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Iren, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati al 30 settembre 2023

9 novembre 2023

EBITDA in forte crescita +13%, trainata dal recupero della marginalità della BU Mercato, dalla crescita organica dei business regolati e dalla piena integrazione delle società acquisite. Utile netto in crescita (+26%). Oltre 780 milioni di euro di investimenti (+4%) nel periodo destinati all’efficientamento delle reti di distribuzione, allo sviluppo degli impianti di trattamento rifiuti e ai progetti di efficientamento energetico.

Principali indicatori

  • Margine Operativo Lordo (EBITDA) pari a 857 milioni di euro (+13% rispetto a 759 milioni di euro al 30/09/2022). L’incremento dell’EBITDA è principalmente determinato dal recupero della marginalità della BU Mercato, dalla crescita organica dei business regolati (+20 milioni di euro) e dall’integrazione delle società acquisite (+20 milioni di euro) in un contesto caratterizzato da maggiori costi per effetto dell’inflazione, minor contributo dal teleriscaldamento e dalla vendita di energia sul mercato dei servizi di dispacciamento (MSD).
  • Risultato operativo (EBIT) pari a 325 milioni di euro (+1% rispetto ai 321 milioni di euro al 30/09/2022), in quanto risente dei maggiori accantonamenti al fondo rischi per 41 milioni di euro relativi al Decreto Legge Sostegni ter riguardante il “price cap” sui prezzi dell’energia elettrica generata da fonti rinnovabili, di cui 14 milioni di euro riferiti al 2022 e 27 milioni di euro riguardanti il 2023.
  • Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti pari a 177 milioni di euro (+26% rispetto a 141 milioni di euro al 30/09/2022).
  • Investimenti tecnici e lavori di efficienza energetica pari a 781 milioni di euro in crescita del 4% rispetto al 2022, volti principalmente allo sviluppo delle infrastrutture territoriali, a migliorare la qualità del servizio, in particolare nel settore idrico, e a sostenere la transizione energetica.
  • Indebitamento finanziario netto pari a 3.930 milioni di euro (+17% rispetto a 3.347 milioni di euro al 31/12/2022) sostanzialmente in linea (+10 milioni di euro) con il valore al 30 giugno 2023. Rispetto al 31 dicembre 2022 si tratta di un incremento riconducibile prevalentemente agli investimenti realizzati nel periodo e all’incremento temporaneo del capitale circolante.
  • Ottimi risultati degli indicatori di performance ESG in linea rispetto alle previsioni di Piano e in miglioramento rispetto al 2022: +30% di materia recuperata negli impianti del Gruppo, +72% di produzione di biometano, raccolta differenziata pari al 71% e calo del -5% dei prelievi idrici per abitante al giorno.
  • Organico complessivo pari a 10.979 dipendenti, in incremento di circa 400 persone rispetto al 31/12/2022.

 

Il Consiglio di Amministrazione di IREN S.p.A. ha approvato in data odierna i risultati consolidati al 30 settembre 2023.

 

“I risultati appena approvati, con la crescita dell’EBITDA del 13%, confermano ancora una volta l’efficacia del modello multi-business di Iren che consente la rapida integrazione delle società acquisite, accelerando ulteriormente il raggiungimento degli obiettivi industriali – dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo di Iren – Il Gruppo ha rafforzato ulteriormente la leadership nei territori storici in cui opera, anche attraverso l’assunzione di 400 persone, dimostrando grande capacità adattiva ai mutati scenari economici e una naturale propensione a generare valore per azionisti e stakeholder.”

 

“I positivi risultati comunicati negli scorsi mesi vengono consolidati a fine settembre con un incremento dell’utile netto del 26%, anche grazie ai costanti investimenti che consentono a Iren di progredire verso gli ambiziosi obiettivi del Piano Industriale. – afferma Paolo Signorini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren – Il nostro impegno proseguirà nei prossimi anni, rafforzando ulteriormente il ruolo di Iren quale partner di riferimento nella transizione energetica e nello sviluppo dei territori e delle comunità.”

 

GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2023

 

I Ricavi consolidati al 30 settembre 2023 si attestano a 4.626,2 milioni di euro in diminuzione del -18% rispetto ai 5.643,6 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio 2022. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per oltre 660 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa 490 milioni di euro alla riduzione dei volumi per l’effetto climatico, con un inverno molto mite, e per la riduzione della domanda energetica. Contribuiscono invece positivamente alla variazione del fatturato le attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni degli edifici, favorite dalle agevolazioni fiscali (+90 milioni circa). Infine, le variazioni di perimetro incidono sui ricavi per circa 165 milioni di euro e sono riferibili al consolidamento di Valle Dora Energia (da giugno 2022), SEI Toscana (da luglio 2022) e Acqua Enna (da giugno 2023).

