Innovazione

theBreath, come funziona il tessuto che assorbe le particelle nocive nell’aria 

31 gennaio 2024

Sviluppare tecnologie volte al benessere della popolazione, capaci di migliorare la qualità della vita e di favorire così un ambiente più sano: è attraverso quest’idea che Anemotech ha sviluppato l’innovativo tessuto theBreath. Nata nel 2014, la società italiana sostenuta dal Gruppo Iren nell’ambito del programma Iren UP, ha brevettato il tessuto theBreath.

 

Come spiegano i founder di Anemotch, “si tratta di una tecnologia che nasce come soluzione prestata dall’impiantistica industriale per l’abbattimento di grandi quantitativi di inquinanti organici. Seguendo il bisogno sempre più impellente di costruire ambienti salubri, si è deciso di applicare la tecnologia attiva, trasformandola in ‘passiva’, rendendola cioè capace di agire senza dover riferire al consumo energetico”.

Cos’è e come funziona theBreath

theBreath è il primo tessuto brevettato sul mercato in grado di trattenere e disgregare le particelle nocive presenti nell’aria di un qualsiasi ambiente e, come spiega il team, l’idea nasce perché “il respiro arriva ad ogni singola cellula del nostro corpo. Rappresenta il primo vero nostro nutrimento, prioritario anche al cibo”.

 

La tecnologia opera sfruttando il naturale movimento dell’aria e “certifica la reintroduzione di aria purificata a valle dell’esserne entrato in contatto, rendendo un tangibile beneficio al nostro respiro e alla nostra salute fisica e mentale”.

 

Questo significa che, quando il tessuto entra in contatto con aria contaminata, theBreath la assorbe e la rilascia priva degli elementi che contengono componenti dannose per la salute: “questo ci permette di ottenere una quotidianità più sana e sostenibile applicando la tecnologia su elementi di arredo che sono già presenti negli ambienti che viviamo” spiegano dalla start up.

 

Lo strumento sviluppato da Anemotech è quindi un ottimo alleato per il contrasto all’inquinamento atmosferico e domestico. È efficace nei luoghi chiusi, ma anche in quelli aperti. In casa il tessuto può aderire a mobili, quadri e molto altro. Ma non è da sottovalutare l’impatto che questa tecnologia - se sfruttata al massimo delle sue potenzialità - potrebbe avere in contesti estremamente inquinati, come le nostre strade.

 

I risultati in termini di “impatto” risparmiato sull’ambiente sono misurabili poiché, racconta il team di Anemotech, “la caratteristica più importante della tecnologia è la possibilità di quantificare la capacità assorbente di ogni singola installazione attraverso l’inserimento della tecnologia theBreath. La quantificazione avviene tramite analisi chimico-fisica postuma, che assume valore giuridico allegandola al bilancio ambientale certificato di fine anno. L’utilizzo completamente passivo della tecnologia, quindi non energivoro, e la grande capacità adsorbente di inquinanti cancerogeni, produce un importante risultato in termini di impatto ambientale”.

the breath tecnologia

La sinergia tra Iren e Anemotech 

Come si è arrivati a pensare a un tessuto che favorisse il respiro, qual è stato il processo creativo? Anomtech lo racconta a EveryDay: “abbiamo immaginato di vivere in un luogo non perfettamente salubre, viziato dalla contaminazione dell’aria. Abbiamo immaginato la tecnologia come un grande polmone artificiale, che potesse supportare il nostro respiro senza bisogno di alcuna attivazione. Abbiamo immaginato di trovare una soluzione che potesse vivere intorno a noi attraverso le nostre esperienze, le nostre attività quotidiane”

 

 

the breath

Nel 2021, il Gruppo Iren, condividendo il progetto e gli obiettivi di tutela ambientale di Anemotech, ha sostenuto la start up nell’ambito di IrenUp -   l’innovativo programma di Corporate Venture Capital che affianca in tutto il loro percorso di crescita le startup Italiane a più alto potenziale nel settore cleantech, dalle tecnologie pulite all’economia circolare – e ha inserito alcune delle tecnologie theBreath nei suoi impianti. Nello specifico, nella sede del termovalorizzatore di Piacenza dove il tessuto assorbente ha la funzione di rilevare e valutare con frequenza costante la salubrità dell’aria dell’impianto.  Uno scambio sinergico, quello tra Iren e Anemotech, accomunato dalla stessa mission: migliorare l’ambiente e la sua vivibilità, mettendo innovazione e tecnologie al servizio di questo obiettivo.

 

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