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L'Italia primeggia nel riciclo del vetro: oltre l'80% nei dati del CoReVe

18 agosto 2025
  • Nel 2024 l’Italia ha superato l’80% di riciclo del vetro da imballaggio, ben oltre il target UE del 75%, con oltre 2,1 milioni di tonnellate riciclate e benefici ambientali concreti: -2,3 milioni di tonnellate di CO₂, risparmio di gas e materie prime

  • Persistono però forti divari territoriali e culturali: mentre al nord si raccolgono in media 62 kg per abitante, al sud si scende a 28 kg. Quasi metà degli italiani non conosce il valore reale del vetro riciclato né il suo potenziale infinito.

  • Le campagne di sensibilizzazione – come “La differenziata fatta male genera mostri” di Iren o “Il vetro è prezioso” di Sei Toscana e Revet – puntano a migliorare qualità e quantità della raccolta attraverso educazione, coinvolgimento e corretta separazione.
     

  • Il vetro riciclato è una risorsa strategica dell’economia circolare: fondere vetro già usato riduce l’uso di energia, acqua e sabbia, e genera vantaggi economici rilevanti per cittadini e Comuni.

L’Italia ha sempre dimostrato un forte impegno nel settore del riciclo del vetro, posizionandosi come uno dei leader europei in questo campo. Il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro è fondamentale per la creazione di nuovi contenitori, seguendo un modello di economia circolare che massimizza l’uso delle risorse e riduce al minimo gli sprechi. Questo approccio non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma anche alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla conservazione delle risorse naturali.

 

Nel 2024 l’Italia ha tagliato un traguardo importante in campo ambientale: il riciclo del vetro ha superato l’80%, collocando il nostro Paese in testa alle classifiche europee e ben al di sopra del target del 75% fissato dall’Unione Europea per il 2030. Inoltre, negli ultimi dieci anni, la quantità di vetro riciclato è cresciuta complessivamente del 26,6%. Secondo i dati diffusi da CoReVe (Consorzio Recupero Vetro), nel 2024 sono state riciclate 2.102.979 tonnellate di vetro da imballaggio, con un incremento del 2,8% rispetto al 2023.

Il bilancio annuale pubblicato da CoReVe riporta questi dati e fotografa una realtà virtuosa ma ancora segnata da criticità, soprattutto sul piano culturale e informativo. È forte l’urgenza di colmare il divario territoriale e la necessità di investire nell’educazione ambientale.

 

Il vetro è un materiale riciclabile all’infinito senza perdere qualità, ma questa sua caratteristica sorprende ancora molti cittadini: secondo un’indagine condotta da AstraRicerche per CoReVe, quasi la metà degli italiani non sa che gran parte dei vasetti e delle bottiglie che utilizziamo ogni giorno è fatta proprio con vetro riciclato. E solo due italiani su dieci sanno che tutto il vetro raccolto viene davvero riciclato. Una mancanza di consapevolezza che non mina soltanto il senso civico, ma può compromettere la qualità della raccolta differenziata e il buon funzionamento dell’intero ciclo del recupero.

 

Eppure, i dati parlano chiaro: nel 2024 sono state riciclate oltre 2,1 milioni di tonnellate di vetro, con un risparmio stimato di 394 milioni di metri cubi di gas e l’abbattimento di 2,3 milioni di tonnellate di CO₂ e 3,8 milioni di tonnellate di materie prime risparmiate. Numeri che, oltre a restituire un impatto ambientale concreto, si traducono anche in vantaggi economici: sono stati infatti evitati circa 407 milioni di euro di costi di smaltimento in discarica, e i Comuni hanno ricevuto oltre 113 milioni di euro in corrispettivi economici per la raccolta differenziata del vetro.

uomo con guanti e pettorina gialli, addetto alla raccolta dei rifiuti, duranto lo smistamento  delle bottiglie di vetro

Da nord a sud: conoscere il riciclo del vetro

Tuttavia, il quadro non è omogeneo in tutto il territorio nazionale. La media italiana si attesta a 40,4 kg di vetro raccolti per abitante, ma si va dai 62 kg della Valle d’Aosta ai 28 kg della Sicilia. Il divario nord-sud resta marcato e rappresenta una delle principali sfide per il futuro: rendere il riciclo accessibile ed efficace ovunque, al di là delle differenze infrastrutturali, territoriali e culturali.

 

Quando si parla di vetro in Italia, il vero ostacolo non è tanto strutturale quanto culturale. Sebbene il riciclo del vetro sia una pratica consolidata, c’è ancora margine di miglioramento.

Molti cittadini, infatti, ignorano le straordinarie proprietà di questo materiale: sempre secondo l’indagine condotta da AstraRicerche, solo una minoranza (15%) ha una percezione corretta del ciclo virtuoso, riconoscendo che le bottiglie possono nascere interamente da materia prima seconda. A questi dati si sommano idee errate sul destino del vetro conferito: se è vero che il 58% delle persone crede venga effettivamente avviato al riciclo, circa un italiano su cinque pensa ancora che venga smaltito in discarica o incenerito, senza alcun recupero.

