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“Proteggere il futuro”: dal pensiero strategico alla transizione sostenibile, il nuovo libro di Luca Dal Fabbro

18 giugno 2025
  • Il nuovo libro di Luca Dal Fabbro "Proteggere il futuro" analizza le grandi transizioni globali – energetica, digitale e geopolitica – offrendo strumenti interpretativi per affrontarle con pragmatismo, visione e responsabilità.

  • Il presidente Iren propone un modello decisionale che mette al centro tre priorità fondamentali: la competitività economica, la sicurezza energetica e la resilienza ambientale, come base per garantire stabilità e benessere sociale.

  • Secondo Dal Fabbro, la capacità di immaginare soluzioni nuove è la risorsa più preziosa per affrontare l’instabilità globale. Il pensiero, prima ancora della tecnologia, sarà la chiave della sopravvivenza e della prosperità collettiva.

  • "Proteggere il futuro" è un invito a superare le separazioni settoriali tra economia, politica e ambiente, adottando una visione integrata capace di trasformare le crisi in opportunità di cambiamento positivo.

In un’epoca in cui l’incertezza globale ha smesso di essere una variabile imprevista per diventare lo sfondo permanente delle nostre vite, ripensare le strategie di sviluppo, sicurezza e sostenibilità non è solo un’urgenza: è una necessità strutturale. È questo lo scenario in cui si inserisce Proteggere il futuro, il nuovo libro di Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren, edito da Rubbettino. Un saggio che – fin dal titolo – richiama la necessità di un approccio strategico e integrato per affrontare la complessità contemporanea e restituire al concetto di futuro una concretezza operativa.

 

Con la prefazione dell’Ambasciatore Giampiero Massolo, il volume si presenta come una bussola per interpretare e gestire le tre transizioni globali che stanno riscrivendo gli equilibri del mondo: quella energetica, quella digitale e quella geopolitica. A essere in gioco non è solo la tenuta delle economie nazionali o delle imprese, ma il nostro stesso modo di vivere e abitare il pianeta.

Copertina del libro “Proteggere il futuro” di Luca Dal Fabbro, con due mani che sorreggono un mappamondo e un sottotitolo dedicato alla resilienza energetica e ambientale.

Un libro per governare la complessità

Affrontare le trasformazioni che coinvolgono gli ambiti economici, sociali ed ambientali delle nostre società con pragmatismo e con la consapevolezza che politica, economia e sicurezza energetica sono dimensioni inscindibili. È questo il monito centrale del testo, che propone una lettura interconnessa della realtà e un invito all’azione rivolto a istituzioni, aziende e cittadini. Il libro sviluppa un’analisi che incrocia economia, politica internazionale e sfide ambientali, evidenziando come oggi sia necessario superare la storica separazione tra settori per costruire nuovi modelli decisionali. “Il potere oggi si esercita con ciò che si possiede, non con ciò che si auspica di avere. Ed è questo il nodo centrale che Luca Dal Fabbro pone in evidenza: se vogliamo trasformare l’incertezza in vantaggio strategico, dobbiamo superare la tradizionale separazione tra economia, politica e sicurezza, dotandoci di strumenti analitici e istituzionali all’altezza delle sfide attuali”, scrive Massolo nella sua prefazione.

Le tre transizioni: energia, digitale, deglobalizzazione

Nel corso della presentazione del volume, Dal Fabbro ha ribadito: “Per proteggere il futuro si devono considerare i fenomeni che avvengono intorno a noi, ossia le transizioni globali: quella energetica, quella relativa al digitale e la deglobalizzazione. Questi tre fenomeni costituiscono l’ecosistema in cui dobbiamo sopravvivere. Proteggere il futuro significa dunque fissare le priorità e i pilastri su cui fondarlo: l'industria è uno di questi, assieme all'ambiente e alla competitività del sistema economico. Avere una sicurezza economica ed energetica vuol dire avere anche una tenuta sociale”.

