Investors

Piano Industriale 2025-2030: Un modello multiutility orientato alla crescita nei business regolati e all’efficienza

13 novembre 2025

Il Consiglio di amministrazione di Iren S.p.A. ha approvato, in data odierna, l’aggiornamento del piano industriale al 2030.

 

“Il Piano Industriale appena approvato si fonda su basi solide e concrete, grazie alla valorizzazione del nostro modello di business, a investimenti selettivi e alla rigorosa disciplina finanziaria.” - dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo Iren – “Abbiamo tracciato un percorso di crescita sostenibile e misurabile che ci porta ad un EBITDA atteso nel 2030 pari a 1,6 miliardi di euro, al quale si aggiungono ulteriori potenziali upside legati alle opportunità di sviluppo organico ed inorganico che il Gruppo è oggi nelle condizioni di cogliere. Allo stesso tempo, la nostra strategia conferma l’impegno verso una politica di dividendi in crescita, +8% all’anno fino al 2027 e +6% dal 2028 al 2030, a testimonianza della fiducia nella capacità del Piano di generare valore per tutti gli stakeholder”.

 

“L’approvazione del nuovo Piano Industriale segna l’avvio di una fase di trasformazione mirata che modificherà il nostro modello di business rendendolo ancora più efficiente, più focalizzato e maggiormente orientato alla creazione di valore. In particolare, tramite il piano di investimenti da 6,4 miliardi di euro, rafforzeremo le attività che esprimono il maggior potenziale di crescita e che garantiscono stabilità e visibilità nel medio-lungo periodo, come i servizi a rete e i termovalorizzatori” - dichiara Gianluca Bufo, Amministratore delegato del Gruppo Iren – A ciò si affianca un piano di sinergie chiaro, definito e pienamente attuabile, che ci consentirà di recuperare redditività e di semplificare ulteriormente la struttura operativa del Gruppo. La solidità dei driver industriali e la qualità delle iniziative avviate ci permettono di confermare una crescita concreta e misurabile con un cagr dell’Ebitda del 4% e dell’Utile netto del 7%”.

 

“L’approvazione, congiuntamente al piano industriale, del Piano di Transizione al 2040 rappresenta una svolta strategica per il nostro Gruppo: un percorso chiaro e ambizioso che ci porterà, grazie a un piano di investimenti mirato, a essere ancora più sostenibili, a utilizzare in modo più efficiente le risorse e a ridurre in maniera significativa il nostro impatto ambientale, dimezzando la carbon intensity. – dichiara Moris Ferretti, Vice Presidente esecutivo del Gruppo Iren - È una visione di lungo periodo che combina responsabilità industriale e innovazione, con l’obiettivo di generare valore duraturo per i territori in cui operiamo e per le generazioni future. Con questo Piano confermiamo il nostro impegno ad accompagnare la trasformazione energetica e ambientale, contribuendo a costruire un futuro più pulito, resiliente e inclusivo grazie alla massima valorizzazione del capitale umano e all’inserimento nel Gruppo di circa 2.400 nuove persone per supportare il cambiamento definito.”

 

STRATEGIA

 

I tre pilastri strategici individuati nei precedenti piani industriali continuano a rappresentare il quadro di riferimento per le scelte di allocazione del capitale e incarnano i valori guida del Gruppo. Transizione ecologica, valorizzazione dei territori e qualità del servizio restano gli assi portanti del nostro percorso di sviluppo, oggi interpretati alla luce delle dinamiche competitive e regolatorie in evoluzione.

 

L’impegno di Iren nella transizione ecologica assume un approccio ancor più mirato e resiliente. In risposta al mutato scenario di mercato e ai tempi autorizzativi per lo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, Iren privilegerà interventi che possano tutelare l’ambiente e gli ecosistemi nei quali opera, come la realizzazione di sistemi di massimizzazione del recupero di calore destinato al teleriscaldamento sui termovalorizzatori o la realizzazione di 5 nuovi impianti di depurazione, utilizzando in modo consapevole e sostenibile le risorse naturali e dando nuova vita ai rifiuti con il recupero di materia ed energia. Questa impostazione consente di proteggere la redditività, migliorare la qualità del portafoglio investimenti e garantire una crescita coerente con le metriche di sostenibilità.

