CAMPAGNE

“Chiara come l’acqua” al Giffoni Film Festival

23 luglio 2022

 

"Chiara come l’acqua”: il cortometraggio per tutelare la risorsa idrica

In occasione dell’ottava edizione della rassegna Giffoni Next Generation, Iren presenta “Chiara come l’acqua”, il cortometraggio che pone l’accento su un tema di grande attualità: la tutela della risorsa idrica, sempre più preziosa.

 

 

 

Scritto da Manlio Castagna per la regia di Carlo Argenzio e prodotto insieme a Giffoni Innovation Hub, lo short movie è pensato per sensibilizzare ad un uso consapevole e sostenibile dell'acqua, impegno che il Gruppo persegue costantemente sui propri territori.

Il cortometraggio “Chiara come l’acqua” è la seconda produzione video frutto della collaborazione tra Giffoni e il Gruppo Iren: il primo corto, "La Challenge”, ha esordito lo scorso anno al Giffoni Film Festival con il patrocinio di Procida - Capitale della cultura 2021. 

 

 

La nostra presenza al Giffoni Film Festival per il secondo anno consecutivo testimonia quanto sia forte la nostra convinzione che i nuovi linguaggi, in particolare quello cinematografico, possano essere uno strumento strategico per veicolare i nostri valori e il nostro impegno per il futuro del pianeta.

 

 

 

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren

L’acqua: una risorsa da proteggere

 

L’acqua, bene fondamentale per la vita di ogni ecosistema, può essere tutelata attraverso comportamenti responsabili e costanti nel tempo che passano da una corretta gestione della risorsa idrica e dalle buone pratiche dei cittadini.

 

Il cortometraggio “Chiara come l’acqua” contribuisce a tradurre, con una narrazione coinvolgente e accessibile alle nuove generazioni, l’impegno quotidiano che il Gruppo riserva al tema della sostenibilità

L’esigenza di contrastare il fenomeno degli abbandoni di rifiuti, unita alla necessità di sensibilizzare i cittadini verso comportamenti più rispettosi nei confronti dell’ambiente è stato il filo rosso dell’intera campagna.

 

 

Da sempre il Gruppo Iren dedica molta attenzione alle nuove generazioni sui temi della sostenibilità ambientale, come testimoniato dalle numerose iniziative programmate ogni anno da Eduiren, il settore educational dell’azienda, e rivolte a decine di migliaia di ragazzi su tutti i territori in cui il Gruppo opera.

 

 

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren

In questo momento storico caratterizzato da una grave emergenza siccità, è necessario aumentare la consapevolezza di tutti all’uso razionale delle risorse, per raggiungere obiettivi sostenibili. Il Gruppo Iren ha scelto di parlare alle nuove generazioni di futuro sostenibile, attraverso la storia di una bambina in grado di sentire la voce dell’acqua.

 

Gli investimenti di Iren per un futuro sostenibile

 

Il piano d’investimenti Iren al 2030 prevede oltre 2,4 miliardi di investimenti destinati al servizio idrico integrato, per il potenziamento e l’incremento della resilienza della rete.

L’obiettivo di Iren è quello di passare dal 33% al 20% di perdite nette medie di rete al 2030 sull’intero territorio gestito da Iren attraverso il passaggio dal 56% al 90% di copertura della rete: una priorità per consolidare la gestione integrata della risorsa idrica.

Nel corso del seminario “Il problema dell’acqua: siccità, emergenza, programmazione (e PNRR)” organizzato da Fondazione Astrid, il Presidente Luca Dal Fabbro ha posto l’accento su alcuni punti sottolineando quanto sia fondamentale, per il futuro di ogni territorio, costruire una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile:
 

  • Gli importanti investimenti che Iren sta realizzando nella cosiddetta “distrettualizzazione” delle reti permetteranno di individuare i distretti in dispersione e di intervenire su quelli a maggior criticità;

  • Inaugurato nel 2016, dopo un periodo di sperimentazione, oggi è pienamente attivo il depuratore di Mancasale (Reggio Emilia), il primo impianto pilota per il recupero e il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura in Emilia-Romagna;

 

  • Iren, nel piano industriale @2030, prevede di raddoppiare lo stabilimento e la quantità di acqua erogata ai campi della provincia reggiana con un investimento di 4 milioni di euro: da 7 milioni di metri cubi di acqua all'anno si passerà dunque a 14 milioni direttamente utilizzabili in agricoltura durante la stagione irrigua.