Green

Con CinemAmbiente la salute del Pianeta arriva sul grande schermo: Iren partner del festival

5 giugno 2023

Anticipare i temi destinati a entrare nel dibattito ambientale del futuro, portandoli oggi sul grande schermo. Con questo obiettivo il Festival CinemAmbiente 2023 inaugura la sua partenza nella data-simbolo del 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente.
 

Con la campagna #BeatPlasticPollution, la giornata mondiale dedicata alla tutela ambientale riporta l’attenzione su una delle più pericolose minacce incombenti sul Pianeta: l’inquinamento da plastica.

CinemaAmbiente, importante riferimento nelle manifestazioni ambientali nazionali, rimarca il focus della Giornata mondiale attraverso la sua programmazione, con documentari e cortometraggi di alto livello artistico e divulgativo capaci di raccontare lo stato di salute del nostro pianeta. Il cinema è uno degli strumenti privilegiati per incoraggiare una riflessione più profonda sul rapporto fra uomo e natura, con la sua intrinseca prerogativa di emozionare e informare: per questo, le proiezioni saranno accompagnate da numerosi incontri, premiazioni ed eventi speciali che traducono le varie collaborazioni e partnership in una progettualità condivisa.
 

Anche quest’anno, il Gruppo Iren è main sponsor del festival torinese e, nell’ambito dell’ormai storica partnership con la manifestazione, l’azienda promuove il Premio del Pubblico Iren, il cui vincitore viene nominato grazie al voto degli spettatori fra i film in gara nella sezione Concorso Documentari: un segno tangibile dell’impegno dell’azienda nei confronti del festival cinematografico che si è distinto per la capacità di mettere al centro i temi ambientali, sempre più centrali nel dibattito pubblico così come nelle strategie del Gruppo.

 

Domenico De Gaetano e Giacomo Capizzi con droplet Cinemambiente

CinemaAmbiente, il programma dell’edizione 2023

Il Festival CinemAmbiente nasce a Torino nel 1998 con l’obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali a livello internazionale e contribuire, con attività che si sviluppano nel corso di tutto l’anno, alla promozione del cinema e della cultura ambientale.
 

Sono oltre 80 i titoli di quest’anno, suddivisi - secondo la struttura del Festival adottata negli ultimi anni - nei concorsi dei lungometraggi e dei cortometraggi internazionali e nelle due sezioni non competitive Made in Italy e Panorama, integrate da un notevole numero di eventi speciali.
 

Foto: Domenico De Gaetano e Giacomo Capizzi, credits ufficio stampa CinemAmbiente

Il cinema di attualità e di denuncia convive con il cinema d’autore, dove il rapporto con la natura e l’ambiente si fa tema universale o poesia visuale. Quest’edizione, infatti, anticipa una retrospettiva organizzata con il Museo Nazionale del Cinema e dedicata a George Ovashvili, l’autore georgiano del pluripremiato film Corn Island, presente nella giuria del Festival, e assegna il Premio Stella della Mole Green al regista Victor Kossakovsky, ospite del Festival anche per una master class. Sul versante attoriale, il Premio Ciak Verde, riconoscimento attribuito dallo scorso anno a un personaggio dello spettacolo impegnato nella difesa dell’ambiente, va per quest’edizione ad Andrea Pennacchi, magistrale interprete del distopico Pluto. Il Premio Letterario Le Ghiande, attribuito allo scrittore Claudio Morandini, si presenta quest’anno in una veste nuova, con l’aspirazione di porsi come un riconoscimento sempre più significativo in un panorama editoriale in cui il tema ambientale è in grande crescita. Con il coinvolgimento di personalità di alto profilo e la selezione di contenuti artistici di  grande valore, negli anni il Festival è si è confermato uno dei più importanti appuntamenti cinematografici ambientali del panorama internazionale: il supporto del Gruppo Iren ne testimonia la condivisione degli obiettivi ed esprime la volontà dell’azienda di lavorare al fianco delle istituzioni e delle realtà del territorio, per promuovere la cultura quale strumento per lo sviluppo sostenibile dei territori.

