Energia

Riduzione gas serra: il Consiglio europeo approva 5 nuove leggi del pacchetto Fit for 55

12 maggio 2023

I cinque atti fanno parte del pacchetto "Fit for 55"che definisce le politiche dell'Unione europea in linea con l'impegno di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di conseguire la neutralità climatica entro il 2050: un obiettivo fissato dal Green deal europeo, presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021.

 

Tutti i paesi dell'Ue dovranno ridurre le emissioni di gas serra con obiettivi che variano dal 10% al 50% a seconda del pil pro capite. Inoltre, ogni anno, gli Stati membri dovranno garantire di non superare la propria quota annuale di emissioni di gas serra. In questa direzione si muovono i nuovi atti legislativi che coinvolgono settori strategici dell’economia e dei trasporti: ecco cosa prevedono.

 

Riforma del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE: cosa prevede

Il sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS) è un mercato del carbonio basato su un sistema di limitazione e scambio di quote di emissione per le industrie ad alta intensità energetica, per il settore della produzione di energia e per quello del trasporto aereo.

 

Introdotto dal Protocollo di Kyoto nel 2005, si basa su un meccanismo chiamato emission trading: le imprese che emettono grandi quantità di emissioni comprano dei carbon credits per compensarle. A vendere questi crediti è chi abbatte le proprie emissioni o assorbe gas serra. In questo modo, ridurre il proprio impatto sul clima diventa una scelta conveniente anche dal punto di vista economico. Per via del principio definito cap and trade, il sistema fissa un tetto alla quantità massima di CO2 che gli impianti coinvolti nel sistema possono emettere. Di anno in anno, questo tetto si abbassa: un meccanismo che ha fatto sì, tra il 2005 e il 2019, che gli impianti coperti dallo schema riuscissero a ridurre le proprie emissioni di circa il 35%.

 

Con le nuove norme il sistema ETS diventa più ambizioso e prevede di portare al 62% la riduzione delle emissioni entro il 2030 nei settori coperti dall'EU ETS rispetto ai livelli del 2005. Inoltre, si punta a raggiungere anche la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034: ciò significa che emettere gas serra in atmosfera avrà sempre un costo.

bottiglie di plastica

Trasporto marittimo: approvato l’obbligo di restituire le quote di emissioni

Per la prima volta le emissioni prodotte dal trasporto marittimo saranno incluse nell'ambito di applicazione dell'EU ETS. L'obbligo per le società di navigazione di restituire quote di emissione sarà introdotto gradualmente e sarà pari al 40% per le emissioni verificate dal 2024, al 70% dal 2025 e al 100% dal 2026.

 

La maggior parte delle navi di grandi dimensioni sarà inclusa nell'ambito di applicazione dell'EU ETS fin dall'inizio, mentre altre grandi navi, in particolare le navi d'altura, saranno incluse in un primo momento nel "regolamento MRV" concernente il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di CO₂ generate dal trasporto marittimo, e solo successivamente nell'EU ETS. Le emissioni diverse da quelle di CO₂ (metano e N₂O) saranno incluse nel “regolamento MRV” a partire dal 2024 e nell'EU ETS a partire dal 2026.

Edifici, trasporto stradale e altri settori: le novità

Le novità introdotte per il settore degli edifici, del trasporto stradale e per altri settori (principalmente la piccola industria) riguardano l’istituzione di un nuovo sistema di scambio di quote di emissione diversificato: il fine ultimo è garantire la riduzione delle emissioni in questi settori, finora particolarmente difficili da decarbonizzare.

 

Il nuovo sistema sarà applicato ai distributori che forniscono combustibili nei settori degli edifici e del trasporto stradale e in altri settori a partire dal 2027. Nel caso in cui i prezzi del gas e del petrolio saranno eccezionalmente elevati nel periodo che precede l'avvio del nuovo sistema, la sua introduzione sarà rinviata al 2028.

 

bottiglie di plastica

Emissioni prodotte dal trasporto aereo: quote di emissione gratuite eliminate

Le quote di emissione a titolo gratuito per il settore del trasporto aereo saranno eliminate gradualmente e, a partire dal 2026, sarà attuata la messa all'asta integrale. Ciò consentirà di promuovere in modo più mirato l’uso di combustibili per il settore dell'aviazione.

 

A tal proposito, fino al 31 dicembre 2030, saranno riservate 20 milioni di quote per incentivare la transizione degli operatori aerei dall'uso dei combustibili fossili.

Tra le iniziative approvate nei nuovi atti legislativi, emerge anche il miglioramento della trasparenza in materia di emissioni e compensazione degli operatori aerei: sarà istituito un quadro di monitoraggio, comunicazione e verifica per gli effetti del trasporto aereo non legati alle emissioni di CO₂. Entro il primo gennaio 2028 sulla scorta dei risultati di questo quadro, la Commissione proporrà eventuali misure di mitigazione per gli effetti del trasporto aereo non legati alle emissioni di CO₂.

 

Un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM)

Il nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM) è una della novità introdotte nell’ambito del pacchetto Fit for 55 e riguarda le importazioni di prodotti nelle industrie ad alta intensità di carbonio. Il suo obiettivo è quello di evitare, nel pieno rispetto delle norme commerciali internazionali, che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE siano compensati da un aumento delle emissioni al di fuori dei suoi confini, attraverso la delocalizzazione della produzione in paesi in cui le politiche adottate per combattere i cambiamenti climatici sono meno ambiziose di quelle dell’UE, o da un aumento delle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio.

 

La normativa imporrà alle aziende importatrici nell’UE di prodotti coperti dal sistema ETS di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera, per poi acquistare certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all'interno dell'UE. Il CBAM sarà introdotto gradualmente dal 2026 al 2034, in concomitanza con l'eliminazione progressiva delle quote gratuite nell'ETS.

 

Sviluppo sostenibile e inclusivo: il Fondo sociale per il clima 

La proposta relativa al Fondo sociale per il clima intende far fronte all'impatto sociale e distributivo del nuovo sistema di scambio di quote di emissione per i settori dell'edilizia e del trasporto stradale. Sulla base dei piani sociali per il clima - che dovranno essere elaborati dagli Stati membri -  il Fondo fornisce misure di sostegno e investimenti a favore dei gruppi vulnerabili: nuclei familiari, microimprese e utenti dei trasporti.

 

Il fondo sarà finanziato principalmente dalle entrate generate dal nuovo sistema di scambio di quote di emissione fino a un importo massimo di 65 miliardi di euro, da integrare con contributi nazionali: è istituito temporaneamente per il periodo 2026-2032 e, in sinergia con le altre misure, ha l’obiettivo di agevolare lo sviluppo sostenibile in tempi sempre più brevi e senza lasciare indietro nessuno.

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