Energia

4,8 milioni di tonnellate di rifiuti trattati in 10 anni: il successo di TRM a Torino 

22 maggio 2023

Ben dieci anni sono trascorsi dall’attivazione del termovalorizzatore di Torino: lo scorso 10 maggio, per celebrare il traguardo raggiunto dal termovalorizzatore TRM (Trattamento Rifiuti Metropolitani) di Torino, è stato organizzato un convegno dal titolo “Un impianto al servizio del territorio: i primi 10 anni di TRM. Buone pratiche, modelli e prospettive”.
Ecco di cosa si è discusso e perché l’impianto è un esempio virtuoso.

Gilberto Pichetto Fratin

TRM Torino, best practice nella chiusura del ciclo di vita dei rifiuti

L’evento organizzato per celebrare i dieci anni di TRM Torino è stato l’occasione per raccontare una infrastruttura che è un modello di riferimento a livello nazionale nel trattamento dei rifiuti, oltre che per fare il punto sulle prospettive di questo tipo di impianti.

 

I rappresentanti istituzionali - Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica–, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, insieme all’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati e
Chiara Foglietta, assessora alla transizione ecologica e digitale della Città di Torino e hanno espresso il loro punto di vista sulla transizione ecologica;  i vertici del Gruppo Iren – il presidente Luca Dal Fabbro, l’AD Gianni Vittorio Armani, il presidente TRM Alessandro Battaglino e l’AD TRM Giusi Di Bartolo -  hanno portato il loro contributo per evidenziare le potenzialità della termovalorizzazione dei rifiuti urbani. Sono intervenuti inoltre rappresentanti delle autorità di controllo del territorio, esponenti delle principali multiutility nazionali nonché del mondo accademico e della ricerca.

 

Come emerso dal dibattito, la peculiare caratteristica del termovalorizzatore di Torino è quella di essere un impianto efficiente e integrato nel territorio, che ha portato notevoli benefici: dal 2013, anno di avvio dell’impianto ad oggi, l’impianto ha trattato quasi 4.800.000 tonnellate di rifiuti, ha immesso in rete 3.000.000 MWh di energia elettrica, equivalente a quella richiesta da quasi 1.500.000 famiglie di tre persone e, grazie alla produzione di calore per 300.000 MWh, ha soddisfatto il fabbisogno di circa 22.500 persone.

 

Inoltre, il termovalorizzatore di Torino è stato progettato con un percorso in sicurezza dedicato alle visite e con un progetto specificamente rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. Nei 10 anni di operatività, hanno visitato il termovalorizzatore 28.000 persone, con una media di 4.500 utenti negli anni di esercizio ordinario pre-pandemia. Un esempio di integrazione virtuosa con il territorio e le sue persone.

dal fabbro

Come funziona il termovalorizzatore di Torino

Grazie al processo di termovalorizzazione che avviene nell’impianto TMR di Torino è possibile recuperare l’energia contenuta nei rifiuti bruciandoli a una temperatura di oltre 1000° C e producendo in questo modo elettricità e calore. L’impianto, infatti, opera in assetto cogenerativo, cioè fornendo sia energia elettrica sia energia termica per il teleriscaldamento.

 

La combustione avviene a elevate temperature per evitare la formazione di diossina e, con il calore prodotto, viene prodotto vapore che movimenta una turbina collgata a sua volta ad un generatore. Viene così prodotta energia elettrica e termica per la produzione di teleriscaldamento.

 

I fumi generati dalla combustione vengono depurati in un percorso a quattro stadi per eliminare le sostanze inquinanti in essi contenute e rispettare così i limiti previsti dalla Autorizzazione Integrata Ambientale. I rifiuti residui, invece, vengono inviati ad appositi impianti per il loro trattamento e successivo recupero o smaltimento, a seconda della tipologia.

 

L’impianto permette di ridurre del 98% il volume dei rifiuti residui rispetto ad un eventuale conferimento in discarica. Il recupero dell’energia contenuta nei rifiuti consente di risparmiare circa 80.000 tonnellate l’anno di combustibile fossile, contribuendo a tutelare l’ambiente e a generare un’economia sostenibile.

 

“Il termovalorizzatore rappresenta una best practice particolarmente virtuosa, tanto nell'ambito delle attività del Gruppo Iren quanto a livello italiano, quale impianto in grado di chiudere il ciclo di vita dei rifiuti” ha aggiunto Alessandro Battaglino, presidente Trm.

 

“Grazie all'attività di recupero dell'energia contenuta nei rifiuti – ha evidenziato il presidente Iren Luca Dal Fabbro - si risparmiano circa 80mila tonnellate l'anno di combustibile fossile”: un passo decisivo verso il domani sempre più sostenibile.

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