 

 

fotogramma documentario "Deep Rising"

Il Premio del Pubblico Iren dedicato al concorso documentari

Nell’ambito della partnership con la manifestazione, il Gruppo Iren promuove ancora una volta il Premio del Pubblico Iren. Il vincitore viene nominato grazie al voto degli spettatori fra i film in gara nella sezione Concorso Documentari: al termine di ciascuna proiezione della categoria, infatti, gli spettatori potranno assegnare al film un punteggio da 1 a 5 attraverso una scheda ricevuta all’ingresso. Alla fine della kermesse, prevista per l’11 giugno, l’autore del film che avrà ottenuto il punteggio maggiore riceverà il Premio. 
 

Deep Rising, credits ufficio stampa CinemAmbiente

Quest’anno il concorso documentari su cui si disputa il Premio del Pubblico Iren presenta otto titoli che, per la maggior parte, affrontano temi emergenti della questione ambientale, legati all’inasprimento della crisi climatica.
 

Diretto da Matthieu Rytz (già autore di Anote’s Ark, presentato dal Festival nel 2018), lo statunitense Deep Rising esplora il nuovo Eldorado e i fondali oceanici dove c’è abbondanza di quei metalli che sono utilizzati soprattutto nella produzione di batterie per le auto elettriche e la cui domanda è in crescita vertiginosa sul mercato globale. Scandito dalla voce narrante di Jason Momoa, tra riprese spettacolari e indagini avvincenti sulle macchinazioni segrete delle organizzazioni autorizzate all’estrazione mineraria in alto mare, il film lascia emergere la contraddizione tra la disponibilità di giacimenti che potrebbero potenziare enormemente la green economy e un nuovo sfruttamento delle risorse planetarie che potrebbe avere conseguenze imponderabili. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista. 

musicisti jazz festival Torino

Ad approfondire un fenomeno emergente anche un altro film statunitense: “The Grab” di Gabriela Cowperthwaite, un thriller investigativo che svela come dalla Cina all’Arabia Saudita, governi e investitori privati si stiano accaparrando nuove terre in altri Paesi per garantirsi suoli fertili in previsione della crescente crisi idrica. Realizzato in collaborazione con il Center for Investigative Reporting, il film racconta un nuovo, occulto land grabbing (“accaparramento delle terre”) a scapito di intere popolazioni, disegnando lo scenario di un futuro in cui le guerre non saranno più combattute per il petrolio, ma per il cibo e l’acqua.

 

Foto The Grab, credits ufficio stampa CinemAmbiente

Dagli Stati Uniti alla Germania: il documentario tedesco “Nuclear” di Kilian Friedrich e Tizian Stromp indaga invece la realtà di quanti, in Francia, lavorano per le ditte che hanno in subappalto le pulizie degli impianti nucleari. “Paradise” di Alexander Abaturov, invece, porta gli spettatori in un epicentro del cambiamento climatico mentre il racconto del documentario francese “Le Système Total. Anatomie d’une multinationale de l’énergie” mette al centro il problema della transizione ecologica nell’industria petrolifera. Dalla realtà alla fiaba: la narrazione di “Lynx Man” di Juha Suonpää avviene attraverso la storia di un bizzarro eremita che si sente a tal punto connesso con una rara specie di linci da sostenere di parlare il loro linguaggio. La storia di “Lock Down”, invece, parte dal quotidiano e racconta in modo inedito il mondo animale direttamente dallo zoo di Salisburgo. Si torna sul tema dei cambiamenti climatici con To the End, in cui la statunitense Rachel Lears racconta la storia di quattro sue giovani connazionali– la deputata dem Alexandria Ocasio-Cortez, la fondatrice del Sunrise Movement Varshini Prakash, la direttrice di Justice Democrats Alexandra Rojas e l’esperta di politica climatica Rhiana Gunn-Wright – protagoniste della battaglia per il Green New Deal.

Da questi titoli emergerà il vincitore del Premio Pubblico di Iren: i temi ambientali sono al centro, esattamente come nella strategia aziendale del Gruppo in cui l’equilibrio uomo-ambiente è il driver che guida l’azione.

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