.

 

Ma a cosa è dovuta la sua sovrapproduzione di questa materiale? 

Le ragioni della rapida crescita delle materie plastiche sono molteplici, tra cui:

 

  • le loro proprietà come elevata modellabilità, impermeabilità ai liquidi, resistenza alla degradazione fisica e chimica;
 
  • il basso costo;
 
  • la capacità di sostituire altri materiali come vetro, metallo, legno e fibre naturali, in un'ampia gamma di applicazioni;
 
  • la capacità di abilitare nuovi tipi di applicazioni e servizi, dal cibo da asporto alla tecnologia dell'informazione.

 

Oltre alle caratteristiche della plastica, il termine comprende un'ampia gamma di materiali polimerici sintetici o semisintetici che vengono utilizzati in una serie crescente di applicazioni: per questo motivo è importante fare luce sul suo impatto ambientale, aumentare la motivazione ad agire per la sua riduzione e ampliare gli esempi di buone pratiche esistenti. Compresi quelli che riducono la necessità di plastica o migliorano i sistemi di riutilizzo.

 

Nuove risorse dagli scarti in plastica: l’esempio virtuoso del polimero Bluair® 

Invertire la rotta in chiave sostenibile, trasformando gli scarti di plastica in nuova materia prima: è esattamente quello che accade nell’impianto I.Blu del Gruppo Iren a San Giorgio di Nogaro, in continuità con i punti cardine indicati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.

 

Qui le plastiche che non si possono riciclare vengono convertite nel polimero Bluair®, una materia prima seconda circolare brevettata che può essere utilizzata in sostituzione del carbone nel settore siderurgico.

 

Il polimero Bluair® funge da agente riducente nel processo siderurgico e ottimizzatore nel processo della produzione dell’acciaio: favorisce il processo di decarbonizzazione dell’industria siderurgica e consente l’abbattimento delle emissioni di CO2 di oltre il 30% con la conseguente riduzione degli ETS (certificati di emissione) e il miglioramento della qualità delle emissioni del processo industriale.

 

Nell’impianto di San Giorgio di Nogaro possono essere lavorate 115 mila tonnellate all’anno di rifiuti plastici non tradizionali per produrre 70 mila tonnellate all’anno del polimero Bluair®: una testimonianza concreta di come innovazione ed economia circolare possano essere un binomio vincente e abbattere l’impatto ambientale delle materie plastiche.

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