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R come Rifiuti ingombranti: cosa sono e come smaltirli con l'app Iren Ambiente

22 agosto 2024

Armadi, tavoli, mobili che non servono più. I rifiuti ingombranti sono tutte quelle tipologie di rifiuto per cui è previsto un metodo di gestione e smaltimento diverso da quello dei rifiuti solidi urbani, gestiti con la raccolta differenziata. In ogni Comune è previsto un sistema pubblico di raccolta dei rifiuti ingombranti, ma con modalità differenti a seconda dei luoghi.

Iren Ambiente attraverso le società partecipate Amiat, ASM Vercelli, Acam Ambiente e San Germano gestisce il servizio di ritiro gratuito di questi tipi particolari di rifiuti nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, La Spezia e Vercelli, così come nella città di Torino.

 

Per usufruire del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti Iren Ambiente mette a disposizione dei cittadini la possibilità di prenotare gratuitamente un appuntamento, attraverso il sito di Iren Ambiente oppure utilizzando l’App Iren Ambiente.

 

Prima però è importante sapere quali rifiuti appartengono alla tipologia e quali strategie bisogna adottare per disfarsene in un modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

vista dal basso di netturbino aggrappato a un autocarro autocompattatore

Cosa sono e quali sono i rifiuti ingombranti

Secondo il Codice Europeo dei Rifiuti, un rifiuto ingombrante è:

 

“Un rifiuto residuo di grandi dimensioni che non ha trovato collocazione in altre tipologie di raccolta differenziata; in altre parole è ingombrante il rifiuto che residua da tutte le raccolte differenziate, avente dimensioni unitarie tali da non poter essere conferito all’ordinario sistema di raccolta del secco residuo.”

Non si tratta però solo di una questione di dimensione del rifiuto, ma anche dei materiali di cui esso è composto, che non fanno riferimento ad altri tipi di scarti. Rientrano nella tipologia dei rifiuti ingombranti:

 

  • Armadi, tavoli e mobili vari; 
  • Divani, poltrone, sedie; 
  • Reti e strutture dei letti; 
  • Assi da stiro; 
  • Zaini e valigie di grandi dimensioni; 
  • Giocattoli voluminosi; 
  • Lampadari; 
  • Biciclette.

 

L’ultimo report Istat sull’argomento risale al 2022: secondo quei dati, in Italia, i rifiuti ingombranti sono il secondo tipo, dopo gli apparecchi elettronici, a essere conferiti nelle stazioni ecologiche, con un valore pari al 50,3% del totale.

Riuso prima di smaltimento: l’economia circolare parte da qui

Nel contesto dell’economia circolare, il primo passo da compiere – anche per i rifiuti ingombranti – è valutare l’opzione del riuso. Spesso infatti, armadi, scrivanie, sedie, scaffali o vecchi giocattoli possono ancora essere utilizzati, scambiati o donati. In Italia, secondo i dati ISPRA 2023, la percentuale di rifiuti ingombranti avviata a preparazione per il riutilizzo è ancora bassa – mediamente intorno al 3% – ma in crescita costante grazie alla diffusione di centri del riuso, empori solidali e piattaforme di scambio.

 

Molti Comuni incentivano reti territoriali per il recupero di beni durevoli, spesso in collaborazione con cooperative sociali o associazioni del terzo settore. Le cosiddette “officine del riuso”, attive in città come Trento, Ferrara o Capannori, permettono ogni anno di rimettere in circolazione migliaia di oggetti ingombranti, contribuendo a ridurre la produzione di rifiuti urbani e a generare valore sociale attraverso occupazione inclusiva e solidarietà.

 

Nei territori in cui opera Iren affianca le amministrazioni comunali nella gestione dei rifiuti ingombranti e promuove il corretto conferimento attraverso servizi digitali e iniziative educative. In diversi territori, le buone pratiche legate al riuso sono valorizzate attraverso sinergie locali, anche grazie alla crescente attenzione dei cittadini verso modelli di consumo più sostenibili. Ad esempio, attraverso i bandi di AmbientAzioni, Iren supporta progetti locali con impatto misurabile in termini di riduzione dei rifiuti e promozione del consumo responsabile.

Smaltimento corretto e vantaggi ambientali

Quando il riuso non è possibile, lo smaltimento dei rifiuti ingombranti segue un iter strutturato che consente il recupero di materiali valorizzabili. Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2023, nel 2022 sono stati raccolti e trattati oltre 872.000 tonnellate di rifiuti ingombranti in Italia, con un tasso medio di recupero superiore al 62%, e punte che superano il 75% in alcune Regioni del Nord.

 

I materiali principali conferiti come rifiuti ingombranti – legno, metallo, plastica dura e tessuti – vengono separati nei centri di raccolta o negli impianti dedicati e successivamente destinati a impianti di riciclo o termovalorizzazione.

 

L’utilizzo di sistemi informatizzati, come quelli adottati da Iren, permette una maggiore tracciabilità dei flussi, con vantaggi sia operativi che ambientali: meno conferimenti errati, meno trasporti inutili e meno emissioni climalteranti.

 

Inoltre, la corretta gestione dei rifiuti ingombranti contribuisce al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale per l’Economia Circolare, che punta a portare al 65% il tasso di riciclo dei rifiuti urbani entro il 2035, in linea con le direttive europee.

una piramide composta da tre cubi di legno, con una mano che mettere al vertice l'ultimo cubo, gli altri poggiati sulla terra; sui cubi c'è scritto rispettivamente: reduce, reuse, recycle

Il ritiro con l’App Iren Ambiente e l’opzione più sostenibile: il riuso

Spesso i rifiuti ingombranti e alcuni tipi di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), come frigoriferi e lavatrici, sono assimilati per via delle dimensioni. È importante però sapere che si tratta di rifiuti che vengono trattati in modo diverso. Anche per questo, prima dello smaltimento, bisogna considerare l’opzione più sostenibile, quando è possibile: il riuso.

Qualora un mobile fosse inutilizzabile, bisogna procedere portando il rifiuto all’isola ecologica del proprio Comune - che solitamente ha un limite massimo giornaliero di rifiuti che possono essere portati. In altri casi, come si è visto anche grazie a gestori come Iren e ai servizi di prenotazione tramite App o sito web, in moltissime zone è possibile anche programmare il ritiro del rifiuto al proprio domicilio.

 

Un metodo veloce, ma sempre secondo a quello del riutilizzo, come nel caso in cui non si voglia più un mobile che non ci piace: in questo caso, regalarlo o scambiarlo sono ottime soluzioni green per risparmiare energie, creare comunità e far bene all’ambiente.

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