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Un sensore che rende intelligenti i cestini dei rifiuti: l’innovazione di ReLearn misurare l’impatto della raccolta 

1 marzo 2023

Rivoluzionare il sistema di gestione dei rifiuti, separandoli correttamente e riducendone la produzione per tagliare le relative emissioni di CO2. Con questo obiettivo si muove l’azione di ReLearn, la start up italiana supportata da Iren nell’ambito del programma Iren UP che aiuta aziende e comuni a raggiungere lo zero waste.

 

Come? Trasformando gli attuali bidoni in smart bin, in grado di misurare e controllare in modo semplice il conferimento di tutti gli scarti. I cestini diventano intelligenti grazie all’applicazione di un piccolo sensore IoT, Nando, da installare sui cassonetti esistenti.

 

Nata dall’idea di Giovanni Lucifora, Riccardo Leonardi, Fabrizio Custorella, Federico Fede e Simone Cavaliani, ReLearn mette a disposizione l’innovazione tecnologica per migliorare la raccolta e la gestione dei rifiuti grazie alla tecnologia. Giovanni Lucifora, co-founder della start-up, racconta come a EveryDay.

ReLearn presenta Nando, il sensore che aiuta a fare la differenziata 

Semplificare, innovare, ridurre: queste le coordinate attraverso cui si è sviluppata la progettazione del sensore Nando, la cui originalità parte già dal nome che si deve al re Ferdinando II di Borbone: nel 1832 è stato il primo nella storia ad emettere un’ordinanza per regolamentare la raccolta differenziata. Dalla stessa veduta parte il servizio innovativo di ReLearn che aiuta le persone a fare la scelta giusta quando si tratta di smaltire un rifiuto. Nando utilizza la tecnologia dell’intelligenza artificiale e, grazie a un sensore IoT, non solo scansiona tutti gli oggetti depositati nei cestini, ma riesce a quantificarne anche la produzione e classificarne la tipologia. 

“Nando riconosce gli oggetti che vengono conferiti: in estrema sintesi, ogni volta che si getta un oggetto nel cestino, Nando scatta una foto e la confronta con un database di immagini per riconoscere il materiale, per capire quanto pesa e avere indicazioni sulle sue caratteristiche – spiega Giovanni Lucifora, co-founder e CTO della start-up – Sulla base di queste informazioni Nando è in grado di determinare l’impatto in termini di CO2”.

 

Un risultato raggiunto partendo da una chiara consapevolezza del team ReLearn: “Non si può pensare di diventare net zero se prima non si diventa zero waste, ovvero se prima non si azzerano le emissioni CO2 dei rifiuti”. Questo lo scopo primario che il gruppo di ingegneri che ha dato vita alla start up si è posto fin dall’inizio quando, nel 2021, il progetto personale di ognuno è diventato collettivo: affrontare dalla radice il problema della produzione dei rifiuti e delle emissioni da essi derivanti.

Per farlo Lucifera e i suoi colleghi sono partiti dalla “consapevolezza che mancava sul mercato uno strumento per misurare e controllare in modo semplice il conferimento dei rifiuti”: è così che Nando nasce.  

 

Come funziona il sensore Nando e quali sono le sue caratteristiche

ReLearn e Nando aiutano le persone a fare la scelta giusta nello smaltimento dei rifiuti, avvalendosi della tecnologia che permette di lavorare in maniera precisa e metodica, cambiando quelle che sono le dinamiche della quotidianità in favore dell’ambiente. 

 

 

“Ad oggi le aziende, per calcolare il loro impatto in relazione al waste management, utilizzano delle stime sui rifiuti prodotti basate in tantissimi casi su un controllo random nei cestini della raccolta differenziata – ha spiegato Lucifora - Con Nando si hanno a disposizione dati precisi sugli oggetti e sulle loro caratteristiche. Lavoriamo sulla potenza creativa dei dati”. 

 

Oltre alle informazioni sul conferimento e sulle emissioni, il team di ReLearn ha aggiunto al dispositivo strategie legate al raggiungimento collettivo di obiettivi plastic-free o zero-waste: “Per farlo abbiamo scelto di adottare tecniche di gamification – ha illustrato il CTO - Siamo convinti che la vera sfida, anche culturale, del waste management sia nella capacità di educare la community aziendale a questi comportamenti e nel semplificare al massimo ogni passaggio. Il gioco può aiutare a modificare tanti comportamenti quotidiani”.

 

ReLearn e Iren: la lotta ai cambiamenti climatici parte dalla gestione rifiuti 

Gestione virtuosa dei rifiuti, abbattimento degli sprechi e diffusione di pratiche sostenibili. Una mission, quella di ReLearn, che si sposa con i valori e i servizi del Gruppo Iren e in cui la start-up ha trovato un partner strategico. Da questa sinergia nasce la sperimentazione in corso: “Abbiamo installato dei sensori sui cestini della raccolta differenziata, che comunicano attraverso un apposito wi-fi” - racconta Giovanni Lucifora – “Ad ogni conferimento il sensore scatta una foto, attraverso il wi-fi viene caricato sul nostro cloud dove viene analizzata da una applicazione di Intelligenza Artificiale che la riconosce e la arricchisce di tutte le informazioni legate alle emissioni. Da lì parte un flusso di dati che permettono all’azienda di aumentare la propria conoscenza e la propria capacità di azione sul waste management”.

 

Quella tra ReLearn e Iren si propone come una collaborazione promettente che condurrà a esiti di sicuro interesse per entrambe le parti: adottare l’utilizzo di Nando nelle aziende, infatti, permette di favorire e incentivare comportamenti responsabili nella gestione dei rifiuti. Una priorità per il Gruppo Iren anche nella vita quotidiana aziendale.

 

“In ReLearn crediamo che la collaborazione tra uomo e tecnologia sia la chiave per la transizione ecologica”dichiara il founder – “Le società che si occupano di energia, dalla distribuzione fino alla raccolta dei rifiuti, come nel caso di Iren, avranno nei prossimi anni un ruolo fondamentale nella vita delle persone non solo come distributori, ma anche come educatori”.

 

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