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Piano Industriale al 2030: conferma della visione strategica e ulteriore rafforzamento degli investimenti, pari 10,5 miliardi di euro nei prossimi 8 anni (+200 milioni vs. piano 2021-2030), che prevede un’accelerazione nella transizione energetica con il raggiungimento di 3,6 GW di capacità rinnovabile a fine piano, anche attraverso la realizzazione di 400 MW di comunità energetiche.

23 marzo 2023
Conferma di una visione strategica solida, che ha permesso importanti risultati già nel primo anno di piano, basata sulla decarbonizzazione e la tutela delle risorse, l’elevata qualità dei servizi offerti e il forte radicamento territoriale. Il rafforzamento strategico si concretizza nello sviluppo di capacità rinnovabile grazie al fotovoltaico e all’eolico onshore e offshore, ma anche grazie alla creazione di comunità energetiche diffuse. La forte spinta all’espansione territoriale dei servizi in concessione posizionerà Iren fra i player strategici per superare il gap infrastrutturale del Paese. 10,5 miliardi di investimenti in arco piano ed in crescita rispetto al Piano 2021-2030, consentiranno un incremento della marginalità di oltre 800 milioni rispetto al 2022, con un EBITDA atteso pari a 1,87 miliardi di euro.

Highlight economico-finanziari

 

  • EBITDA: 1,87 miliardi di euro al 2030 (+800 milioni rispetto al 2022) con un CAGR del 7% grazie a crescita organica, consolidamento e sinergie 
  • Investimenti lordi: 10,5 miliardi di euro 
  • Posizione finanziaria netta/EBITDA: 2,7x al 2030 ▪ Utile netto di Gruppo: circa 460 milioni di euro al 2030 (+235 milioni rispetto al 2022) ▪ Dividendo: conferma dividend policy fino al 2025 e a seguire pay-out ratio del 50-60% Highlight industriali 
  • Investimenti Sostenibili: 7,5 miliardi di euro, pari all’80% degli investimenti organici in arco Piano e oltre 7 miliardi ammissibili secondo la Tassonomia europea 
  • Crescita organica: +580 milioni di euro di EBITDA, sostenuta da investimenti per massimizzare qualità ed efficienza delle reti, per incrementare la capacità di recupero di materia da rifiuti, per lo sviluppo di fonti di generazione rinnovabili anche attraverso la creazione di comunità energetiche, per la crescita dei clienti retail 
  • Crescita per linee esterne: +170 milioni di euro di EBITDA grazie al consolidamento di società già partecipate, alla partecipazione alle gare gas e del servizio idrico integrato e raccolta rifiuti 
  • Dimissione asset: -60 milioni di euro di EBITDA derivanti dalla cessione di assets non più core 
  • Sinergie: +100 milioni di euro di EBITDA, principalmente legate a iniziative di Performance Improvement ed economie di scala ▪ Opzioni strategiche non inserite a piano: 1,5 miliardi di ulteriori investimenti nei business regolati, principalmente nel sud Italia, realizzati con partner finanziari 
  • Assunzioni: previsto ingresso nel Gruppo di 3.200 lavoratori

 

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo, ha dichiarato: “L’aggiornamento del piano strategico al 2030 conferma ancora una volta l’attenzione di Iren verso i territori e verso i suoi stakeholder. Il contesto energetico ci spinge a progettare il futuro tenendo presente tre componenti strategiche fondamentali: la sicurezza energetica, la competitività e, chiaramente, la sostenibilità, motore di ogni nostra singola azione. Iren nei prossimi 8 anni rafforzerà il proprio ruolo di partner di riferimento per il territorio e le pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di irrobustire la propria presenza nelle aree storiche e ampliare i confini verso nuove aree strategiche. Ogni azione di Iren continuerà ad essere supportata da alcuni razionali fondamentali, come ad esempio il recupero delle risorse e la decarbonizzazione, facendo leva anche su nuove tecnologie e progetti fortemente innovativi.

 

Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, ha dichiarato: “Oggi, non solo confermiamo i pilastri strategici del piano, ovvero transizione ecologica, territorialità e qualità del servizio, ma siamo in grado di rafforzarli grazie ad un nuovo piano di investimenti di 10,5 miliardi di euro al 2030 (+200 milioni di euro rispetto a quanto previsto nel precedente piano per il periodo 2023- 2030). Le comunità energetiche, l’eolico offshore ed un’ulteriore spinta all’espansione territoriale dei servizi in concessione per aiutare a superare il gap infrastrutturale del Paese sono i tratti distintivi di questo aggiornamento di Piano, che si traduce nel raggiungimento di 3,6 GW di capacità rinnovabile gestita e una crescita dell’EBITDA a 1,9 miliardi di euro al 2030 prestando al contempo la massima attenzione al mantenimento del giudizio investment grade da parte delle agenzie di rating. Inoltre, abbiamo a disposizione un basket di 1,5 miliardi di euro di ulteriori investimenti già individuati in ambito servizio idrico e ambiente nel sud Italia, da attivare con partner finanziari. Allo stesso tempo, verrà valorizzato al massimo il capitale umano grazie anche all’assunzione di circa 3.200 nuovi lavoratori che entreranno nel perimetro del Gruppo.