 

La creazione di valore per i territori si traduce nello sviluppo di infrastrutture essenziali alla crescita locale e nel rafforzamento della presenza territoriale del Gruppo. Il modello multiutility consente di cogliere opportunità nuove, espandere in modo sinergico i servizi offerti, favorendo la crescita e rispondendo in modo puntuale alle esigenze delle comunità nelle quali Iren opera.

 

La qualità del servizio rimane il principio ispiratore che muove le azioni del Gruppo. Iren punta a incrementare la resilienza delle reti di distribuzione per minimizzare i disservizi, potenziare l’esperienza del cliente attraverso presidi territoriali capillari sui territori e ottimizzare i processi aziendali per incrementarne l’efficienza.

 

In linea con le direttrici strategiche, i tre pilastri vengono oggi declinati all’interno di un modello di business evoluto e maggiormente focalizzato. La trasformazione del Gruppo da “extended multiutility” a “focussed multiutility” avverrà tramite una capital allocation più selettiva e focalizzata sui business core, con l’obiettivo di massimizzare il valore generato, concentrare risorse sulle attività a maggiore ritorno e ridurre l’esposizione verso le attività sulle quali non abbiamo ancora sviluppato un vantaggio competitivo.

 

Il piano industriale al 2030 è integrato in un piano di transizione al 2040, che vede Iren impegnata in un percorso concreto e misurabile di lungo termine, in linea con gli obiettivi europei del Sustainable Development Goals. Gli impegni e i target ESG sono sviluppati secondo le linee guida della transizione ecologica e della centralità delle comunità e delle persone e sono articolati secondo 5 aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone. Per ogni indicatore di performance individuato Iren ha fissato dei target quantitativi di miglioramento al 2028, 2030 e 2040 delineando un percorso chiaro e monitorabile nel tempo. Per il raggiungimento di questi obiettivi è stato valutato l’impegno in termini di investimenti e ipotizzata a tendere anche l’evoluzione tecnologica come la cattura della CO2.

 

PIANO DEGLI INVESTIMENTI

 

L’aggiornamento del piano industriale prevede investimenti tecnici lordi per 6,4 miliardi di euro, di cui il 40% relativi ad investimenti di sviluppo ed il 60% di mantenimento. Tali investimenti includono, per il 23% sul complessivo, interventi di mantenimento dei business regolati a rete (RAB) relativi al ciclo idrico integrato, rete elettrica e rete gas. Nell’ambito degli investimenti di mantenimento sono altresì ricompresi tutti gli investimenti per garantire la piena efficienza degli asset e il mantenimento dell’attuale customer base. L’attuale piano di investimenti si caratterizza per i progetti di sviluppo sui business regolati a rete, in particolar modo sul servizio idrico integrato e la distribuzione elettrica, per la realizzazione di 3 termovalorizzatori che permetteranno al Gruppo di chiudere con il recupero di energia la filiera dei rifiuti urbani, per l’installazione di aerotermo sugli impianti cogenerativi e termoelettrici e per lo sviluppo della rete di teleriscaldamento, a fronte di un rallentamento dell’installazione di nuova capacità rinnovabile e di ulteriore capacità di trattamento rifiuti per il recupero di materia. La visibilità dei ritorni è basata sull’elevata percentuale di investimenti sui business regolati, pari all’80% del totale. Infine, il 70% degli investimenti pari a 4,3 miliardi di euro è destinata a progetti sostenibili allineati alla Tassonomia europea, in particolar modo il 33% è destinata alla gestione sostenibile della risorsa idrica, il 28% a supportare la trasformazione a città resilienti, il 26% alla decarbonizzazione e il 13% all’economia circolare.

 

In sintesi, il piano è caratterizzato da una distribuzione equilibrata degli investimenti negli anni, da un basso rischio di esecuzione, da un’alta prevedibilità dei risultati e da elevati investimenti in progetti/attività sostenibili.

 

[Continua nel documento allegato]

 

 

Scarica il comunicato stampa completo

Scarica il comunicato stampa completo

Visualizzazione

Scaricamento