Territori

Il BIOMETANO: una opportunità per la transizione energetica

9 marzo 2022

Investire sullo sviluppo del biometano” e sulle rinnovabili: le ultime sollecitazioni del premier Mario Draghi al Parlamento hanno messo sotto gli occhi di tutti l’estrema dipendenza dell’Italia nell’approvvigionamento di gas e conseguentemente di energia. Per ora le scorte ci sono, ma i problemi potrebbero nascere il prossimo inverno, con seri rischi che il sistema industriale italiano vada verso il razionamento. In uno scenario del genere lo sviluppo del biometano è una delle alternative possibili, che IREN ha inserito nel piano industriale @2030 e sta perseguendo con lo sviluppo di impianti sul territorio, in grado di risolvere sia il problema dello smaltimento della frazione organica dei rifiuti, sia di contribuire ad alleviare la dipendenza dal gas russo, che oggi copre oltre il 40% del fabbisogno nazionale. 

I rifiuti organici, d’altronde, costituiscono oltre il 40% del rifiuto urbano: si tratta di residui vegetali di frutta, verdura, avanzi della preparazione dei cibi, scarti alimentari che i cittadini conferiscono nella raccolta differenziata dell’organico, sottraendo allo smaltimento materia putrescibile che diventa invece una importante risorsa. Nel 2017, in Italia, sono stati raccolti 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici), in aumento dell’1,6% rispetto al 2016.  Nel 2018 lo scarto organico ha rappresentato il 41,2% dei rifiuti urbani che sono entrati nel circuito della raccolta differenziata, dati che sono stati confermati dall'ultimo rapporto ISPRA riferito al 2020 quando, nonostante la pandemia, la frazione organica raccolta in forma differenziata in Italia si è attestata attorno al 40% confermandosi così, ancora una volta, la più importante sul totale della differenziata urbana. 

 

Non basta tuttavia solo raccogliere l’organico, ma occorre anche trasformarlo in biometano: un esempio di quello che, nell’immediato, IREN Ambiente sta realizzando è l’impianto di Gavassa, una frazione di Reggio Emilia, ove dalla FORSU – frazione organica dei rifiuti solidi urbani – già dalla fine di quest’anno si ricaverà biometano, compost di qualità per l’agricoltura ed anidride carbonica per uso industriale. Ogni anno 100.000 tonnellate di rifiuti organici raccolti localmente verranno convogliati all’impianto assieme a 67.000 tonnellate di frazione verde, costituita da sfalci e potature. Dalla fermentazione anaerobica si produrranno 9 milioni di metricubi di biometano che verrà immesso in rete e 10.000 tonnellate di anidride carbonica liquida food grade per usi industriali, mentre dalla ossidazione aerobica si ricaveranno ogni anno 53.000 tonnellate di compost di qualità da utilizzare in agricoltura. Per dare un’idea, la quantità di biometano prodotta dall’impianto sarà sufficiente a riscaldare, in un anno, 4600 famiglie oppure ad alimentare 7.600 vetture con una percorrenza media di 15 mila Km all’anno. Inoltre, si eviteranno circa 14 mila tonnellate all’anno di emissione di anidride carbonica in atmosfera, costituendo il biometano una fonte energetica completamente rinnovabile. Gli scarti solidi di processo verranno, invece, convogliati nel vicino impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Parma, ove IREN Ambiente, dalla combustione di circa 160 mila tonnellate all’anno di rifiuti non riciclabili, produce circa 95 mila Mwh elettrici, sufficienti a soddisfare i consumi di circa 20.000 famiglie, e circa 145 mila Mwh termici in grado di coprire il 70% circa della domanda termica della rete cittadina (14 mila abitazioni).

 

La strada per conquistare l’indipendenza energetica italiana passa anche attraverso questi esempi concreti di circolarità economica e di produzione pulita di energia inseriti da IREN nel proprio piano industriale @2030: una risposta concreta al fabbisogno energetico del paese può arrivare anche attraverso la valorizzazione dei rifiuti, a patto che i progetti non rimangano sulla carta ma vengano messi a terra con uno sforzo corale tra cittadini, aziende e istituzioni. Il tempo è poco, è l’ora di agire.