Innovazione

Iren Ambiente investe 150 milioni di euro nel Polo integrato a Scarlino

31 marzo 2023

Lavorare in sinergia con i territori per consolidare processi virtuosi di economia circolare è alla base dei servizi del Gruppo Iren: il nuovo polo integrato di economia circolare che sorgerà a Scarlino rientra in questo obiettivo e rappresenta per il territorio toscano una grande occasione per lavorare in chiave sostenibile sulla gestione dei rifiuti.

 

Il Gruppo Iren si occuperà della progettazione, della realizzazione e della gestione del nuovo Polo. Il progetto parte con tre obiettivi propedeutici all’avvio della struttura: il primo step riguarda la progettazione di nuovi impianti a servizio dell’area grossetana e della Toscana, segue la demolizione del termovalorizzatore di Scarlino WTE (il cosiddetto “Waste-To-Energy” che prevede l’incenerimento dei rifiuti) e infine la bonifica del sito.

 

Basta guardare al nome dell’impianto per rendersi conto dell’impatto innovativo che vuole portare questo progetto. Il Polo integrato di Scarlino è “nuovo” perché vuole imprimere un cambiamento rispetto al passato; è “integrato” in quanto rappresenta un progetto unitario ma con diverse interazioni tra i vari impianti nuovi ed esistenti; si muove nell’ambito dell’ “economia circolare” perché i nuovi impianti sono stati pensati per creare nuova materia dagli scarti.

 

Come sarà strutturato il nuovo Polo integrato di economia circolare a Scarlino

Innovazione e sinergia tecnologica guidano la struttura del nuovo polo integrato. Gli impianti che lo andranno a costituire sono ben quattro, ciascuno con un preciso funzionamento:  
 

  1. ITL, impianto di trattamento del legno;
  2. HTC, impianto di trattamento fanghi mediante «hydro thermal carbonization»;
  3. I.BLU, impianto di trattamento pulper e plastiche;
  4. DEPURATORE, impianto di depurazione per il trattamento di rifiuti liquidi.

 

L’impianto di trattamento del legno utilizza in ingresso legno da raccolta differenziata e, mediante attività di selezione e trattamento, produce in uscita prodotti finiti (pallet pressati) o componenti per la produzione di pallet (blocks). Il processo parte dalla selezione della materia prima e triturazione, con successiva essiccazione e miscelazione con colle termoindurenti per ottenere i prodotti finiti. L’impianto genera significativi benefici ambientali in termini di mancato utilizzo di legno vergine, impiegato per la produzione dei pallet tradizionali.

 

L’impianto di trattamento fanghi mediante «hydro thermal carbonization», invece, utilizza le matrici organiche in ingresso (ossia fanghi della depurazione civile e frazione organica stabilizzata) e, mediante un innovativo processo di carbonizzazione idrotermale (HTC) che non prevede incenerimento, produce in uscita un bio-carbone: quest’ultimo potrà essere utilizzato direttamente come combustibile oppure come materia prima equivalente per numerosi altri processi industriali o come fertilizzante. Il processo avviene in acqua liquida all’interno di reattori chiusi che consentono il mantenimento della temperatura e della pressione necessaria. Successivamente il materiale organico viene sottoposto a un processo accelerato di carbogenesi che sottrae al rifiuto il carbonio (fino a >98%), concentrandolo e producendo la materia prima equivalente al bio-carbone.

 

A costituire il nuovo polo sarà anche I.BLU, impianto di trattamento pulper e plastiche capace di generare quattro tipi di nuovi prodotti: BLUAIR® per le industrie siderurgiche; densificato polimerico da applicare in ambito civile e infrastrutturale; CSS, ossia combustibile solido secondario e frazione cellulosica utilizzata nell’industria cartaria. Un esempio concreto di circolarità che si lega alle attività del depuratore previsto per il trattamento dei rifiuti liquidi: l’ampliamento dell’impianto esistente di trattamento chimico-fisico, con l’aggiunta della sezione di trattamento biologico, sarà in grado di depurare flussi contenenti metalli e componenti organiche e ammoniacali.

 

Gli investimenti previsti

 

150,1 milioni di euro è l’investimento previsto per l’ambizioso progetto, il cui iter autorizzativo è partito nel settembre 2022: entro la fine 2023 saranno avviate le pratiche di demolizione e bonifica che porteranno all’avvio dei cantieri di realizzazione degli impianti dal secondo semestre del 2023.

 

Il progetto sarà diviso in due fasi e impiegherà nel corso del tempo fino a un massimo di 118 unità di personale nella gestione dei vari impianti (ITL, HTC. I.BLU, Depuratore). Un’occasione per la creazione di importanti sinergie con soggetti istituzionali e industriali del territorio toscano, nel segno della circolarità e della sostenibilità. 

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