L’accordo prevede di rafforzare la collaborazione tra i firmatari, mettendo a fattor comune le proprie competenze e best practice, nella costruzione di percorsi che mirino da una parte a consolidare la presenza della cooperazione sociale nel sistema di gestione del ciclo dei rifiuti e dall’altra a rispondere ai bisogni sociali di integrazione dei cittadini svantaggiati. Inoltre, è previsto lo sviluppo di azioni comuni sui temi della sostenibilità, con attenzione al futuro e alla misurazione dell’impatto ambientale e sociale generato, quale l’organizzazione e promozione di una serie di incontri aperti al pubblico, a partire dall’autunno 2023, che avranno l’obiettivo di coinvolgere cittadini e stakeholder locali, nonché di valorizzare best practice ed esperienze dei soggetti firmatari.
L’intesa al centro del protocollo permetterà inoltre di condividere progettualità industriali e di carattere sociale, in grado di generare ricadute economiche, occupazionali e di impatto sociale, in particolare per quanto riguarda le fasce più deboli.
Il protocollo odierno si inserisce in un più ampio impegno dei soggetti coinvolti sul territorio che fa leva su best practices di valore nella collaborazione tra utilities e cooperative sociali: ne è un esempio quella già consolidata tra COOB e Sei Toscana, confermata a seguito del consolidamento della utility che opera nelle provincie di Arezzo, Siena, Grosseto e Val di Cornia all’interno del Gruppo Iren, per il valore aggiunto che essa porta sotto gli aspetti operativi e gestionali, in linea con il profilo valoriale e di attenzione alle comunità propri del Gruppo.
“Il protocollo firmato oggi rafforza la collaborazione trentennale di Iren con un settore capace di portare, all’interno delle nostre attività, progetti con una forte valenza sociale - ha dichiarato Eugenio Bertolini, Amministratore Delegato di Iren Ambiente -. Un’alleanza presente anche sul territorio regionale, a partire dal modello consolidato in Sei Toscana, e che a livello di Gruppo ha un radicamento significativo: oggi sono infatti oltre 30 le cooperative sociali che lavorano con l’azienda, impiegando circa 2000 persone, per un valore economico complessivo annuo di oltre 80 milioni di euro”.
“Sei Toscana ha introiettato il modello dello sviluppo sostenibile nella propria strategia, bilanciando le scelte per ottenere risultati su tutti i fronti: economico-finanziario, ambientale, sociale e della governance, operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente – ha commentato il Presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini –. La società intende traguardare un futuro in cui il bene di Sei Toscana si intrecci sempre più strettamente con il bene dei territori in cui opera e con quello delle loro comunità, valorizzando in particolar modo l’impatto sociale delle proprie scelte”.
“La cooperazione sociale svolge un ruolo fondamentale nell’inserimento lavorativo e nell’integrazione all’interno della società dei soggetti svantaggiati - afferma il Presidente di Legacoop Toscana, Roberto Negrini -. Quando si parla di reinternalizzare i servizi oggi affidati alle cooperative sociali di tipo B, che offrono servizi di alta qualità, il rischio è che siano esclusi proprio i lavoratori svantaggiati che le cooperative mirano a tutelare. È importante consolidare e sviluppare sinergie sui territori che vanno nella direzione che oggi presentiamo, perché offrono un’opportunità concreta di inclusione lavorativa e al tempo stesso generano una ricaduta positiva sulle comunità locali.
“L'alleanza tra il mondo dell'impresa sociale e quello delle Utility dei Servizi Pubblici come Iren e Sei Toscana è di fondamentale importanza per provare a generare impatti significativi nelle comunità in cui viviamo, con una particolare attenzione al tema dell’inclusione socio lavorativa delle persone svantaggiate, ma anche, più in generale, aumentandone benessere e qualità della vita” ha aggiunto Michele Vignali, presidente COOB.