 

L’obiettivo del libro è dunque quello di offrire ai lettori strumenti interpretativi efficaci, capaci di orientare le decisioni strategiche in un contesto globale mutevole e ad alta instabilità.

L’urgenza della resilienza ambientale

Tra i pilastri del pensiero di Dal Fabbro c’è la resilienza ambientale, letta non come obiettivo retorico ma come condizione necessaria per garantire continuità alle società umane. A supportare questa prospettiva sono i dati scientifici. Secondo il più recente Emissions Gap Report 2023 dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), l’attuale traiettoria delle emissioni globali ci condurrà a un aumento della temperatura media globale di 2,5-2,9°C entro la fine del secolo, ben oltre il limite di +1,5°C previsto dagli Accordi di Parigi. La temperatura media è già salita di oltre 1,1°C rispetto all’epoca preindustriale. Il report denuncia inoltre che i disastri naturali – molti dei quali amplificati dai cambiamenti climatici – colpiscono oltre 200 milioni di persone ogni anno.

 

In questo scenario, le scelte politiche, industriali e finanziarie devono necessariamente orientarsi a garantire la sicurezza energetica ed ecologica delle nazioni.

Pensare, immaginare, agire: la strategia delineata in “Proteggere il futuro”

L’approccio di Dal Fabbro è tanto pragmatico quanto filosofico. “Prima di tutte le trasformazioni economiche, politiche e tecnologiche, la più importante sarà nella nostra capacità come esseri umani di immaginare nuove soluzioni per le sfide che si presenteranno sempre più serrate. Così come è stato per i nostri antenati, anche per la nostra e le future generazioni sarà il pensiero la chiave per continuare a prosperare, possibilmente sempre più in armonia con il nostro pianeta e i nostri simili per garantire il bene comune, unica strada verso un futuro globale pacificato.”

 

Non si tratta solo di riconoscere la crisi, ma di accettare il cambiamento come condizione naturale e di rispondere con strategie capaci di costruire valore a lungo termine.

Politiche industriali e autonomia strategica

Uno degli snodi centrali del volume è il ruolo della politica industriale nella costruzione dell’autonomia strategica. “Nel contesto attuale dominato da instabilità politica internazionale, competizione per le risorse strategiche, impatti del cambiamento climatico, target ambiziosi di decarbonizzazione, è necessario che gli Stati, le imprese e le organizzazioni cambino approccio. Qualsiasi decisione deve infatti seguire tre priorità fondamentali: la competitività economica, la sicurezza nelle sue molteplici accezioni (continuità degli approvvigionamenti, autonomia strategica, difesa) e infine la resilienza ambientale” ha evidenziato il presidente Iren.  Come sottolineato nel testo, lo sviluppo industriale è una risorsa chiave non solo per la crescita economica, ma per la costruzione di un sistema-paese più stabile e innovativo.

Un invito all’azione consapevole

Proteggere il futuro non è una raccolta di previsioni o un manifesto ideologico. È piuttosto una mappa per orientarsi, un manuale operativo per chi intende agire con consapevolezza in un mondo che cambia. La proposta di Dal Fabbro è quella di abbandonare le semplificazioni per adottare un approccio sistemico, capace di leggere le interconnessioni tra energia, ambiente, tecnologia e geopolitica.

 

La posta in gioco è altissima: garantire che la transizione ecologica ed energetica sia anche una transizione sociale e democratica, capace di ridurre le disuguaglianze e generare benessere diffuso.

 

Il libro di Luca Dal Fabbro arriva in un momento storico in cui il futuro – per troppo tempo evocato come un orizzonte ideale – ha bisogno di essere progettato con rigore. Proteggere il futuro non offre ricette preconfezionate, ma strumenti per pensare e agire. Un invito a cambiare approccio, a leggere la complessità e a scegliere ogni giorno di essere parte della soluzione.

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