 

 

STRATEGIA

La strategia di crescita di Iren per i prossimi 8 anni continua ad essere coerente con i principali macrotrend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali, ma a differenza del precedente piano, in seguito agli eventi del 2022, il raggiungimento di molti macro-obiettivi ha richiesto un’accelerazione che si riflette in una rimodulazione temporale degli investimenti. In particolar modo l’indipendenza energetica, attraverso lo sviluppo di capacità rinnovabile, la salvaguardia delle risorse scarse, come l’acqua, e le misure necessarie a contrastare l’incremento dei prezzi delle bollette per i clienti sono diventate azioni prioritarie per un gruppo con l’ambizione di essere il partner di riferimento nel territorio e la prima scelta degli stakeholder per i massimi livelli di qualità del servizio offerto. Si confermano pertanto i tre pilastri strategici del precedente piano: la transizione ecologica con una progressiva decarbonizzazione di tutte le attività e il rafforzamento della leadership nell’economia circolare e nell’utilizzo sostenibile delle risorse, la territorialità con un’estensione del perimetro nei territori di riferimento, la realizzazione delle comunità energetiche e la capacità di fare sistema con il territorio, mettendo a disposizione del Paese le proprie competenze, la qualità attraverso il miglioramento delle performance e la massimizzazione dei livelli di soddisfazione dei clienti/cittadini. Una visione strategica fortemente sostenibile, con la definizione di target puntuali di medio e lungo termine, in linea con gli obiettivi europei del Sustainable Development Goals e validati dal Science Based Target initiative. Gli impegni e i target ESG sono sviluppati secondo le linee guida della transizione ecologica e della centralità delle comunità e delle persone e sono articolati secondo 5 aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone.

 

PIANO DEGLI INVESTIMENTI

Il nuovo piano industriale prevede un ammontare complessivo di investimenti lordi pari a 10,5 miliardi di euro con un leggero incremento di circa 200 milioni di euro rispetto a quanto previsto nel precedente piano per il periodo 2023-2030. Quasi il 60%, pari a circa 6,1 miliardi di euro, è composto da investimenti di sviluppo, destinati a favorire la crescita dimensionale del Gruppo, sono relativi prevalentemente allo sviluppo delle rinnovabili abbinate alla crescita del portafoglio clienti retail, di impianti di recupero di materia, all’estensione delle reti di teleriscaldamento e ai progetti delle comunità energetiche. Gli investimenti per crescita esterna, pari al 12%, ovvero 1,2 miliardi di euro, sono destinati al consolidamento di società partecipate, alla partecipazione alle gare gas, del servizio idrico o della raccolta rifiuti in aree strategiche del Paese. Infine, il restante 30%, pari a circa 3,2 miliardi di euro, è destinato ad investimenti di mantenimento. Inoltre, il 70% degli investimenti cumulati sono destinati ai settori regolati o semi regolati, al fine di potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, con particolare focus sugli impianti di depurazione, di estendere il teleriscaldamento e di migliorare la qualità del servizio della raccolta rifiuti urbani con l’obiettivo di incrementare il recupero di materia in impianti propri. L’80% degli investimenti organici (~75% per la Tassonomia Europea), pari a circa 7,5 miliardi di euro, sono indirizzati a progetti che concorrono al raggiungimento dei target di sostenibilità fissati, in particolar modo per supportare la resilienza delle città e per progetti di decarbonizzazione. E oltre 7 miliardi di euro (75% degli investimenti organici) sono ammissibili per la Tassonomia europea.

 

ULTERIORI OPZIONI STRATEGICHE (non incluse a Piano)

In aggiunta agli investimenti inseriti a piano, Iren ha a disposizione un portafoglio di ulteriori progetti chiaramente identificati dal valore di 1,5 miliardi di euro, in particolare nell’ambito del servizio idrico e del ciclo dei rifiuti nel sud Italia. La realizzazione di tali investimenti avverrà attraverso partnership finanziarie, senza il consolidamento degli assets da parte di Iren, ma sviluppando e gestendo gli impianti.

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