 

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a 857,3 milioni di euro, in aumento del +12,9% rispetto ai 759,3 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio 2022. Influiscono positivamente sul margine di periodo la variazione del perimetro di consolidamento per circa 20 milioni di euro di cui la principale società è SEI Toscana (+14 milioni di euro), operativa nella raccolta dei rifiuti, la crescita organica correlata agli incrementi dei ricavi tariffari in conseguenza dello sviluppo degli investimenti nei servizi a rete (energetiche e idriche) e l’entrata in esercizio dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti (Forsu) di Reggio Emilia. L’attività di commercializzazione sia dell’energia elettrica sia del gas ha beneficiato di un importante recupero della marginalità unitaria a seguito dell’inversione di trend dello scenario energetico (+113 milioni di euro). Un sostanziale miglioramento si è conseguito anche in riferimento allo scenario della generazione in cui l’andamento dei prezzi di vendita dell’energia idroelettrica e il margine del termoelettrico hanno consentito di assorbire la forte contrazione delle vendite del mercato del dispacciamento MSD, peraltro in forte riduzione anche a livello nazionale.

 

Di contro, i primi nove mesi del 2023 sono stati caratterizzati da un andamento contrastato dei volumi energetici dove ad un importante aumento dei volumi da fonte termoelettrica ed idroelettrica, quest’ultima conseguente ad una buona idraulicità del periodo, si contrappone una sostenuta riduzione dei volumi di calore come conseguenza dell’andamento climatico mite e una riduzione dei consumi conseguenti al “caro bollette”. Incidono negativamente sul margine del periodo i maggiori costi per effetti inflattivi che saranno recuperati nei prossimi periodi tariffari e il venir meno di sopravvenienze attive relative ai titoli di efficienza energetica dell’impianto cogenerativo di Torino Nord e alla sentenza del Consiglio di Stato in merito ai conguagli delle tariffe del Servizio Idrico di esercizi precedenti rilevate nel 2022.

 

Complessivamente l’incremento del margine in riferimento alle singole business unit è così suddiviso: Ambiente -5%, Energia +2,9%, Reti -4,2%, mentre risulta in forte miglioramento la business unit Mercato (con un incremento superiore al 100%); quest’ultimo trend è da leggersi assieme alla variazione della marginalità della BU Energia, nella logica di gestione integrata della filiera energetica (produzione e commercializzazione di energia).

 

Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 324,7 milioni di euro, in aumento del +1,0% rispetto ai 321,4 milioni di euro del corrispondente periodo 2022. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per oltre 42 milioni di euro relativi all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del perimetro di consolidamento, minor rilascio fondi per circa 14 milioni di euro e maggiori accantonamenti a fondo rischi per circa 41 milioni di euro, correlati ai meccanismi di compensazione previsti dal DL Sostegni Ter (di cui 14 milioni relativi al 2022). Senza tali accantonamenti, non ricorrenti, l’EBIT ammonterebbe a 365,7 milioni di euro, in sostanziale miglioramento rispetto ai primi nove mesi del 2022.

 

L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 176,9 milioni di euro, in crescita (+25,6%) rispetto al risultato al 30 settembre 2022.

 

L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 3.930,1 milioni al 30 settembre 2023, in incremento (+17,4%) rispetto al dato del 31 dicembre 2022. Al riguardo, si segnala un assorbimento di capitale circolante pari a 421 milioni di euro da ricondursi prevalentemente alle condizioni di pagamento delle forniture gas non ancora normalizzate. Si registrano, inoltre, 91 milioni di euro di crediti fiscali inerenti principalmente i progetti Superbonus 110% e un flusso di investimenti pari a 598 milioni di euro (548 milioni di euro di investimenti tecnici del periodo e 50 milioni di euro di investimenti inorganici).

 

Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 831 milioni di euro, in calo (-22,6%) rispetto ai 1.073,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2022, di cui 548 milioni di euro di investimenti tecnici (-2%), 50 milioni di euro di investimenti relativi ad operazioni M&A (consolidamento di Acquaenna e Amter nel settore idrico, Limes 20 nel settore delle rinnovabili ed altre minori) e 233 milioni di euro inerenti progetti di efficientamento energetico (+18%). Si rammenta che nel primo semestre 2022 era stata finalizzata l’acquisizione dei parchi fotovoltaici di Puglia Holding (181 milioni di euro).

 

(Continua nel documento allegato)

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