La sensibilità verso la questione ambientale sta crescendo anche nel settore aereo. Ecco perché, oltre alle ricerche per accelerare la transizione ecologica del settore, le compagnie aeree si stanno già muovendo per attivare progetti di compensazione.
Un modo per cercare di arginare l’anidride carbonica prodotta dai voli, ad esempio, è quello di proporre il prezzo del biglietto leggermente maggiorato in modo da poter finanziare progetti ambientali, come la piantumazione di nuovi alberi che vadano a compensare le emissioni prodotte.
L’impegno arriva anche da parte dei singoli Stati: il Parlamento francese ha deciso che i voli nazionali andranno limitati alle sole tratte più lunghe, per evitare le emissioni di gas serra causate dalle tratte di breve durata. Le rotte alle quali i francesi dovranno dire addio sono quelle sostituibili con un viaggio in treno dalla durata non superiore alle due ore e mezza.
Come emerge dallo studio commissionato da Greenpeace UE e realizzato dal gruppo di ricerca italiano Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, un terzo delle rotte aeree a corto raggio con più passeggeri in Europa potrebbe essere sostituito da un viaggio in treno della durata inferiore alle sei ore: per questo motivo, Greenpeace ha avanzato all’Europa la proposta di vietare i voli a corto raggio dove esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore. Il risparmio di cui si andrebbe a beneficiare? Ben 3,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.