L’obiettivo del nuovo regolamento è limitare la produzione di nuovi dispositivi e favorire il recupero delle batterie. In questa direzione il Consiglio europeo conferisce sempre più importanza all’economia circolare, fondamentale anche per reperire modo autonomo le materie prime critiche, ovvero quei materiali di strategica importanza economica per l’Europa e caratterizzati da alto rischio di fornitura.
Per i loro svariati impieghi l’approvvigionamento di materie prima critiche - tra cui rientrano le cosiddette Terre rare - risulta essere particolarmente strategico: come sottolineato dal position paper Iren-Ambrosetti - “Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall’economia circolare” - si tratta di materiali di strategica importanza economica perché impiegati nello sviluppo di tecnologie e applicazioni industriali. In questo terreno la Cina gioca un ruolo chiave: detiene il primato nella fornitura (per il 56%) delle materie prime critiche importate dall’Unione Europea e, se interrompesse la fornitura di terre rare all’Europa, da qui al 2030 sarebbero a rischio 241 GW di eolico e 33,8 milioni di veicoli elettrici.
Non solo: nel 2020 Il fabbisogno italiano di materie prime strategiche per la produzione delle tecnologie chiave si attestava a circa 2.782 tonnellate. Secondo le stime di The European House - Ambrosetti, per il 2040 questo fabbisogno crescerà tra le 5 e le 11 volte. A fronte dell’incremento dei fabbisogni di materie prime strategiche, l’economia circolare rappresenta una leva ad alto potenziale: per il 2040 il riciclo potrà soddisfare dal 20% al 32% del fabbisogno italiano annuale di materie prime strategiche, con il target del 15% fissato dalla Commissione europea che può essere raggiunto già nel 2030. Lo scenario più ottimistico stima che al 2040 potrà essere soddisfatto dal riciclo il 32% del fabbisogno italiano di materie prime strategiche. Una stima che, se dovesse verificarsi, potrebbe portare benefici non solo nell’ambito della produzione di batterie ma all’intera filiera industriale.