Green

Trasporto aereo: con carburanti alternativi – 75% di emissioni nel 2050, lo studio

25 giugno 2022

 

Il traffico aereo -  dopo quello su strada -  è una delle attività antropiche più impattanti sull’ambiente: da solo, produce circa il 3,5% delle emissioni di CO2 introdotte nell’atmosfera.

 

Un dato che può sembrare modesto, ma che cambia sensibilmente se si guarda al futuro quando, secondo le stime, i voli triplicheranno: per questo è necessario capire come decarbonizzare il settore del trasporto aereo, tra i principali produttori di gas serra dannosi per il Pianeta.

 

La strada per rivoluzionare il traffico aereo è stata già indicata, e a illustrarla è uno studio realizzato da Deloitte: entro il 2050 le emissioni nocive del trasporto aereo potrebbero diminuire sensibilmente grazie all’uso dei carburanti alternativi. Ecco come.

 

Trasporto aereo con carburanti alternativi: lo studio

Immaginare un futuro nel quale gli aerei inquinano in minime percentuali, se non addirittura a livello zero, è possibile. Lo scenario del 2050 lo descrive lo studio di Deloitte che espone un quadro in cui le emissioni di CO2 prodotte dai voli a lunga percorrenza potrebbero essere ridotte del 75% e quelle dei voli con tratte brevi del 60%

 

Come? Grazie all’uso di carburanti alternativi per i voli a lungo raggio e della propulsione elettrica per quelli a corto raggio. Questa seconda alternativa permetterebbe addirittura di azzerare le emissioni, anche se limitatamente ad una sola parte del trasporto aereo.  

La propulsione elettrica chiama in causa la reingegnerizzazione dei velivoli e la necessità di investire in batterie e fonti di ricarica. Per i carburanti alternativi che permetterebbero un basso impatto sul clima, invece, è necessario puntare ai fondi e agli incentivi che i singoli Stati dovrebbero fornire alle compagnie aeree e alle società che producono e distribuiscono energia per un cambiamento radicale di tutto il sistema. Un intero universo dovrebbe dunque cambiare paradigma in chiave sostenibile, per accogliere nuove infrastrutture che si alimentino con carburanti non tradizionali e guardino all’efficienza economica e ambientale del traffico aereo. 

 

La terza strada indicata dallo studio, invece, è quella dell’idrogeno verde: una soluzione molto allettante per la tutela dell’ambiente, ma più complessa dal punto di vista pratico per via delle difficoltà di commercializzazione del gas. 

 

 

Traffico aereo: cosa si sta facendo per ridurre l’impatto ambientale

 

La sensibilità verso la questione ambientale sta crescendo anche nel settore aereo. Ecco perché, oltre alle ricerche per accelerare la transizione ecologica del settore, le compagnie aeree si stanno già muovendo per attivare progetti di compensazione. 

 

Un modo per cercare di arginare l’anidride carbonica prodotta dai voli, ad esempio, è quello di proporre il prezzo del biglietto leggermente maggiorato in modo da poter finanziare progetti ambientali, come la piantumazione di nuovi alberi che vadano a compensare le emissioni prodotte. 

 

L’impegno arriva anche da parte dei singoli Stati: il Parlamento francese ha deciso che i voli nazionali andranno limitati alle sole tratte più lunghe, per evitare le emissioni di gas serra causate dalle tratte di breve durata. Le rotte alle quali i francesi dovranno dire addio sono quelle sostituibili con un viaggio in treno dalla durata non superiore alle due ore e mezza. 

 

Come emerge dallo studio commissionato da Greenpeace UE e realizzato dal gruppo di ricerca italiano Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, un terzo delle rotte aeree a corto raggio con più passeggeri in Europa potrebbe essere sostituito da un viaggio in treno della durata inferiore alle sei ore: per questo motivo, Greenpeace ha avanzato all’Europa la proposta di vietare i voli a corto raggio dove esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore. Il risparmio di cui si andrebbe a beneficiare? Ben 3,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

 

La sensibilità verso la questione ambientale sta crescendo anche nel settore aereo. Ecco perché, oltre alle ricerche per accelerare la transizione ecologica del settore, le compagnie aeree si stanno già muovendo per attivare progetti di compensazione. 

Come sarà il futuro del trasporto aereo in ottica green

La nuova era per il trasporto aereo, dunque, si propone sfidante e ricca di intenti. Tutti gli attori che vi ruotano attorno ne sono coinvolti. Non solo perché è necessario predisporre nuove macchine, con velivoli leggeri e che voleranno in un primo tempo a basse emissioni -  per arrivare poi ad azzerarle del tutto - ma anche implementare soluzioni tecnologiche di grande impatto: dal pilota semiautomatico a quello automatico. 

 

Per questo, occorre investire in innovazione e ricerca, in modo da consolidare nuove progettualità e costruire competenze rinnovate, sempre più specifiche e capaci di essere all’altezza delle sfide che la transizione ecologica richiede. In questa direzione, la collaborazione tra player risulta indispensabile: se da un lato la ricerca deve trovare soluzioni innovative, dall’altro gli operatori del settore devono essere aperti e pronti ad accoglierle. Allo stesso tempo, gli Stati hanno il compito di dare l’accesso alle fonti di finanziamento: una collaborazione che si rende necessaria ma anche proficua, in grado di condurre all’obiettivo comune, ovvero ridefinire in ottica green il trasporto aereo. 

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