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Ghiaccio fragile, la summer school che forma gli insegnanti sul tema del cambiamento climatico

8 agosto 2024

Sei giorni tra Ceresole Reale e Courmayeur, con escursioni sui ghiacciai nel Parco Gran Paradiso e del Monte Bianco tra visite guidate, laboratori didattici e degustazioni enogastronomiche sostenibili. Dal 29 luglio al 3 agosto, si è tenuta la nona edizione della Summer School del progetto "Ghiaccio fragile", un'iniziativa che unisce docenti e scienziati nel dialogo sui cambiamenti climatici.
 

Al centro dell’esperienza ci sono le Alpi: un ecosistema fragile e tra i più colpiti dai cambiamenti climatici a livello globale; qui, infatti, la temperatura terrestre è aumentata di circa 2°C dalla metà dell'Ottocento ad oggi: un valore quasi doppio rispetto alla media mondiale. 
 

Il progetto, nato da un dottorato di ricerca in didattica ambientale, dal 2021 è dedicato al geologo e professore dell'Università di Siena Franco Maria Talarico, suo co-ideatore. “Ghiaccio fragile” coinvolge ogni anno docenti di tutta Italia, offrendo una formazione approfondita sulle dinamiche ambientali e le responsabilità umane legate ai cambiamenti climatici.
 

La scuola coniuga l’apprendimento scientifico e la didattica in un'esperienza immersiva in alcuni tra i più spettacolari scenari delle Alpi come il Monte Bianco e il Gran Paradiso, dove sono più evidenti gli effetti della crisi climatica. E come sostiene Gianni Boschis, docente, geologo, divulgatore nonché coordinatore di "Ghiaccio fragile", vuole porsi come mediazione tra docenti e studenti nell’impegno necessario per la formazione alla sostenibilità.

 

uomo di spalle con cappellino che indica il fiume e le montagne all'orizzonte nell'atto di spiegare

Geologi, climatologi, acquarellisti naturalisti: un mosaico di competenze per la sostenibilità

“Nonostante un consenso scientifico schiacciante sulle cause antropiche del surriscaldamento globale, interessi economici divergenti, malafede e ignoranza tendono ancora oggi a screditare le Scienze del Clima e dell’Ambiente”, ha dichiarato Gianni Boschis.
 

La Summer School ha riunito, insieme agli insegnanti di ogni disciplina, esperti geologi, climatologi, divulgatori scientifici, fisici, agronomi e un acquarellista naturalista, in un ricco scambio di saperi, favorito dalla comune sensibilità verso l'emergenza ambientale.

La missione di “Ghiaccio fragile” è infatti quella di combattere la disinformazione sul cambiamento climatico attraverso le iniziative didattiche più incisive per una corretta conoscenza delle dinamiche ambientali e delle responsabilità umane. L'Istituzione scolastica può e deve intervenire, attraverso l’aggiornamento degli insegnanti e la formazione in classe e outdoor degli studenti.
 

La Summer School “Ghiaccio fragile”, in collaborazione con il Gruppo Iren, ha organizzato per i trentadue iscritti escursioni tematiche nel Parco Nazionale del Gran Paradiso e visite agli impianti idroelettrici di Iren che hanno permesso di approfondire le implicazioni pratiche della crisi climatica.
 

L’iniziativa ha riunito esperti, docenti e figure di spicco come il glaciologo Philip Deline e il climatologo Daniele Cat Berro dimostrandosi un prezioso mosaico che incrocia diverse competenze utili ad arricchire in particolare il bagaglio degli studenti.

 

foto di alcuni dei partecipanti al progetto Ghiaccio fragile che avanzano lungo il percorso di montagna con racchette e corde

“Ghiaccio fragile”: una scuola e un’esperienza sul cambiamento climatico per insegnanti

Un'esperienza umana e culturale unica e stimolante. 
 

Da questa i docenti potranno trarre preziosi stimoli nella propria attività educativa, privilegiando le escursioni didattiche e le visite guidate come quelle svolte nel corso estivo: la Valle dell'Orco e Courmayeur dispongono infatti di strutture di accoglienza adatte anche a scolaresche. 

Il supporto di partner come il Gruppo Iren è stato fondamentale per il successo del progetto, permettendo di integrare le competenze scientifiche con quelle pratiche, necessarie per affrontare le sfide della transizione ecologica. La collaborazione con università, istituti di ricerca e realtà locali ha arricchito il programma della Summer School, rendendola un'esperienza formativa e culturale unica.

Lezioni frontali, escursioni, visite guidate e laboratori, la Summer School ha toccato tantissimi temi in modo diverso. Dall’escursione sul Ghiacciaio del Gigante con le cordate guidate dal CAI di Almese, alle implicazioni della crisi climatica in agricoltura affrontate da Luca Cavallo nell'Anfiteatro morenico di Ivrea, al laboratorio di pittura e disegno curato da Lorenzo Dotti, intorno al Lago Serrù.
 

Anche quest'anno “Ghiaccio fragile” si è rivelata una preziosa occasione di scambio tra il mondo della Scuola e quello della Ricerca, gli uni e gli altri uniti dalla comune sensibilità per la Natura, rispetto per la Scienza, impegno educativo e divulgativo. 

 

 

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