 

Questi numeri dimostrano quanto sia urgente investire in informazione e consapevolezza, perché sapere dove va a finire ciò che buttiamo è il primo passo per cambiare le nostre abitudini. Riciclare il vetro significa anche risparmiare energia, perché fondere vetro già usato richiede meno calore rispetto a produrlo da zero. Questo aiuta a ridurre le emissioni di CO₂ e il consumo di gas naturale. In più, si evitano sprechi e si limita l’uso di materie prime come sabbia e minerali. Separare bene il vetro e conferirlo correttamente è quindi un gesto semplice ma importante, che fa bene all’ambiente e ci avvicina a un’economia più circolare e sostenibile.

donna con maglia a righe scura che getta nel contenitore per la raccolta del vetro una bottiglia di vetro

Azioni concrete: come ottimizzare il riciclo del vetro

Comunicare bene per riciclare meglio: è la direzione scelta da alcune multiutility italiane, come Iren, che nei territori serviti affianca la qualità operativa a campagne di sensibilizzazione creative e d’impatto. La campagna “La differenziata, fatta male, genera mostri” ha utilizzato la chiave dell’ironia per mostrare cosa succede quando vetro e ceramica, o organico e metalli, finiscono insieme nel bidone sbagliato.

 

L’iniziativa è stata diffusa in diverse città: Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Torino, La Spezia e Sarzana. L’obiettivo è stimolare i cittadini ad adottare comportamenti corretti nella gestione dei rifiuti, con un messaggio chiaro: gettare i materiali separati negli appositi contenitori permette di realizzare una raccolta differenziata migliore, evitando la creazione di “mostri” di rifiuti che non è possibile differenziare.

Il Gruppo Iren, inoltre, pone alla base della propria strategia per l’economia circolare, il potenziamento e l’espansione degli impianti di trattamento e riciclo per aumentare la capacità di recupero di materia ed energia dai rifiuti e ridurne i quantitativi destinati a smaltimento. Nella relazione annuale integrata del Gruppo emerge che tra i materiali di recupero un ruolo centrale è rivestito dal vetro.

L’autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Ato) Toscana Sud, attraverso Sei Toscana è in prima linea per la raccolta del vetro e sta implementando la raccolta separata del vetro in sempre più comuni per migliorare la qualità del materiale avviato a riciclo. Insieme agli ottimi risultati di quantità raccolta, infatti, è importante considerare anche la qualità del materiale, per limitare gli scarti e facilitare il processo di riciclo.

 

Tutti questi interventi, dal piano locale a quello nazionale, mirano a rendere il vetro non solo un materiale riciclato, ma anche compreso e valorizzato come risorsa circolare.

 

L’Italia è ora un modello nel riciclo del vetro, con un tasso oltre l’80 % nel 2024, superiore agli obiettivi europei e con impatti tangibili su ambiente e economia. Tuttavia, resta essenziale superare le barriere di consapevolezza cittadina e correggere le pratiche errate di conferimento. Il lavoro di CoReVe e le campagne sul territorio di Iren mostrano una via concreta: informare, coinvolgere e responsabilizzare ogni cittadino affinché il vetro non sia solo riciclato, ma sia considerato per ciò che è davvero: una risorsa infinita.

Il vetro è prezioso: una nuova campagna per una raccolta ancora più efficace

L’impronta idrica non riguarda solo la produzione o il consumo diretto, ma si riflette anche sulla gestione efficiente dei materiali riciclabili come il vetro, la cui corretta raccolta incide positivamente sull’intero ciclo di risorse, incluso l’uso dell’acqua. È in questa cornice che si inserisce la nuova campagna di comunicazione “Il vetro è prezioso. Differenzialo”, promossa da Sei Toscana e Revet in collaborazione con CoReVe e Ancitel Energia e Ambiente, presentata nell’ambito di Festambiente 2025 durante il talk “Valori circolari”.

 

L’iniziativa ha un obiettivo chiaro: sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una raccolta del vetro di qualità, attraverso la separazione corretta dei materiali già a partire dai contenitori domestici. Il progetto si rivolge a circa 1000 attività del settore Ho.Re.Ca. (Hotel-Ristoranti-Caffè/Catering) in alcuni comuni ad alta presenza turistica e fornisce loro indicazioni pratiche per gestire questa tipologia di rifiuto, anche attraverso webinar formativi. La campagna punta a ridurre la presenza di frazioni estranee e migliorare così la resa del materiale riciclato, evitando sprechi di energia e risorse, acqua compresa. Progetti come questo dimostrano quanto il contributo dei singoli comportamenti quotidiani possa generare un impatto concreto nel rafforzare filiere circolari, efficienti e sostenibili.

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Due persone lavorano insieme al computer viste attraverso un vetro, in un ambiente luminoso con riflessi naturali.

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